TESTI RADICE DI BACH

           1) La storia dei Viaggiatori 

            2) Una storia dello Zodiaco 

3) Guarisci te stesso

                4) Libera te stesso (in inglese)

              5) 12 Guaritori e altri rimedi

Una storia dello Zodiaco


LA STORIA DEI VIAGGIATORI DI EDWARD BACH

 

C’era una volta, e sempre c’era una volta, sedici viaggiatori che partirono per un’escursione attraverso una foresta. Al principio tutto procedeva bene, ma dopo che essi erano un po’ addentrati nella foresta uno del numero, Agrimony, cominciò a preoccuparsi se essi fossero nel giusto sentiero. Più tardi nel pomeriggio perché erano nell’oscurità più profonda, Mimulus iniziò ad aver paura, paura che loro avessero perso la strada. Quando il sole tramontò e l’oscurità si fece più cupa e i rumori della foresta nella notte si facevano sentire attorno a loro, Rock Rose divenne pieno di terrore ed era in uno stato di panico. Nel mezzo della notte, quando tutto era buio, Gorse perse tutta la speranza e disse: “ Io non posso andare oltre; voi proseguite, ma io rimarrò qui e vivrò fino a che la morte mi libererà dalle mie sofferenze”. Oak, d’altra parte, sebbene sentisse che tutto era perso e che essi non avrebbero mai più rivisto la luce del sole, disse “io lotterò fino all’ultimo”, e si agitò convulsamente. Scleranthus aveva qualche speranza ma a volte soffriva di tale incertezza e indecisione, che prima voleva prendere una strada e, quasi contemporaneamente, ne voleva prendere un’altra. Clematis si trascinava con calma e pazienza, preoccupandosi così poco se stesse per sprofondare nell’ultimo sonno profondo o se stesse per uscire dalla foresta. Gentian a volte incoraggiava molto il gruppo, ma talora si sentiva in uno stato di sconforto e depressione. Gli altri viaggiatori non avevano mai paura, desideravano solo porvi un termine e, a loro modo, volevano tanto aiutare i loro compagni. Heather era molto sicuro di conoscere il sentiero e voleva che tutto il gruppo prendesse la sua strada. Chicory non aveva preoccupazioni sulla fine del viaggio, ma era molto ansioso se i suoi compagni fossero stanchi o se avessero abbastanza da mangiare. Cerato non aveva molta fiducia della sua opinione e voleva cercare ogni sentiero per essere sicuro di non sbagliarsi, e il mite e piccolo Centaury voleva così alleggerire il fardello da essere pronto a portare il bagaglio di ognuno. Sfortunatamente per il piccolo Centaury, egli portava il fardello di quelli che erano capacissimi di sorreggere il proprio solo perché chiamavano a voce più alta. Rock Water, tutto infervorato per aiutare, avviliva un po’il gruppo perché tendeva a criticare dove essi stavano sbagliando e malgrado tutto Rock Water conosceva la strada.Vervain avrebbe pure dovuto conoscere abbastanza bene il sentiero, sebbene si  fosse un po’ disorientato, mostrava in continuazione l’unico modo per uscire dalla foresta.Impatiens, anche, conosceva bene il sentiero di casa, così bene che era impaziente con quelli meno veloci di lui. Water Violet aveva già percorso quella strada e conosceva la via giusta e, tuttavia, era un po’ orgoglioso e un po’ sdegnoso che gli altri non capissero. Water Violet li considerava un po’ inferiori. E finalmente tutti attraversarono la foresta. Ora essi guidano gli altri viaggiatori che non hanno fatto prima l’escursione e, poiché sanno che c’è un sentiero da attraversare, e poiché sanno che il buio della foresta è solamente l’oscurità della notte, essi passeggiano come “gentiluomini senza paura", ognuno dei sedici ospiti di passaggio insegna a suo modo la lezione, dando l'esempio necessario. Agrimony cammina a grandi passi in avanti libero da ogni preoccupazione e scherza per qualsiasi cosa. Mimulus può sperimentare di non aver paura, Rock Rose nei momenti più bui è un ritratto di coraggio calmo e sereno. Gorse nella notte più nera  racconta del miglioramento che otterranno quando il sole sorgerà di mattina. Oak sta fermo nella tempesta più violenta, Scleranthus passeggia con perfetta certezza, gli occhi di Clematis sono puntati con gioia alla fine del viaggio, e nessuna difficoltà o contrattempo può scoraggiare Gentian. Heather ha imparato che ogni viaggiatore deve passeggiare a suo modo e cammina a grandi passi con calma in avanti per mostrare che questo si può fare. Chicory attende sempre di dare una mano, ma solo quando richiesta, e quindi con calma. Cerato conosce proprio bene i piccoli sentieri che non conducono in nessun posto e Centaury cerca sempre il più debole che trovi il suo fardello pesante. Rock Water ha dimenticato di criticare, egli trascorre appunto tutto il tempo ad incoraggiare. Vervain non predica più a lungo, ma indica silenziosamente la strada. Impatiens sa che non deve affrettarsi, ma indugia fino all'ultimo per mantenere il loro passo e Water Violet, più come un angelo che un uomo, passa fra l gruppo come un soffio di vento caldo o un raggio di luce splendente del sole, benedicendo tutti.


UNA STORIA DELLO ZODIACO

 

Quando il nostro Signore, il Grande Fratello della razza, giudicò che fosse venuto il tempo per noi di imparare un’altra lezione dal grande Libro della Vita, il messaggero arrivò tutto scintillante nel buio della notte, nel freddo dell’inverno, e rivelò un nuovo aspetto dell’Amore che l’umanità adesso era matura abbastanza per intendere. Ma gli uomini erano terribilmente spaventati dalla Luce e dagli Angeli, per cui invece di provare gioia e felicità, fu necessario dire loro di non temere l’arrivo della Pace e della Buona Volontà. Queste notizie furono ascoltate con le ginocchia piegate, a occhi bassi, per essere sicuri che la fida terra, che gli uomini conoscevano, fosse ancora sotto i loro piedi: infatti solo di essa avevano certezza. Adesso il suolo su cui vivevano e che aveva dato loro cibo in abbondanza custodiva molte erbe per la loro guarigione, ma avrebbero dovuto trovarle da soli. I saggi fratelli della razza che tanto prima aveva ricevuto le liete novelle dalle stelle si misero alla ricerca di queste Erbe, questi sinceri amici dell’uomo, che possedevano il potere della loro guarigione, e trovarono i Dodici Guaritori attraverso la virtù dei Quatto Aiuti. I Quattro Aiuti erano la fede in un mondo migliore che un giorno speravano di realizzare, ora riflesso nello splendido cespuglio di Gorse,

la perseveranza di Oak che sfidava tutte le tempeste, offrendo protezione e sostegno alle cose più deboli, la propensione a servire

di Heather, che era felice di ricoprire con la sua semplice bellezza gli aridi spazi battuti dal vento e le pure sorgenti che sgorgavano dalle rocce, portatrici di gaiezza e di ristoro a chi era stanco e dolorante dopo la battaglia.


GUARISCI TE STESSO


CAPITOLO PRIMO

 

Lo scopo di questo libro non è quello di suggerire che l'arte della guarigione sia inutile, lungi da questa intenzione; ma si spera umilmente che possa essere una guida per coloro che soffrono a cercare in se stessi la vera origine delle loro malattie, in modo che possano aiutarsi nella loro stessa guarigione. Inoltre, si spera che possa stimolare coloro, sia nella professione medica che negli ordini religiosi, che hanno a cuore il benessere dell'umanità, a raddoppiare i loro sforzi nel cercare il sollievo della sofferenza umana, e così affrettare quel giorno in cui la vittoria sulla malattia sarà completa.

La ragione principale del fallimento della moderna scienza medica è che essa si occupa dei risultati e non delle cause. Per molti secoli la vera natura della malattia è stata mascherata dal materialismo, e così la malattia stessa ha avuto ogni opportunità di estendere le sue devastazioni, poiché non è stata attaccata alla sua origine. La situazione è come quella di un nemico fortemente fortificato sulle colline, che fa continuamente guerriglia nella campagna circostante, mentre il popolo, ignorando la guarnigione fortificata, si accontenta di riparare le case danneggiate e di seppellire i morti, che sono il risultato delle incursioni dei predoni. Così, in generale, è la situazione della medicina oggi; nient'altro che il rattoppare gli attaccati e il seppellire gli uccisi, senza che si pensi al vero caposaldo.

La malattia non sarà mai curata o sradicata dai metodi materialistici attuali, per la semplice ragione che la malattia nella sua origine non è materiale. Ciò che conosciamo come malattia è un risultato finale prodotto nel corpo, il prodotto finale di forze che agiscono in profondità e a lungo, e anche se il trattamento materiale da solo ha apparentemente successo, questo non è altro che un sollievo temporaneo a meno che la vera causa sia stata rimossa. La moderna tendenza della scienza medica, interpretando male la vera natura della malattia e concentrandola in termini materialistici nel corpo fisico, ha enormemente aumentato il suo potere, in primo luogo, distraendo i pensieri delle persone dalla sua vera origine e quindi dal metodo efficace di attacco, e in secondo luogo, localizzandola nel corpo, oscurando così la vera speranza di guarigione e sollevando un potente complesso di paura della malattia, che non sarebbe mai dovuto esistere.

La malattia è in sostanza il risultato del conflitto tra Anima e Mente, e non sarà mai sradicata se non attraverso uno sforzo spirituale e mentale. Tali sforzi, se fatti correttamente con comprensione come vedremo più avanti, possono curare e prevenire la malattia rimuovendo quei fattori di base che ne sono la causa primaria. Nessuno sforzo diretto al solo corpo può fare più che riparare superficialmente il danno, e in questo non c'è cura, poiché la causa è ancora operativa e può in qualsiasi momento dimostrare di nuovo la sua presenza in un'altra forma. Infatti, in molti casi la guarigione apparente è dannosa, poiché nasconde al paziente la vera causa del suo problema, e nella soddisfazione di una salute apparentemente rinnovata il fattore reale, essendo inosservato, può guadagnare forza. Contrasta questi casi con quello del paziente che conosce, o che è stato istruito da qualche medico saggio, la natura delle forze spirituali o mentali avverse all'opera, il cui risultato ha fatto precipitare nel corpo fisico ciò che noi chiamiamo malattia. Se quel paziente tenta direttamente di neutralizzare quelle forze, la salute migliora non appena questo viene iniziato con successo, e quando è completato la malattia scompare. Questo è la vera guarigione attaccando la roccaforte, la base stessa della causa della sofferenza.

Una delle eccezioni ai metodi materialistici della scienza moderna è quella del grande Hahnemann, il fondatore dell'omeopatia, che con la sua realizzazione dell'amore benefico del Creatore e della Divinità che risiede nell'uomo, studiando l'atteggiamento mentale dei suoi pazienti verso la vita, l'ambiente e le loro rispettive malattie, cercò di trovare nelle erbe del campo e nei regni della natura il rimedio che non solo avrebbe guarito i loro corpi, ma avrebbe allo stesso tempo elevato la loro visione mentale. Possa la sua scienza essere estesa e sviluppata da quei veri medici che hanno a cuore l'amore dell'umanità.

Cinquecento anni prima di Cristo alcuni medici dell'antica India, lavorando sotto l'influenza del Signore Buddha, fecero progredire l'arte della guarigione a uno stato così perfetto che furono in grado di abolire la chirurgia, sebbene la chirurgia del loro tempo fosse altrettanto efficiente, o più, di quella di oggi. Uomini come Ippocrate con i suoi potenti ideali di guarigione, Paracelso con la sua certezza della divinità nell'uomo e Hahnemann che capì che la malattia aveva origine in un piano superiore a quello fisico, tutti loro conoscevano molto della vera natura e del rimedio della sofferenza. Quanta indicibile miseria sarebbe stata risparmiata negli ultimi venti o venticinque secoli se l'insegnamento di questi grandi maestri della loro arte fosse stato seguito, ma, come in altre cose, il materialismo ha fatto un appello troppo forte al mondo occidentale, e per così tanto tempo, che le voci degli ostruzionisti pratici si sono innalzate sopra i consigli di coloro che conoscevano la verità.

Sia brevemente detto che la malattia, anche se apparentemente così crudele, è in sé benefica e per il nostro bene, se giustamente interpretata, ci guiderà ai nostri difetti essenziali. Se trattata correttamente sarà la causa della rimozione di quei difetti e ci lascerà migliori e più grandi di prima, migliori di prima.

La sofferenza è un correttivo per indicare una lezione che con altri mezzi non siamo riusciti ad afferrare, e non potrà mai essere sradicata finché quella lezione non sarà appresa. Si sappia anche che in coloro che comprendono e sono in grado di leggere il significato dei sintomi premonitori la malattia può essere prevenuta prima della sua comparsa o interrotta nelle sue prime fasi se si intraprendono gli adeguati sforzi spirituali e mentali correttivi. Non c'è bisogno di disperare in nessun caso, per quanto grave, perché il fatto che all'individuo sia ancora concessa la vita fisica indica che l'Anima che governa non è senza speranza.

 

CAPITOLO SECONDO

 

Per comprendere la natura della malattia bisogna riconoscere alcune verità fondamentali.

La prima di queste è che l'uomo ha un'Anima che è il suo vero sé; un Essere Divino, Potente, un Figlio del Creatore di tutte le cose, di cui il corpo, sebbene sia il tempio terreno di quell'Anima, non è che il più piccolo riflesso: che la nostra Anima, la nostra Divinità che risiede in noi e intorno a noi, stabilisce per noi le nostre vite come Egli vuole che siano ordinate e, per quanto noi lo permetteremo, ci guida, protegge e incoraggia sempre, vigile e benefica per condurci sempre al nostro massimo vantaggio: che Egli, il nostro Sé Superiore, essendo una scintilla dell'Onnipotente, è perciò invincibile e immortale.

Il secondo principio è che noi, come ci conosciamo in questo mondo, siamo personalità quaggiù allo scopo di acquisire tutte le conoscenze e le esperienze che si possono ottenere attraverso l'esistenza terrena, di sviluppare le virtù che ci mancano e di cancellare tutto ciò che è sbagliato in noi, avanzando così verso la perfezione della nostra natura.  L'Anima sa quale ambiente e quali circostanze ci permetteranno di fare ciò, e quindi ci colloca nel ramo della vita più adatto a questo scopo.

In terzo luogo, dobbiamo renderci conto che il breve passaggio su questa terra, che conosciamo come vita, non è che un momento nel corso della nostra evoluzione, come lo è un giorno di scuola per una vita, e anche se per ora possiamo solo vedere e comprendere quel giorno, la nostra intuizione ci dice che la nascita era infinitamente lontana dal nostro inizio e la morte infinitamente lontana dalla nostra fine. Le nostre Anime, che siamo veramente noi, sono immortali, e i corpi di cui siamo coscienti sono temporanei, semplicemente come cavalli che cavalchiamo per fare un viaggio, o strumenti che usiamo per fare un lavoro.

Poi segue un quarto grande principio, che finché le nostre Anime e le nostre personalità sono in armonia tutto è gioia e pace, felicità e salute.

È quando le nostre personalità vengono deviate dal sentiero tracciato dall'Anima, o dai nostri desideri mondani o dalla persuasione di altri, che sorge un conflitto. Questo conflitto è la causa principale della malattia e dell'infelicità. Non importa quale sia il nostro lavoro nel mondo lacchè o monarca, padrone di casa o contadino, ricco o povero - finché svolgiamo quel particolare lavoro secondo i dettami dell'Anima, tutto va bene; e possiamo inoltre essere certi che in qualsiasi stazione della vita siamo collocati, principesca o umile, essa contiene le lezioni e le esperienze necessarie in quel momento per la nostra evoluzione, e ci dà il miglior vantaggio per lo sviluppo di noi stessi.

Il prossimo grande principio è la comprensione dell'Unità di tutte le cose: che il Creatore di tutte le cose è l'Amore, e che tutto ciò di cui siamo coscienti è in tutte le sue infinite forme una manifestazione di quell'Amore, sia esso un pianeta o un sasso, una stella o una goccia di rugiada, l'uomo o la più bassa forma di vita. Si può avere un'idea di questa concezione pensando al nostro Creatore come ad un grande sole sfolgorante di benevolenza e amore e dal centro un numero infinito di raggi che si irradiano in ogni direzione, e che noi e tutto ciò di cui siamo coscienti siamo particelle alla fine di quei raggi, mandate fuori per fare esperienza e conoscenza, ma alla fine per tornare al grande centro. E anche se a noi ogni raggio può apparire separato e distinto, in realtà è parte del grande Sole centrale. La separazione è impossibile, perché non appena un raggio di luce è tagliato fuori dalla sua fonte, cessa di esistere. Così possiamo comprendere un po' l'impossibilità della separazione, poiché sebbene ogni raggio può avere la sua individualità, è tuttavia parte del grande potere creativo centrale. Così ogni azione contro noi stessi o contro un altro influisce sul tutto, perché causando imperfezione in una parte si riflette sul tutto, ogni particella del quale alla fine deve diventare perfetta.

Così vediamo che ci sono due grandi possibili errori fondamentali: la dissociazione tra le nostre Anime e le nostre personalità, e la crudeltà o il torto verso gli altri, perché questo è un peccato contro l'Unità. Ognuno di questi porta al conflitto, che porta alla malattia. La comprensione di dove stiamo commettendo un errore (di cui spesso non ci rendiamo conto) e un serio tentativo di correggere il difetto ci porterà non solo a una vita di gioia e pace, ma anche alla salute.

La malattia è di per sé benefica e ha per oggetto il ritorno della personalità alla volontà divina dell'anima; e così possiamo vedere che è sia prevenibile che evitabile, poiché se solo potessimo renderci conto da soli degli errori che facciamo e correggerli con mezzi spirituali e mentali non ci sarebbe bisogno delle severe lezioni della sofferenza. Ogni opportunità ci viene data dal Potere Divino per correggere le nostre strade prima che, come ultima risorsa, il dolore e la sofferenza debbano essere applicati. Forse non sono gli errori di questa vita, di questo giorno di scuola, che stiamo combattendo; e anche se nelle nostre menti fisiche possiamo non essere coscienti della ragione delle nostre sofferenze, che possono sembrarci crudeli e senza motivo, tuttavia le nostre Anime (che sono noi stessi) conoscono il pieno scopo e ci stanno guidando al nostro miglior vantaggio.

Tuttavia, la comprensione e la correzione dei nostri errori abbrevierebbe la nostra malattia e ci riporterebbe alla salute.

La conoscenza dello scopo dell'Anima e l'acquiescenza a questa conoscenza significa il sollievo della sofferenza e dell'angoscia terrena e ci lascia liberi di sviluppare la nostra evoluzione nella gioia e nella felicità.

Ci sono due grandi errori: primo, non onorare e obbedire ai dettami della nostra Anima, e secondo, agire contro l'Unità. A causa del primo, sii sempre riluttante a giudicare gli altri, perché ciò che è giusto per uno è sbagliato per un altro. Il commerciante, il cui lavoro è quello di costruire un grande commercio non solo a proprio vantaggio ma anche a quello di tutti coloro che può impiegare, guadagnando così la conoscenza dell'efficienza e del controllo e sviluppando le virtù associate a ciascuno, deve necessariamente usare qualità e virtù diverse da quelle di un'infermiera, che sacrifica la sua vita nella cura dei malati; e tuttavia entrambi, se obbediscono ai dettami delle loro Anime, stanno giustamente imparando quelle qualità necessarie alla loro evoluzione.

Ciò che conta è obbedire ai comandi della nostra Anima, il nostro Sé Superiore, che impariamo attraverso la coscienza, l'istinto e l'intuizione.

Così vediamo che per i suoi stessi principi e nella sua stessa essenza, la malattia è sia prevenibile che curabile, ed è il lavoro dei guaritori spirituali e dei medici quello di dare, oltre ai rimedi materiali, la conoscenza ai sofferenti dell'errore delle loro vite, e del modo in cui questi errori possono essere sradicati, e quindi di riportare i malati alla salute e alla gioia.

 

CAPITOLO TERZO

 

Ciò che conosciamo come malattia è lo stadio terminale di un disturbo molto più profondo, e per assicurare il completo successo

del trattamento è ovvio che occuparsi solo del risultato finale non sarà del tutto efficace se non viene rimossa anche la causa fondamentale. C'è un errore primario che l'uomo può commettere, ed è l'azione contro l'Unità; questa ha origine nell'amor proprio. Così possiamo anche dire che c'è solo un'afflizione primaria - il disagio, o malattia. E come l'azione contro l'Unità può essere divisa in vari tipi, così anche la malattia - il risultato di queste azioni - può essere separata in gruppi principali corrispondenti alle loro cause. La natura stessa di una malattia sarà un'utile guida per aiutare a scoprire il tipo di azione che si sta compiendo contro la Legge Divina dell'Amore e dell'Unità.

Se abbiamo nella nostra natura un amore sufficiente per tutte le cose, allora non possiamo fare alcun male; perché quell'amore fermerebbe la nostra mano ad ogni azione, la nostra mente ad ogni pensiero che potrebbe ferire un altro. Ma non abbiamo ancora raggiunto questo stato di perfezione; se lo avessimo, non ci sarebbe bisogno della nostra esistenza qui. Ma tutti noi stiamo cercando e avanzando verso quello stato, e quelli di noi che soffrono nella mente o nel corpo sono con questa stessa sofferenza condotti verso quella condizione ideale; e se solo la leggessimo correttamente, potremmo non solo accelerare i nostri passi verso quella meta, ma anche risparmiarci malattie e afflizioni. Dal momento in cui la lezione è compresa e l'errore eliminato non c'è più bisogno della correzione, perché dobbiamo ricordare che la sofferenza è di per sé benefica, in quanto ci indica quando stiamo prendendo strade sbagliate e affretta la nostra evoluzione verso la sua gloriosa perfezione.

Le vere malattie primarie dell'uomo sono difetti come l'orgoglio, la crudeltà, l'odio, l'amor proprio, l'ignoranza, l'instabilità e l'avidità; e ognuno di questi, se considerato, si scoprirà essere avverso all'Unità.

Tali difetti sono le vere malattie (usando la parola in senso moderno), ed è la continuazione e la persistenza in tali difetti dopo

che abbiamo raggiunto lo stadio di sviluppo in cui sappiamo che sono sbagliati, che fa precipitare nel corpo i risultati dannosi che conosciamo come malattia.

L'orgoglio è dovuto, in primo luogo, alla mancanza di riconoscimento della piccolezza della personalità e della sua totale dipendenza dall'Anima, e che tutti i successi che può avere non sono di per sé, ma sono benedizioni concesse dalla Divinità all'interno;

in secondo luogo, la perdita del senso della proporzione, della piccolezza di uno nello schema della Creazione. Poiché l'orgoglio rifiuta invariabilmente di piegarsi con umiltà e rassegnazione alla Volontà del Grande Creatore, commette azioni contrarie a quella Volontà. La crudeltà è la negazione dell'unità del tutto e l'incapacità di comprendere che ogni azione contraria ad un altro è in opposizione al tutto, e quindi un'azione contro l'Unità. Nessun uomo praticherebbe i suoi effetti nocivi contro coloro che gli sono vicini e cari, e per la legge dell'Unità dobbiamo crescere fino a comprendere che tutti, in quanto parte di un tutto, devono diventare vicini e cari a noi, fino a che anche coloro che ci perseguitano ci richiamino solo sentimenti di amore e simpatia.

L'odio è il contrario dell'Amore, il contrario della Legge della Creazione. È contrario a tutto lo schema Divino ed è una negazione del Creatore; porta solo ad azioni e pensieri che sono contrari all'Unità e l'opposto di quelli che sarebbero dettati dall'Amore.

L'amor proprio è di nuovo una negazione dell'Unità e del dovere che dobbiamo ai nostri fratelli uomini, mettendo gli interessi di noi stessi prima del bene dell'umanità e del mondo noi stessi prima del bene dell'umanità e della cura e protezione di coloro che ci circondano immediatamente.

L'ignoranza è l'incapacità di imparare, il rifiuto di vedere la Verità quando ci viene offerta l'opportunità, e porta a molti atti sbagliati che possono esistere solo nell'oscurità e non sono possibili quando la luce della Verità e della Conoscenza è intorno a noi.

L'instabilità, l'indecisione e la debolezza di propositi risultano quando la personalità rifiuta di essere governata dal Sé Superiore, e ci portano a tradire gli altri attraverso la nostra debolezza. Una tale condizione non sarebbe possibile se avessimo dentro di noi la conoscenza della Divinità Inconquistabile Invincibile che è in realtà noi stessi.

L'avidità porta al desiderio di potere. È una negazione della libertà e dell'individualità di ogni anima. Invece di riconoscere che ognuno di noi è quaggiù per svilupparsi liberamente sulle proprie linee secondo i dettami della sola anima, per accrescere la propria individualità e per lavorare libero e senza ostacoli, la personalità con avidità desidera dettare, plasmare e comandare, usurpando il potere del Creatore.

Questi sono esempi di vera malattia, l'origine e la base di tutta la nostra sofferenza e angoscia. Ognuno di questi difetti, se persiste contro la voce del Sé Superiore, produrrà un conflitto che deve necessariamente riflettersi nel corpo fisico, producendo il suo specifico tipo di malattia.

Possiamo ora vedere come qualsiasi tipo di malattia di cui possiamo soffrire ci guiderà alla scoperta del difetto che sta dietro la nostra afflizione.1 Per esempio, l'orgoglio, che è arroganza e rigidità di mente, darà origine a quelle malattie che producono rigidità e rigidità del corpo. Il dolore è il risultato della crudeltà, per cui il paziente impara attraverso la sofferenza personale a non infliggerlo agli altri, sia da un punto di vista fisico che mentale. Le pene dell'Odio sono la solitudine, il temperamento violento e incontrollabile, le tempeste nervose mentali e le condizioni di isteria.

Le malattie dell'introspezione - nevrosi, nevrastenia e condizioni simili - che privano la vita di tanto godimento, sono causate da un eccessivo amore di sé. L'ignoranza e la mancanza di saggezza portano le loro difficoltà nella vita di tutti i giorni, e inoltre, se c'è una persistenza nel rifiutare di vedere la verità quando è stata data l'opportunità, la miopia e il deterioramento della vista e dell'udito sono le conseguenze naturali. L'instabilità della mente deve portare alla stessa qualità nel corpo con quei vari disturbi che influenzano il movimento e la coordinazione. Il risultato dell'avidità e del dominio sugli altri è una malattia tale da rendere il malato schiavo del proprio corpo, con desideri e ambizioni frenati dalla malattia.

Inoltre, la stessa parte del corpo colpita non è un caso, ma è in accordo con la legge di causa ed effetto, e di nuovo sarà una guida per aiutarci.

Per esempio, il cuore, la fonte della vita e quindi dell'amore, è attaccato quando soprattutto il lato amoroso della natura verso l'umanità non è sviluppato o è usato in modo sbagliato; una mano colpita denota un fallimento o un'azione sbagliata;

il cervello, essendo il centro di controllo, se afflitto, indica mancanza di controllo nella personalità. Tali devono seguire come la legge stabilisce. Siamo tutti pronti ad ammettere i molti risultati che possono seguire un attacco di collera violenta, lo shock di una cattiva notizia improvvisa; se affari banali possono influenzare così il corpo, quanto più grave e radicato deve essere un conflitto prolungato tra anima e corpo.

Possiamo meravigliarci che il risultato dia origine a disturbi così gravi come le malattie che abbiamo oggi?

Eppure non c'è motivo di depressione. La prevenzione e la cura delle malattie possono essere trovate scoprendo l'errore in noi stessi e sradicando questo difetto con lo sviluppo serio della virtù che lo distruggerà; non combattendo l'errore, ma portando un tale flusso della sua virtù opposta che sarà spazzato via dalla nostra natura.

 

CAPITOLO QUARTO

 

Così troviamo che non c'è nulla di accidentale per quanto riguarda la malattia, né nel suo tipo né nella parte del corpo che è colpita; come tutti gli altri risultati dell'energia, essa segue la legge di causa ed effetto. Alcune malattie possono essere causate da mezzi fisici diretti, come quelle associate ad alcuni veleni, incidenti e ferite, ed eccessi grossolani; ma la malattia in generale è dovuta a qualche errore di base nella nostra costituzione, come negli esempi già dati.

E così, per una completa guarigione, non solo devono essere usati i mezzi fisici, scegliendo sempre i migliori metodi che sono noti all'arte della guarigione, ma noi stessi dobbiamo anche sforzarci al massimo delle nostre capacità di rimuovere ogni difetto nella nostra natura; perché la guarigione finale e completa viene in definitiva dall'interno, dall'Anima stessa, che con la sua benevolenza irradia armonia in tutta la personalità, quando le è permesso di farlo.

Come c'è una grande causa alla radice di tutte le malattie, cioè l'amor proprio, così c'è un grande metodo certo per alleviare tutte le sofferenze, la conversione dell'amor proprio in devozione agli altri. Se sviluppiamo a sufficienza la qualità di perderci nell'amore e nella cura di coloro che ci circondano, godendo della gloriosa avventura di acquisire conoscenza e aiutare gli altri, le nostre pene e sofferenze personali cessano rapidamente. È il grande fine ultimo: la perdita dei propri interessi al servizio dell'umanità. Non importa la posizione nella vita in cui la nostra Divinità ci ha messo. Che siano impegnati nel commercio o nella professione, ricchi o poveri, monarchi o mendicanti, per tutti è possibile portare avanti il lavoro delle rispettive vocazioni e tuttavia essere vere e proprie benedizione per coloro che li circondano, comunicando loro l'Amore Divino della Fratellanza.

Ma la stragrande maggioranza di noi ha un po' di strada da percorrere prima di poter raggiungere questo stato di perfezione, anche se è sorprendente la rapidità con cui ogni individuo può avanzare lungo queste linee se lo sforzo è fatto seriamente, purché non confidi solo nella sua povera personalità ma abbia una fede implicita, che dall'esempio e dall'insegnamento dei grandi maestri del mondo possa essere messo in grado di unirsi con la propria Anima, la Divinità interiore, quando tutto diventa possibile.

Nella maggior parte di noi c'è uno o più difetti avversi che ostacolano particolarmente il nostro avanzamento, ed è questo difetto,

o questi difetti, che dobbiamo cercare specialmente in noi stessi, e mentre ci sforziamo di sviluppare ed estendere il lato d'amore della nostra natura verso il mondo, cercare allo stesso tempo di lavare via ogni difetto in particolare inondando la nostra natura

con la virtù opposta. All'inizio questo può essere un po' difficile, ma solo all'inizio, perché è notevole quanto rapidamente una virtù veramente incoraggiata aumenterà, legata alla consapevolezza che con l'aiuto della Divinità in noi, se solo perseveriamo, il fallimento è impossibile.

Nello sviluppo dell'Amore Universale in noi stessi dobbiamo imparare a realizzare sempre di più che ogni essere umano,

per quanto umile, è un figlio del Creatore, e che un giorno e a tempo debito avanzerà verso la perfezione proprio come noi tutti speriamo di fare. Per quanto basso possa apparire un uomo o una creatura, dobbiamo ricordare che c'è la Scintilla Divina dentro, che crescerà lentamente ma inesorabilmente fino a quando la gloria del Creatore irradierà quell'essere.

Inoltre, la questione del giusto o sbagliato, del bene e del male, è puramente relativa. Ciò che è giusto nell'evoluzione naturale dell'aborigeno sarebbe sbagliato per il più illuminato della nostra civiltà, e ciò che potrebbe anche essere una virtù in quelli come noi potrebbe essere fuori luogo, e quindi sbagliato, in uno che ha raggiunto lo stadio di discepolo. Ciò che noi chiamiamo sbagliato o malvagio è in realtà un bene fuori posto, e quindi è puramente relativo. Ricordiamoci anche che il nostro standard di idealismo è di nuovo relativo; agli animali dobbiamo apparire come veri e propri dei, mentre noi stessi siamo molto al di sotto degli standard della grande Fratellanza Bianca di Santi e Martiri che hanno dato tutto per essere esempi per noi. Perciò dobbiamo avere compassione e simpatia per i più bassi, perché mentre possiamo considerarci avanzati molto al di sopra del loro livello, siamo in noi stessi davvero minuscoli, e abbiamo ancora un lungo viaggio davanti a noi per raggiungere lo standard dei nostri fratelli più anziani, la cui luce brilla in tutto il mondo in ogni epoca. Se l'orgoglio ci assale, cerchiamo di renderci conto che le nostre personalità sono in se stesse come niente, incapaci di fare qualsiasi opera buona o servizio accettabile, o di resistere alle potenze delle tenebre, se non assistiti da quella Luce che viene dall'alto, la Luce della nostra Anima; cerchiamo di comprendere uno sguardo all'onnipotenza e all'impensabile potenza del nostro Creatore, che fa in tutta perfezione un mondo in una goccia d'acqua e sistemi su sistemi di universi, e cerchiamo di realizzare la relativa umiltà che dobbiamo e la nostra totale dipendenza da Lui. Impariamo a rendere omaggio e a portare rispetto ai nostri superiori umani; quanto infinitamente più dovremmo riconoscere la nostra fragilità con la massima umiltà davanti al Grande Architetto dell'Universo!

Se la Crudeltà, o l'Odio, ci sbarrano la strada verso il progresso, ricordiamoci che l'Amore è il fondamento della Creazione, che in ogni anima vivente c'è del bene, e che nel migliore di noi c'è del male. Cercando il cercando il bene negli altri, anche in coloro che all'inizio ci offendono, impareremo a sviluppare, se non altro, una certa simpatia e la speranza che essi vedano vie migliori; ne consegue che sorgerà il desiderio di aiutarli ad elevarsi. La conquista finale di tutto sarà attraverso l'amore e la gentilezza, e quando avremo sufficientemente sviluppato queste due qualità nulla potrà assalirci, poiché avremo sempre compassione e non opporre resistenza; poiché, ancora, per la stessa legge di causa ed effetto è la resistenza che danneggia. Il nostro scopo nella vita è quello di seguire i dettami del nostro Sé Superiore, senza farci scoraggiare dall'influenza degli altri, e questo può essere raggiunto solo se andiamo gentilmente per la nostra strada, ma allo stesso tempo non interferiamo mai con la personalità di un altro o causiamo il minimo danno con qualsiasi metodo di crudeltà o odio. Dobbiamo sforzarci di imparare l'amore per gli altri, cominciando magari da un individuo o persino da un animale, e lasciare che questo amore si sviluppi e si estenda su una gamma sempre più ampia, finché i suoi difetti opposti scompariranno automaticamente. L'amore genera amore, come l'odio genera odio.

La cura dell'amor proprio si effettua rivolgendo agli altri la cura e l'attenzione che stiamo dedicando a noi stessi, diventando così presi dal loro benessere da dimenticare noi stessi in questo sforzo. Come si esprime un grande ordine di fratellanza, "cercare il conforto della propria angoscia estendendo il sollievo e la consolazione ai nostri simili nell'ora della loro afflizione", e non c'è modo più sicuro di curare l'amor proprio e i disturbi che ne conseguono che con un tale metodo.

L'instabilità può essere sradicata sviluppando l'autodeterminazione, decidendo e facendo le cose con determinazione invece di vacillare e fluttuare. Anche se all'inizio possiamo a volte commettere errori, è meglio agire che lasciar passare le opportunità passare per mancanza di decisione.

La determinazione crescerà presto; la paura di immergersi nella vita scomparirà, e le esperienze acquisite guideranno la nostra mente verso un miglior giudizio.

Per sradicare l'ignoranza, ancora una volta non dobbiamo avere paura dell'esperienza, ma con la mente sveglia e con gli occhi e le orecchie ben aperti prendiamo ogni particella di conoscenza che si può ottenere. Allo stesso tempo dobbiamo essere flessibili nel pensiero, per evitare che idee preconcette e convinzioni precedenti ci privino dell'opportunità di acquisire una conoscenza nuova e più ampia.

Dovremmo essere sempre pronti ad espandere la mente e a trascurare qualsiasi idea, per quanto saldamente radicata, se sotto un'esperienza più ampia si mostra una verità più grande.

Come l'orgoglio, l'avidità è un grande ostacolo al progresso, ed entrambi devono essere spazzati via senza pietà. I risultati dell'avidità sono davvero gravi, perché ci porta a interferire con lo sviluppo dell'anima dei nostri simili. Dobbiamo renderci conto che ogni essere è qui per sviluppare la propria evoluzione secondo i dettami della sua Anima, e solo della sua Anima, e che nessuno di noi deve fare altro che incoraggiare il nostro fratello in questo sviluppo. Dobbiamo aiutarlo a sperare e, se è in nostro potere, aumentare la sua conoscenza e le opportunità mondane per ottenere il suo avanzamento. Proprio come vorremmo che altri ci aiutassero a salire il ripido e difficile sentiero di montagna della vita, così dobbiamo essere sempre pronti a dare una mano e a dare l'esperienza della nostra più ampia conoscenza a un fratello più debole o più giovane. Tale dovrebbe essere l'atteggiamento del genitore verso il figlio, del maestro verso l'uomo o del compagno verso il compagno, dando cura, amore e protezione nella misura in cui può essere necessario e benefico, ma mai per un momento interferendo con la naturale evoluzione della personalità, poiché questa deve essere dettata dall'Anima.

Molti di noi nell'infanzia e nella prima vita sono molto più vicini alla propria Anima di quanto lo siano negli anni successivi, e hanno allora idee più chiare del nostro lavoro nella vita, degli sforzi che ci si aspetta che facciamo e del carattere che dobbiamo sviluppare. La ragione di ciò è che il materialismo e le circostanze della nostra epoca, e le personalità con cui ci associamo,

ci allontanano dalla voce del nostro Sé Superiore e ci legano saldamente al luogo comune con la sua mancanza di ideali, troppo evidente in questa civiltà. Che il genitore, il maestro e il compagno si sforzino sempre di incoraggiare la crescita del Sé Superiore in coloro sui quali hanno il meraviglioso privilegio e l'opportunità di esercitare la loro influenza, ma che permettano sempre la libertà agli altri, come sperano che la libertà sia data a loro.

Così, in modo simile, possiamo cercare qualsiasi difetto nella nostra costituzione e lavarlo sviluppando la virtù opposta, rimuovendo così dalla nostra natura la causa del conflitto tra Anima e personalità, che è la causa primaria di base della malattia. Tale azione da sola, se il paziente ha fede e forza, porterà sollievo, salute e gioia, e in coloro che non sono così forti aiuterà materialmente il lavoro del medico terreno nel portare allo stesso risultato.

Dobbiamo seriamente imparare a sviluppare l'individualità secondo i dettami della nostra Anima, a non temere nessuno e a fare in modo che nessuno interferisca o ci dissuada dallo sviluppo della nostra evoluzione, dall'adempimento del nostro dovere e dal prestare aiuto ai nostri simili, ricordando che più avanziamo, più diventiamo una benedizione per chi ci circonda. Soprattutto dobbiamo stare in guardia nel dare aiuto ad altre persone, non importa chi siano, per essere certi che il desiderio di aiutare venga dai dettami del Sé interiore e non sia un falso senso del dovere imposto dal suggerimento o dalla persuasione di una personalità più dominante. Una tragedia derivante dalla convenzione moderna è di questo tipo, ed è impossibile calcolare le migliaia di vite ostacolate, le miriadi di opportunità mancate, il dolore e la sofferenza così causati, l'innumerevole numero di bambini che per senso del dovere hanno forse aspettato per anni un invalido quando l'unica malattia che il genitore ha conosciuto è stata l'avidità di attenzione. Pensate alle schiere di uomini e donne a cui è stato impedito di fare forse qualche grande e utile lavoro per l'umanità perché la loro personalità è stata catturata da qualche individuo da cui non hanno avuto il coraggio di conquistare la libertà;

i bambini che nei loro primi giorni conoscono e desiderano la loro vocazione ordinata, e tuttavia per difficoltà di circostanze, dissuasione da parte di altri e debolezza di propositi scivolano in qualche altro ramo della vita, dove non sono né felici né in grado di sviluppare la loro evoluzione come avrebbero potuto fare altrimenti. Solo i dettami della nostra coscienza possono dirci se il nostro dovere è verso uno o verso molti, come e chi dobbiamo servire; ma qualunque esso sia, dobbiamo obbedire a quel comando al massimo delle nostre capacità.

Infine, non temiamo di immergerci nella vita; siamo qui per acquisire esperienza e conoscenza, e impareremo ben poco se non affrontiamo la realtà e non cerchiamo di fare il massimo. Tale esperienza può essere acquisita in ogni luogo, e le verità della natura e dell'umanità possono essere conquistate altrettanto efficacemente, forse anche di più, in un cottage di campagna che tra il rumore e il trambusto di una città.

 

CAPITOLO QUINTO

 

Poiché la mancanza di individualità (cioè il permettere l'interferenza con la personalità, tale interferenza che le impedisce di conformarsi alle richieste del Sé Superiore) è di così grande importanza nella produzione della malattia, e poiché spesso inizia presto nella vita, consideriamo ora il vero rapporto tra genitore e figlio, maestro e allievo.

Fondamentalmente, l'ufficio della paternità è quello di essere il mezzo privilegiato (e, in effetti, dovrebbe essere considerato come divinamente privilegiato) per permettere ad un'anima di contattare questo mondo per il bene dell'evoluzione. Se ben compresa, non c'è probabilmente un'opportunità più grande offerta all'umanità di questa, di essere l'agente della nascita fisica di un'anima e

di avere la cura della giovane personalità durante i primi anni della sua esistenza sulla terra. L'intero atteggiamento dei genitori dovrebbe essere quello di dare al piccolo nuovo arrivato tutta la guida spirituale, mentale e fisica al massimo delle loro capacità, ricordando sempre che il piccolo è un'anima individuale venuta giù per acquisire la propria esperienza e conoscenza a modo suo secondo i dettami del suo Sé Superiore, e dovrebbe essere data ogni possibile libertà per uno sviluppo senza ostacoli.

L'ufficio di genitore è un servizio divino e dovrebbe essere rispettato tanto quanto, o forse anche più, di qualsiasi altro dovere che possiamo essere chiamati a svolgere. Poiché si tratta di un sacrificio, si deve sempre tenere a mente che non si deve chiedere nulla in cambio al bambino, l'intero obiettivo è quello di dare, e dare solo, amore gentile, protezione e guida fino a quando l'anima si fa carico della giovane personalità.

L'indipendenza, l'individualità e la libertà dovrebbero essere insegnate fin dall'inizio, e il bambino dovrebbe essere incoraggiato il più presto possibile nella vita a pensare e ad agire da solo. Tutto il controllo dei genitori dovrebbe essere abbandonato passo dopo passo, man mano che si sviluppa la capacità di autogestione, e in seguito nessuna costrizione o falsa idea del dovere verso i genitori dovrebbe ostacolare i dettami dell'anima del bambino.

La paternità è un ufficio nella vita che passa da uno all'altro, ed è in sostanza un dare temporaneo di guida e protezione per un breve periodo, dopo di che dovrebbe poi cessare i suoi sforzi e lasciare l'oggetto della sua attenzione libero di avanzare da solo. Si ricordi che il bambino per il quale possiamo diventare un tutore temporaneo può essere un'anima molto più grande e più grande di noi, e spiritualmente nostra superiore, per cui il controllo e la protezione dovrebbero essere limitati ai bisogni della giovane personalità.

La paternità è un dovere sacro, temporaneo nel suo carattere e che passa di generazione in generazione. Non porta con sé nient'altro che un servizio e non richiede alcun obbligo in cambio da parte dei giovani, poiché essi devono essere lasciati liberi di svilupparsi a modo loro e diventare il più possibile idonei ad adempiere lo stesso ufficio tra pochi anni. Così il bambino non deve avere nessuna restrizione, nessun obbligo e nessun ostacolo da parte dei genitori, sapendo che la paternità è stata precedentemente conferita a suo padre e a sua madre e che può essere suo dovere compiere lo stesso ufficio per un altro.

I genitori dovrebbero stare particolarmente in guardia contro qualsiasi desiderio di plasmare la giovane personalità secondo le proprie idee o desideri, e dovrebbero astenersi da qualsiasi controllo indebito o richiesta di favori in cambio del loro dovere naturale e privilegio divino di essere il mezzo per aiutare un'anima a contattare il mondo. Qualsiasi desiderio di controllo, o desiderio di plasmare la giovane vita per è una forma terribile di avidità e non dovrebbe mai essere tollerata, perché se nel giovane padre o nella giovane madre questo attecchisce, negli anni successivi li porterà ad essere veri e propri vampiri. Se c'è il minimo desiderio di dominare, dovrebbe essere controllato all'inizio. Dobbiamo rifiutarci di essere sotto la schiavitù dell'avidità, che spinge in noi il desiderio di possedere gli altri.

Dobbiamo incoraggiare in noi stessi l'arte di dare, e svilupparla fino a che non abbia lavato con il suo sacrificio ogni traccia di azione avversa.

L'insegnante dovrebbe sempre tenere a mente che il suo ufficio è solo quello di essere l'agente di dare ai giovani una guida e un'opportunità di imparare le cose del mondo e della vita, in modo che ogni bambino possa assorbire la conoscenza a modo suo,

e se gli è concessa la libertà, scegliere istintivamente ciò che è necessario per il successo della sua vita. Anche in questo caso, quindi, niente di più che la cura e la guida più gentili dovrebbero essere date per permettere allo studente di ottenere la conoscenza di cui ha bisogno.

I bambini dovrebbero ricordare che l'ufficio di genitore, come emblema del potere creativo, è divino nella sua missione, ma che non richiede alcuna restrizione di sviluppo e nessun obbligo che possa ostacolare la vita e il lavoro dettato loro dalla propria Anima. È impossibile stimare in questa civiltà le sofferenze indicibili, l'irrigidimento delle nature e lo sviluppo dei caratteri dominanti che produce la mancanza di una presa di coscienza di questo fatto. In quasi tutte le case, genitori e figli si costruiscono delle prigioni a partire da motivazioni completamente false e da una concezione sbagliata del rapporto tra genitori e figli. Queste prigioni sbarrano la libertà, stringono la vita, impediscono lo sviluppo naturale e portano infelicità a tutti gli interessati, e i disturbi mentali, nervosi e persino fisici che affliggono queste persone.

I disturbi mentali, nervosi e perfino fisici che affliggono queste persone formano davvero una parte molto grande della malattia del nostro tempo presente.

Non si capirà mai abbastanza che ogni anima in incarnazione è quaggiù per lo scopo specifico di acquisire esperienza e comprensione, e di perfezionare la sua personalità verso quegli ideali stabiliti dall'anima. Non importa quale sia il nostro rapporto reciproco, se marito e moglie, genitore e figlio, fratello e sorella, o maestro e uomo, noi pecchiamo contro il nostro Creatore e contro i nostri simili se ostacoliamo per motivi di desiderio personale l'evoluzione di un'altra anima. Il nostro unico dovere è quello di obbedire ai dettami della nostra coscienza, e questo non tollererà mai per un momento il dominio di un'altra personalità. Ognuno si ricordi che la sua Anima ha stabilito per lui un lavoro particolare, e che se non fa questo lavoro, anche se forse non consapevolmente, inevitabilmente solleverà un conflitto tra la sua Anima e la personalità che reagisce necessariamente sotto forma di disturbi fisici. È vero, può essere la vocazione di un individuo a dedicare la sua vita ad un altro solo, ma prima di farlo deve essere assolutamente certo che questo è il comando della sua Anima, e che non è il suggerimento di qualche altra personalità dominante che lo persuade eccessivamente, o di false idee di dovere che lo sviano. Ricorda anche che scendiamo in questo mondo per vincere delle battaglie, per guadagnare forza contro coloro che vorrebbero controllarci, e per avanzare a quello stadio in cui passiamo attraverso la vita facendo il nostro dovere tranquillamente e con calma, senza essere scoraggiati e non influenzati da nessun essere vivente, guidati sempre con calma dalla voce del nostro Sé Superiore. Per molti la loro più grande battaglia sarà nella propria casa, dove prima di ottenere la libertà di vincere vittorie nel mondo dovranno liberarsi dalla dominazione avversa e dal controllo di qualche parente molto vicino.

Ogni individuo, adulto o bambino, parte del cui lavoro è in questa vita liberarsi dal controllo dominante di un altro, dovrebbe ricordare quanto segue: in primo luogo, che il suo aspirante oppressore dovrebbe essere considerato nello stesso modo in cui guardiamo un avversario nello sport, come una personalità con cui stiamo giocando il gioco della Vita, senza la minima traccia

di amarezza, e che se non fosse per tali avversari ci mancherebbe l'opportunità di sviluppare il nostro coraggio e la nostra individualità; in secondo luogo, che le vere vittorie della vita vengono attraverso l'amore e la gentilezza, e che in una tale competizione non deve essere usata alcuna forza: che crescendo costantemente nella propria natura, sopportando la simpatia,

la gentilezza e, se possibile, l'affetto - o, meglio ancora, l'amore - verso l'avversario, egli può svilupparsi così tanto che col tempo potrà seguire molto dolcemente e tranquillamente la chiamata della coscienza senza permettere la minima interferenza.

Coloro che sono dominanti hanno bisogno di molto aiuto e guida per poter realizzare la grande verità universale dell'Unità e comprendere la gioia della Fratellanza. Perdere queste cose significa perdere la vera felicità della vita, e noi dobbiamo aiutare queste persone per quanto è in nostro potere. La debolezza da parte nostra, che permette loro di estendere la loro influenza, non li aiuterà in alcun modo; un gentile rifiuto di essere sotto il loro controllo e uno sforzo per portare loro la realizzazione della gioia di dare li aiuterà lungo il cammino verso l'alto.

La conquista della nostra libertà, la conquista della nostra individualità e indipendenza, richiederà nella maggior parte dei casi molto coraggio e fede. Ma nelle ore più buie, e quando il successo sembra quasi impossibile, ricordiamoci sempre che i figli di Dio non devono mai avere paura, che le nostre Anime ci danno solo i compiti che siamo in grado di portare a termine, e che con il nostro coraggio e la fede nella Divinità che è in noi, la vittoria deve arrivare a tutti coloro che continuano a lottare.

 

CAPITOLO SESTO

 

E ora, cari fratelli e sorelle, quando ci rendiamo conto che l'Amore e l'Unità sono i grandi fondamenti della nostra Creazione, che noi stessi siamo figli dell'Amore Divino, e che la conquista eterna di tutto il male e la sofferenza sarà compiuta per mezzo della dolcezza e dell'amore, quando ci rendiamo conto di tutto questo, dove dobbiamo collocare in questo bel quadro pratiche come la vivisezione e l'innesto di ghiandole animali? Siamo ancora così primitivi, così pagani, che crediamo ancora che attraverso il sacrificio di animali siamo in grado di sfuggire ai risultati delle nostre colpe e dei nostri fallimenti? Quasi 2.500 anni fa il Signore Buddha mostrò al mondo l'erroneità di sacrificare le creature inferiori. L'umanità ha già un grosso debito nei confronti degli animali che ha torturato e distrutto, e lungi da qualsiasi bene derivante all'uomo da tali pratiche inumane, nient'altro che danno e pregiudizio può essere arrecato sia al regno umano che a quello animale. Quanto ci siamo allontanati noi occidentali da quei bellissimi ideali della nostra madre India dei tempi antichi, quando l'amore per le creature della terra era così grande che gli uomini erano addestrati e qualificati per curare le malattie e le ferite non solo degli animali, ma anche degli uccelli. Inoltre, c'erano vasti santuari per tutti i tipi di vita, e la gente era così contraria a ferire una creatura inferiore che ogni uomo che cacciava si vedeva rifiutare l'assistenza di un medico in caso di malattia finché non avesse fatto voto di rinunciare a tale pratica.

Il loro motivo è abbastanza buono, ma la loro saggezza è povera, e hanno poca comprensione della ragione della vita.

Il solo motivo, per quanto giusto, non è sufficiente; deve essere combinato con la saggezza e la conoscenza.

Dell'orrore della magia nera associata all'innesto delle ghiandole non scriviamo nemmeno, ma imploriamo ogni essere umano di evitarla come diecimila volte peggiore di qualsiasi piaga, perché è un peccato contro Dio, l'uomo e l'animale. Con una o due eccezioni di questo tipo, non ha senso soffermarsi sul fallimento della scienza medica moderna; la distruzione è inutile se non si ricostruisce un edificio migliore, e poiché in medicina le fondamenta del nuovo edificio sono già gettate, concentriamoci sull'aggiunta di una o due pietre a quel tempio. Né ha valore la critica avversa alla professione di oggi; è il sistema che è principalmente sbagliato, non gli uomini; perché è un sistema in cui il medico, solo per ragioni economiche, non ha il tempo per somministrare un trattamento tranquillo e pacifico o l'opportunità per la necessaria meditazione e riflessione che dovrebbe essere il patrimonio di coloro che dedicano la loro vita all'assistenza ai malati. Come disse Paracelso, il medico saggio assiste cinque, non quindici, pazienti in un giorno - un ideale impraticabile in quest'epoca per il professionista medio.

L'alba di una nuova e migliore arte della guarigione è su di noi. Cento anni fa l'omeopatia di Hahnemann era come il primo raggio della luce del mattino dopo una lunga notte di oscurità, e potrebbe avere un ruolo importante nella medicina del futuro. Inoltre, l'attenzione che viene data attualmente al miglioramento delle condizioni di vita e alla fornitura di una dieta più pura e pulita è un progresso verso la prevenzione della malattia; e quei movimenti che sono diretti a portare all'attenzione della gente sia la connessione tra le mancanze spirituali e la malattia e la guarigione che può essere ottenuta attraverso la perfezione della mente, stanno indicando la strada verso la venuta di quel sole splendente alla cui luce radiosa l'oscurità della malattia scomparirà.

Ricordiamoci che la malattia è un nemico comune e che ognuno di noi che ne conquista un frammento aiuta non solo se stesso ma l'intera umanità. Una certa, ma definita, quantità di energia dovrà essere spesa prima che il suo abbattimento sia completo; sforziamoci tutti insieme per questo risultato, e coloro che sono più grandi e più forti degli altri possono non solo fare la loro parte, ma aiutare materialmente i loro fratelli più deboli.

Ovviamente il primo modo per impedire la diffusione e l'aumento della malattia è quello di smettere di commettere quelle azioni che ne estendono il potere; il secondo, di cancellare dalla nostra natura i nostri stessi difetti, che permetterebbero un'ulteriore invasione.

Il raggiungimento di questo è davvero una vittoria; allora, avendo liberato noi stessi, siamo liberi di aiutare gli altri. E non è così difficile come può sembrare a prima vista; ci si aspetta solo che facciamo del nostro meglio, e sappiamo che questo è possibile per tutti noi se solo ascoltiamo i dettami della nostra Anima. La vita non ci chiede sacrifici impensabili; ci chiede di percorrere il suo viaggio con la gioia nel cuore e di essere una benedizione per coloro che ci circondano, così che se lasciamo il mondo solo un po' meglio per la nostra visita, allora abbiamo fatto il nostro lavoro.

Gli insegnamenti delle religioni, se letti correttamente, ci supplicano di "abbandonare tutto e seguirmi", la cui interpretazione è

di abbandonarci completamente alle richieste del nostro Sé Superiore, ma non, come alcuni immaginano, di scartare la casa e la comodità, l'amore e il lusso; la verità è molto lontana da questo. Un principe del regno, con tutte le glorie del palazzo, può essere una manna e una benedizione per il suo popolo, per il suo quanto sarebbe andato perduto se quel principe avesse immaginato di dover entrare in un monastero. Gli uffici della vita in ogni ramo, dal più basso al più eccelso, devono essere riempiti, e la Guida Divina dei nostri destini sa in quale ufficio collocarci per il nostro miglior vantaggio; tutto quello che ci si aspetta da noi è di adempiere quel dovere con gioia e bene. Ci sono santi al banco della fabbrica e nella stiva di una nave così come tra i dignitari

degli ordini religiosi. A nessuno di noi su questa terra viene chiesto di fare più di quanto sia in suo potere di fare, e se ci sforziamo di ottenere il meglio in noi, sempre guidati dal nostro Sé Superiore, la salute e la felicità sono una possibilità per ognuno.

Per la maggior parte degli ultimi duemila anni la civiltà occidentale ha attraversato un'epoca di intenso materialismo,

e la realizzazione del lato spirituale della nostra natura e della nostra esistenza si è molto persa nell'atteggiamento mentale che

ha posto i beni, le ambizioni, i desideri e i piaceri mondani al di sopra delle cose reali della vita.

La vera ragione dell'esistenza dell'uomo sulla terra è stata messa in ombra dalla sua ansia di ottenere dalla sua incarnazione nient'altro che il guadagno mondano. È stato un periodo in cui la vita è stata molto difficile a causa della mancanza del vero conforto, dell'incoraggiamento e dell'elevazione che viene portata dalla realizzazione di cose più grandi di quelle del mondo. Durante gli ultimi secoli le religioni sono apparse a molte persone piuttosto come leggende che non avevano alcuna attinenza con la loro vita, invece di essere l'essenza stessa della loro esistenza. La vera natura del nostro Sé Superiore, la conoscenza delle vite precedenti e successive, a parte questa presente, ha significato molto poco per noi invece di essere la guida e lo stimolo di ogni nostra azione. Abbiamo piuttosto evitato le grandi cose e cercato di rendere la vita il più confortevole possibile mettendo il super fisico fuori dalla nostra mente e dipendendo dai piaceri terreni per compensare le nostre prove. Così la posizione, il rango, la ricchezza e i possedimenti mondani sono diventati lo scopo di questi secoli; e siccome tutte queste cose sono transitorie e possono essere ottenute e mantenute solo con molta ansia e concentrazione sulle cose materiali, così la vera pace interna e la felicità delle generazioni passate sono state infinitamente al di sotto di ciò che è dovuto al genere umano.

La vera pace dell'anima e della mente è con noi quando facciamo un progresso spirituale, e non può essere ottenuta solo con l'accumulo di ricchezza, per quanto grande. Ma i tempi stanno cambiando, e le indicazioni sono molte che questa civiltà ha cominciato a passare dall'età del puro materialismo al desiderio delle realtà e delle verità dell'universo. L'interesse generale e rapidamente crescente che si manifesta oggi per la conoscenza delle verità super fisiche, il numero crescente di coloro che desiderano informazioni sull'esistenza prima e dopo questa vita, la fondazione di metodi per vincere le malattie con la fede e i mezzi spirituali, la ricerca degli antichi insegnamenti e della saggezza dell'Oriente tutti questi sono segni che gli uomini del tempo presente hanno intravisto la realtà delle cose. Così, quando arriviamo al problema della guarigione, possiamo capire che anche questa dovrà stare al passo con i tempi e cambiare i suoi metodi da quelli del grossolano materialismo a quelli di una scienza fondata sulle realtà della Verità e governata dalle stesse leggi divine che governano le nostre stesse nature. La guarigione passerà dal dominio dei metodi fisici di cura del corpo fisico a quello della guarigione spirituale e mentale, che, portando l'armonia tra l'Anima e la mente, sradicherà la causa fondamentale della malattia, e poi permetterà di usare quei mezzi fisici che saranno necessari per completare la cura del corpo.

Sembra abbastanza possibile che se la professione medica non si rende conto di questi fatti e non avanza con la crescita spirituale del popolo, l'arte della guarigione possa passare nelle mani degli ordini religiosi o in quelle dei veri guaritori nati tra gli uomini che esistono in ogni generazione, ma che ancora hanno vissuto più o meno inosservati, impediti a seguire la loro vocazione naturale dall'atteggiamento degli ortodossi. Così che il medico del futuro avrà due grandi obiettivi. Il primo sarà quello di aiutare il paziente a conoscere se stesso e di indicargli gli errori fondamentali che può commettere, le carenze del suo carattere a cui deve porre rimedio, i difetti della sua natura che devono essere estirpati e sostituiti dalle virtù corrispondenti. Un tale medico dovrà essere un grande studioso delle leggi che governano l'umanità e della stessa natura umana, in modo da poter riconoscere in tutti coloro che vengono da lui gli elementi che causano un conflitto tra l'Anima e la personalità. Deve essere in grado di consigliare al sofferente il modo migliore per realizzare l'armonia richiesta, quali azioni contro l'Unità deve cessare di compiere e le virtù necessarie che deve sviluppare per cancellare i suoi difetti. Ogni caso avrà bisogno di uno studio accurato, e solo coloro che hanno dedicato gran parte della loro vita alla conoscenza dell'umanità e nel cui cuore arde il desiderio di aiutare, saranno in grado di intraprendere con successo questo lavoro glorioso e divino per l'umanità, di aprire gli occhi di un sofferente e illuminarlo sulla ragione del suo essere, e di ispirargli speranza, conforto e fede che gli permetteranno di vincere la sua malattia.

Il secondo dovere del medico sarà quello di somministrare quei rimedi che aiuteranno il corpo fisico ad acquisire forza e aiuteranno la mente a diventare calma, ad ampliare le sue prospettive e a tendere alla perfezione, portando così pace e armonia a tutta la personalità.

Tali rimedi ci sono in natura, posti lì dalla misericordia del Divino Creatore per la guarigione e il conforto dell'umanità. Alcuni di questi sono conosciuti, e altri sono ricercati attualmente dai medici in diverse parti del mondo, specialmente nella nostra Madre India, e non c'è dubbio che quando queste ricerche saranno più sviluppate riacquisteremo molta della conoscenza che era conosciuta più di duemila anni fa, e il guaritore del futuro avrà a sua disposizione i meravigliosi e naturali rimedi che furono divinamente posti all'uomo per alleviare la sua malattia. Così l'abolizione della malattia dipenderà dal fatto che l'umanità si renda conto della verità delle leggi inalterabili del nostro Universo e si adatti con umiltà e obbedienza a queste leggi, portando così la pace tra la sua Anima e se stessa, e ottenendo la vera gioia e felicità della vita. E il ruolo del medico sarà quello di assistere ogni malato alla conoscenza di tale verità e di indicargli i mezzi con cui può ottenere l'armonia, di ispirargli la fede nella sua Divinità che può superare tutto, e di somministrargli quei rimedi fisici che aiuteranno l'armonizzazione della personalità e la guarigione del corpo.

 

CAPITOLO SETTIMO

 

E ora arriviamo al problema più importante: come possiamo aiutare noi stessi? Come possiamo mantenere la nostra mente e

il nostro corpo in quello stato di armonia che renderà difficile o impossibile che la malattia ci attacchi, poiché è certo che

la personalità senza conflitto è immune dalla malattia.

Per prima cosa consideriamo la mente. Abbiamo già discusso a lungo della necessità di cercare in noi stessi quei difetti che ci fanno lavorare contro l'Unità e fuori armonia con i dettami dell'Anima, e di eliminare questi difetti sviluppando le virtù opposte. Questo può essere fatto sulle linee già indicate, e un onesto autoesame ci rivelerà la natura dei nostri errori. I nostri consiglieri spirituali, i veri medici e gli amici intimi dovrebbero tutti essere in grado di aiutarci ad ottenere un'immagine fedele di noi stessi, ma il metodo perfetto per impararlo è attraverso il pensiero calmo e la meditazione, e portando noi stessi in un'atmosfera di pace tale che le nostre Anime siano in grado di parlarci attraverso la nostra coscienza e intuizione, e di guidarci secondo i loro desideri. Se possiamo solo mettere da parte un breve periodo di tempo ogni giorno, da soli e in un luogo il più tranquillo possibile, senza interruzioni,

e semplicemente sederci o sdraiarci in silenzio, mantenendo la mente vuota o pensando con calma al proprio lavoro nella vita, si scoprirà dopo un certo tempo che otteniamo un grande aiuto in tali momenti e, per così dire, ci vengono dati lampi di conoscenza

e guida. Troviamo che le domande dei difficili problemi della vita trovano una risposta inequivocabile, e diventiamo capaci di scegliere con fiducia il giusto corso. In questi momenti dovremmo mantenere nel cuore il sincero desiderio di servire l'umanità

e lavorare secondo i dettami della nostra Anima. Si ricordi che quando si trova la colpa, il rimedio non sta in una battaglia contro di essa e non in un uso della forza di volontà e dell'energia per sopprimere un torto, ma in un costante sviluppo della virtù opposta, lavando così automaticamente dalla nostra natura ogni traccia del colpevole. Questo è il vero e naturale metodo di avanzamento

e di conquista del male, molto più facile ed efficace che combattere un particolare difetto. Lottare contro un difetto aumenta il suo potere, mantiene la nostra attenzione fissata sulla sua presenza e ci porta davvero una battaglia, e il massimo successo che possiamo aspettarci è la conquista per soppressione, che è tutt'altro che soddisfacente, poiché il nemico è ancora con noi e può in un momento di debolezza mostrarsi di nuovo. Dimenticare il fallimento e sforzarsi consapevolmente di sviluppare la virtù che renderebbe impossibile il primo, questa è la vera vittoria.

Per esempio, se c'è crudeltà nella nostra natura, possiamo dire continuamente: "Non sarò crudele", e così impedirci di sbagliare

in quella direzione; ma il successo di questo dipende dalla forza della mente, e se questa si indebolisce potremmo per il momento dimenticare il nostro buon proposito. Ma se invece sviluppassimo una vera simpatia verso i nostri simili, questa qualità renderebbe una volta per tutte impossibile la crudeltà, perché dovremmo evitare l'atto stesso con orrore a causa dei nostri sentimenti. Su questo non c'è nessuna soppressione, nessun nemico nascosto che si faccia avanti nei momenti in cui siamo fuori guardia, perché la nostra simpatia avrà completamente sradicato dalla nostra natura la possibilità di qualsiasi atto che possa ferire un altro.

Come abbiamo visto in precedenza, la natura delle nostre malattie fisiche ci aiuterà materialmente ad indicare un altro grande fattore di successo è che dobbiamo avere voglia di vivere e considerare l'esistenza non solo come un dovere da sopportare con la maggior pazienza possibile, sviluppando una vera gioia nell'avventura del nostro viaggio attraverso questo mondo.

Forse una delle più grandi tragedie del materialismo è lo sviluppo della noia e la perdita della vera felicità interiore; esso insegna alle persone a cercare l'appagamento e la compensazione dei problemi nei godimenti e nei piaceri terreni, e questi non possono mai portare altro che un oblio temporaneo delle nostre difficoltà. Una volta che cominciamo a cercare una compensazione per le nostre prove per mano del buffone pagato, iniziamo un circolo vizioso. Il divertimento, l'intrattenimento e la frivolezza sono buoni per tutti noi, ma non quando dipendiamo costantemente da questi per alleviare i nostri problemi. I divertimenti mondani di ogni tipo devono essere costantemente aumentati nella loro intensità per mantenere la loro presa, e il brivido di ieri diventa la noia di domani. Così continuiamo a cercare altri e più grandi divertimenti fino a quando non siamo sazi e non possiamo più ottenere sollievo in quella direzione. In una forma o nell'altra, la dipendenza dai divertimenti mondani fa di tutti noi dei Faust, e anche se forse non ce ne rendiamo pienamente conto nella nostra coscienza, la vita diventa per noi poco più di un paziente dovere e tutto il suo vero entusiasmo e la sua gioia, che dovrebbero essere il patrimonio di ogni bambino ed essere mantenuti fino alle nostre ultime ore, si allontanano da noi. Lo stadio estremo è raggiunto oggi negli sforzi scientifici che si sviluppano per ottenere il ringiovanimento, il prolungamento della vita naturale e l'aumento dei piaceri sensuali per mezzo di pratiche diaboliche.

Lo stato di noia è responsabile dell'ammissione in noi stessi di molte più malattie di quanto si possa pensare, e come oggi tende a verificarsi presto nella vita, così le malattie ad esso associate tendono a comparire in età più giovane. Una tale condizione non può verificarsi se riconosciamo la verità della nostra Divinità, la nostra missione nel mondo, e quindi possediamo la gioia di fare esperienza e di aiutare gli altri. L'antidoto alla noia è interessarsi attivamente e vivacemente a tutto ciò che ci circonda, studiare

la vita per tutto il giorno, imparare e imparare e imparare dai nostri simili e dagli avvenimenti della vita la Verità che sta dietro

a tutte le cose, perdersi nell'arte di acquisire conoscenza ed esperienza, e cercare le occasioni in cui possiamo utilizzarle a vantaggio di un compagno di viaggio. Così ogni momento del nostro lavoro e del nostro gioco porterà con sé uno zelo per l'apprendimento, un desiderio di sperimentare cose reali, vere avventure e azioni degne di nota, e man mano che sviluppiamo questa facoltà scopriremo che stiamo riacquistando il potere di ottenere gioia dai più piccoli incidenti, e gli eventi che prima abbiamo considerato come luoghi comuni e di noiosa monotonia diventeranno l'occasione per la ricerca e l'avventura. È nelle cose semplici della vita le cose semplici perché sono più vicine alla grande Verità che si trova il vero piacere.

La rassegnazione, che ci fa diventare solo un passeggero inosservante nel viaggio della vita, apre la porta a innumerevoli influenze negative che non avrebbero mai l'opportunità di essere ammesse se la nostra esistenza quotidiana portasse con sé lo spirito e la gioia dell'avventura. Qualunque sia la nostra posizione, che si tratti di un lavoratore in città con le sue miriadi di persone o di un pastore solitario sulle colline, sforziamoci di trasformare la monotonia in interesse, il dovere noioso in una gioiosa opportunità di esperienza, e la vita quotidiana in un intenso studio dell'umanità e delle grandi leggi fondamentali dell'universo. In ogni luogo c'è un'ampia opportunità di osservare le leggi della Creazione, sia in montagna che nelle valli o tra i nostri fratelli uomini. Per prima cosa trasformiamo la vita in un'avventura di coinvolgente interesse, quando la noia non sarà più possibile, e dalla conoscenza così acquisita cerchiamo di armonizzare la nostra mente con la nostra Anima e con la grande Unità della Creazione di Dio.

Un altro aiuto fondamentale per noi è quello di mettere via ogni paura. La paura in realtà non ha posto nel regno umano naturale, poiché la Divinità dentro di noi, che è noi stessi, è inespugnabile e immortale, e se solo potessimo realizzarla, noi, come Figli di Dio, non abbiamo nulla di cui aver paura. Nelle epoche materialistiche la paura aumenta naturalmente nei possedimenti terreni (siano essi del corpo stesso o ricchezze esterne), perché se tali cose sono il nostro mondo, poiché sono così transitorie, così difficili da ottenere e così impossibili da tenere se non per un breve periodo, esse suscitano in noi la massima ansia per non perdere l'opportunità di afferrarle finché possiamo, e dobbiamo necessariamente vivere in un costante stato di paura, conscia o inconscia, perché nel nostro intimo sappiamo che tali beni possono in qualsiasi momento esserci strappati e che al massimo possiamo tenerli solo per una breve vita.

In quest'epoca la paura della malattia si è sviluppata fino a diventare un grande potere per il male, perché apre la porta a quelle cose che temiamo e rende più facile il loro ingresso. Tale paura è in realtà un interesse personale, perché quando siamo seriamente assorbiti dal benessere degli altri non c'è tempo per essere preoccupati delle malattie personali. Attualmente la paura gioca un ruolo importante nell'intensificare le malattie, e la scienza moderna ha aumentato il regno del terrore diffondendo all'estero al grande pubblico le sue scoperte, che non sono ancora che mezze verità. La conoscenza dei batteri e dei vari germi associati alla malattia ha giocato un brutto tiro nella mente di decine di migliaia di persone, e con il timore suscitato in loro ha di per sé li ha resi più suscettibili di attacchi. Mentre le forme di vita inferiori, come i batteri, possono avere un ruolo o essere associate alla malattia fisica, non costituiscono affatto l'intera verità del problema, come può essere dimostrato scientificamente o dagli eventi quotidiani. C'è un fattore che la scienza non è in grado di spiegare su basi fisiche, ed è il motivo per cui alcune persone vengono colpite dalla malattia mentre altre ne sfuggono, anche se entrambe le classi possono essere aperte alla stessa possibilità di infezione. Il materialismo dimentica che c'è un fattore al di sopra del piano fisico che nel corso ordinario della vita protegge o rende suscettibile ogni particolare individuo nei confronti della malattia, di qualsiasi natura essa sia. La paura, con il suo effetto deprimente sulla nostra mentalità, causando così una disarmonia nei nostri corpi fisici e magnetici, apre la strada all'invasione, e se i batteri e tali mezzi fisici fossero la sicura e unica causa di malattia, allora in effetti ci sarebbe ben poco incoraggiamento a non avere paura.

Ma quando ci rendiamo conto che nelle peggiori epidemie solo una parte di coloro che sono esposti all'infezione viene attaccata e che, come abbiamo già visto, la vera causa della malattia si trova nella nostra personalità ed è sotto il nostro controllo, allora abbiamo motivo di andare in giro senza paura e senza timore, sapendo che il rimedio è in noi stessi. Possiamo eliminare dalla nostra mente ogni paura dei soli mezzi fisici come causa di malattia, sapendo che tale ansia ci rende semplicemente suscettibili, e che se ci sforziamo di portare l'armonia nella nostra personalità non dobbiamo anticipare la malattia più di quanto temiamo di essere colpiti da un fulmine o da un frammento di una meteora che cade.

Consideriamo ora il corpo fisico. Non bisogna mai dimenticare che questo non è altro che la dimora terrena dell'Anima, nella quale dimoriamo solo per un breve periodo di tempo per poter entrare in contatto con il mondo allo scopo di acquisire esperienza e conoscenza lo scopo di acquisire esperienza e conoscenza. Senza identificarci troppo con il nostro corpo, dovremmo trattarlo con rispetto e cura, affinché sia sano e duri più a lungo per svolgere il nostro lavoro. Non dovremmo mai per un momento diventare assorti o troppo ansiosi nei loro confronti, ma imparare ad essere il meno coscienti possibile della loro esistenza, usandoli come un veicolo della nostra Anima e della nostra mente e come servitori per fare la nostra volontà. La pulizia esterna e interna sono di grande importanza. Per la prima, noi occidentali usiamo l'acqua troppo calda; questo apre la pelle e permette l'ingresso dello sporco. Inoltre, l'uso eccessivo di sapone rende la superficie appiccicosa. L'acqua fredda o tiepida, che scorre come una doccia o che viene cambiata più di una volta, è più vicina al metodo naturale e mantiene il corpo più sano; si dovrebbe usare solo la quantità di sapone necessaria per rimuovere lo sporco evidente, e questo dovrebbe poi essere ben lavato via in acqua fresca.

La pulizia interna dipende dalla dieta, e dovremmo scegliere tutto ciò che è pulito e sano e il più fresco possibile, principalmente frutta naturale, verdura e noci. La carne animale dovrebbe certamente essere evitata; primo, perché dà origine a molto veleno fisico nel corpo; secondo, perché stimola un appetito anormale ed eccessivo; e terzo, perché richiede crudeltà verso il mondo animale. Per purificare il corpo si dovrebbero assumere molti liquidi, come l'acqua e i vini naturali e i prodotti ricavati direttamente dal magazzino della natura, evitando le bevande più artificiali della distillazione. Il sonno non dovrebbe essere eccessivo, poiché molti di noi hanno più controllo su se stessi quando sono svegli che quando dormono. Il vecchio detto, "Tempo di girarsi, tempo di uscire", è un'eccellente guida su quando alzarsi.

L'abbigliamento dovrebbe essere il più leggero possibile, compatibilmente con il calore; dovrebbe permettere all'aria di raggiungere il corpo, e il sole e l'aria fresca dovrebbero entrare in contatto con la pelle in tutte le occasioni possibili. L'acqua e i bagni di sole sono grandi donatori di salute e vitalità.

In tutte le cose si dovrebbe incoraggiare l'allegria, e dovremmo rifiutare di essere oppressi dal dubbio e dalla depressione, ma ricordare che questi non sono da noi stessi, perché le nostre Anime conoscono solo gioia e felicità.

 

CAPITOLO OTTAVO

 

Così vediamo che la nostra conquista della malattia dipenderà principalmente da quanto segue: In primo luogo, la realizzazione della Divinità all'interno della nostra natura e il nostro conseguente potere di superare tutto ciò che è sbagliato; in secondo luogo, la conoscenza che la causa fondamentale della malattia è dovuta alla disarmonia tra la personalità e l'Anima; in terzo luogo,

la nostra volontà e capacità di scoprire il difetto che sta causando tale conflitto; e in quarto luogo, la rimozione di tale difetto sviluppando la virtù opposta.

Il dovere dell'arte della guarigione sarà di assisterci nella conoscenza necessaria e nei mezzi con cui possiamo superare i nostri malanni, e oltre a questo di somministrare quei rimedi che rafforzeranno i nostri corpi mentali e fisici e ci daranno maggiori opportunità di vittoria. Allora saremo davvero in grado di attaccare la malattia alla sua base con una reale speranza di successo.

La scuola medica del futuro non si interesserà particolarmente ai risultati e ai prodotti finali della malattia, né presterà tanta attenzione alle lesioni fisiche effettive, né somministrerà droghe e prodotti chimici solo per alleviare i nostri sintomi, ma conoscendo la vera causa della malattia e sapendo che gli ovvi risultati fisici sono solo secondari, concentrerà i suoi sforzi nel realizzare quell'armonia tra corpo, mente e anima che risulta nel sollievo e nella cura della malattia. E in questi casi, se intrapresi abbastanza presto, la correzione della mente eviterà la malattia imminente.

Tra i tipi di rimedi che verranno utilizzati ci saranno quelli ottenuti dalle più belle piante ed erbe che si trovano nella farmacia della Natura, che sono state divinamente arricchite di poteri curativi per la mente e il corpo dell'uomo.

Da parte nostra dobbiamo praticare la pace, l'armonia, l'individualità e la fermezza d'intenti e sviluppare sempre più la conoscenza che in essenza siamo di origine divina, figli del Creatore, e quindi abbiamo in noi, se solo la svilupperemo, come alla fine dovremo sicuramente fare, il potere di raggiungere la perfezione. E questa realtà deve crescere in noi fino a diventare la caratteristica più importante della nostra esistenza. Dobbiamo praticare con fermezza la pace, immaginando la nostra mente come un lago da mantenere sempre calmo, senza onde, o anche increspature, che ne disturbino la tranquillità, e sviluppare gradualmente questo stato di pace finché nessun evento della vita, nessuna circostanza, nessun'altra personalità sia in grado, in nessuna condizione, di turbare la superficie di quel lago o sollevare in noi sentimenti di irritabilità, depressione o dubbio. Sarà materialmente d'aiuto dedicare ogni giorno un breve periodo di tempo a pensare tranquillamente alla bellezza della pace e ai benefici della calma, e a rendersi conto che non è preoccupandosi o affrettandosi che si ottiene di più, ma con un pensiero e un'azione calmi e tranquilli si diventa più efficienti in tutto ciò che si intraprende. Armonizzare la nostra condotta in questa vita in accordo con i desideri della nostra Anima, e rimanere in un tale stato di pace che le prove e le perturbazioni del mondo ci lasciano indisturbati, è davvero un grande risultato e ci porta quella Pace che supera ogni comprensione; e anche se all'inizio può sembrare che sia al di là dei nostri sogni, in realtà, con pazienza e perseveranza, è alla portata di tutti noi.

Non ci viene chiesto di essere tutti santi o martiri o uomini di fama; alla maggior parte di noi vengono assegnati uffici meno cospicui, ma ci si aspetta che tutti noi comprendiamo la gioia e le avventure della vita e che adempiamo con gioia il particolare lavoro che ci è stato ordinato dalla nostra Divinità.

Per coloro che sono malati, la pace della mente e l'armonia con l'Anima sono il più grande aiuto alla guarigione. La medicina e l'assistenza del futuro presteranno molta più attenzione allo sviluppo di questo all'interno del paziente di quanto non facciamo noi oggi quando, incapaci di giudicare il progresso di un caso se non con mezzi scientifici materialistici, pensiamo più alla frequente misurazione della temperatura e a una serie di attenzioni che interrompono, piuttosto che promuovere, quel tranquillo riposo e rilassamento del corpo e della mente che sono così essenziali per la guarigione. Non c'è dubbio che all'insorgere di disturbi, per lo meno minori, se potessimo ottenere qualche ora di rilassamento completo e in armonia con il nostro Sé superiore, la malattia sarebbe interrotta. In tali momenti dobbiamo far scendere in noi stessi solo una frazione di quella calma, come simboleggiato dall'entrata del Cristo nella barca durante la tempesta sul lago di Galilea, quando ordinò "Pace, state tranquilli"

La nostra visione della vita dipende dalla vicinanza della personalità all'Anima. Più stretta è l'unione, più grande è l'armonia e la pace, e più chiaramente brilleranno la luce della Verità e la radiosa felicità che è dei regni superiori; queste ci terranno fermi e indisturbati dalle difficoltà e dai terrori del mondo, poiché hanno le loro fondamenta sulla Verità Eterna del Bene. La conoscenza della Verità ci dà anche la certezza che, per quanto tragici possano sembrare alcuni eventi del mondo, essi non costituiscono che una tappa temporanea nell'evoluzione dell'uomo; e che anche la malattia è di per sé benefica e lavora sotto l'azione di certe leggi destinate a produrre il bene ultimo ed esercitando una continua pressione verso la perfezione. Coloro che hanno questa conoscenza non sono in grado di essere toccati o depressi o costernati da quegli eventi che sono un tale peso per altri, e ogni incertezza, paura e disperazione se ne vanno per sempre. Se riusciamo a rimanere in costante comunione con la nostra Anima, il nostro Padre Celeste, allora davvero il mondo è un luogo di gioia, né può essere esercitata su di noi alcuna influenza negativa.

Non ci è permesso di vedere la grandezza della nostra stessa Divinità, o di realizzare la potenza del nostro Destino e il glorioso futuro che ci sta davanti; perché, se lo facessimo, la vita non sarebbe una prova e non comporterebbe alcuno sforzo, nessuna prova di merito. La nostra virtù sta nell'essere per lo più ignari di queste grandi cose, e tuttavia avere fede e coraggio per vivere bene e dominare le difficoltà di questa terra. Possiamo, tuttavia, attraverso la comunione con il nostro Sé Superiore, mantenere quell'armonia che ci permette di superare tutte le opposizioni mondane e fare il nostro viaggio lungo la retta via per compiere il nostro destino, senza essere scoraggiati dalle influenze che ci porterebbero fuori strada.

Poi dobbiamo sviluppare l'individualità e liberarci da tutte le influenze mondane, in modo che obbedendo solo ai dettami della nostra Anima e indifferenti alle circostanze o alle altre persone, diventiamo padroni di noi stessi, governando la nostra barca sui mari agitati della vita senza mai abbandonare il timone della rettitudine, o lasciando in qualsiasi momento il governo della nostra nave nelle mani di un altro. Dobbiamo conquistare la nostra libertà in modo assoluto e completo, in modo che tutto ciò che facciamo, ogni nostra azione  anzi, persino ogni nostro pensiero tragga origine da noi stessi, permettendoci così di vivere e dare liberamente di nostra iniziativa, e solo di nostra iniziativa. La nostra più grande difficoltà in questa direzione può trovarsi con coloro che ci sono più vicini in quest'epoca in cui la paura delle convenzioni e le false norme del dovere sono così spaventosamente sviluppate. Ma dobbiamo aumentare il nostro coraggio, che in molti di noi è sufficiente per affrontare le cose apparentemente grandi della vita, ma che tuttavia fallisce nelle prove più intime. Dobbiamo essere in grado con impersonalità di determinare il bene e il male e di agire senza paura in presenza di un parente o di un amico.

Quanti di noi sono eroi nel mondo esterno, ma vigliacchi in casa! Per quanto sottili possano essere i mezzi usati per impedirci di compiere il nostro Destino, la pretesa di amore e affetto, o un falso senso del dovere, metodi per renderci schiavi e tenerci prigionieri dei desideri degli altri, tuttavia tutto ciò deve essere spietatamente messo da parte. La voce della nostra Anima, e solo quella, deve essere ascoltata per quanto riguarda il nostro dovere, se non vogliamo essere ostacolati da coloro che ci circondano. L'individualità deve essere sviluppata al massimo, e dobbiamo imparare a camminare attraverso la vita contando solo sulla nostra Anima per la guida e l'aiuto, a prendere la nostra libertà con entrambe le mani e immergerci nel mondo per guadagnare ogni particella di conoscenza ed esperienza che sia possibile.

Allo stesso tempo dobbiamo stare in guardia per permettere a tutti la loro libertà, per non aspettarci nulla dagli altri, ma, al contrario, per essere sempre pronti a dare una mano per sollevarli nel momento del bisogno e della difficoltà. Così ogni personalità che incontriamo nella vita, che sia madre, marito, figlio, estraneo o amico, diventa un compagno di viaggio, e ognuno di loro può essere più grande o più piccolo di noi per quanto riguarda lo sviluppo spirituale; ma tutti noi siamo membri di una fratellanza comune e parte di una grande comunità che compie lo stesso viaggio e ha in vista lo stesso fine glorioso.

Dobbiamo essere fermi nella determinazione di vincere, risoluti nella volontà di guadagnare la cima della montagna; non diamo un momento di rimpianto agli slittamenti lungo la strada. Nessuna grande ascesa è mai stata fatta senza errori e cadute, e queste devono essere considerate come esperienze che ci aiuteranno a inciampare meno in futuro. Nessun pensiero degli errori del passato deve mai deprimerci; sono passati e finiti, e la conoscenza così acquisita ci aiuterà ad evitare di ripeterli.

Dobbiamo avanzare costantemente e andare avanti, senza mai rimpiangere e senza mai guardare indietro, perché il passato, anche di un'ora fa, è dietro di noi e il glorioso futuro con la sua luce sfolgorante è sempre davanti a noi.

Ogni paura deve essere scacciata; non dovrebbe mai esistere nella mente umana, ed è possibile solo quando perdiamo di vista la nostra Divinità. Ci è estranea perché come Figli del Creatore, Scintille della Vita Divina, siamo invincibili, indistruttibili e inespugnabili. La malattia è apparentemente crudele perché è la pena di un pensiero sbagliato e di un'azione sbagliata, che deve risultare in crudeltà verso gli altri. Da qui la necessità di sviluppare al massimo il lato dell'amore e della fratellanza della nostra natura, poiché questo renderà impossibile la crudeltà in futuro.

Lo sviluppo dell'Amore ci porta alla realizzazione dell'Unità, della verità che uno e tutti noi siamo dell'Unica Grande Creazione.

La causa di tutti i nostri problemi è l'io e la separazione, e questo svanisce non appena l'Amore e la conoscenza della grande Unità diventano parte della nostra natura. L'Universo è Dio reso oggettivo; alla sua nascita è Dio rinato; alla sua fine è Dio più evoluto. Così per l'uomo; il suo corpo è lui stesso esteriorizzato, una manifestazione oggettiva della sua natura interna; è l'espressione di

se stesso, la materializzazione delle qualità della sua coscienza.

Nella nostra civiltà occidentale abbiamo l'esempio glorioso, il grande standard di perfezione e gli insegnamenti del Cristo per guidarci. Egli agisce per noi come Mediatore tra la nostra personalità e la nostra Anima. La sua missione sulla terra era di insegnarci come ottenere l'armonia e la comunione con il nostro Sé Superiore, con Nostro Padre che è nei Cieli, e così ottenere

la perfezione in accordo con la Volontà del Grande Creatore di tutto. Così insegnarono anche il Signore Buddha e altri grandi Maestri che sono scesi di tanto in tanto sulla terra per indicare agli uomini la via per raggiungere la perfezione. Non ci sono vie di mezzo per l'umanità. La Verità deve essere riconosciuta e l'uomo deve unirsi all'infinito schema d'Amore del suo Creatore.


LIBERA TE STESSO.

 

"Libera te stesso"

di

Edward Bach

 

 

 

Pubblicato per la prima volta nel 1932.

Questa edizione © The Bach Centre, 2014.

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All other rights reserved.

Il Dr Edward Bach Centre Mount VernonBakers Lane

Brightwellc um Sotwell Oxon OX10 0PZ Regno Unito

 

Una nota dall' editore

Dr Edward Bach ha lasciato Londra nel 1930 per cercare di guarire piante nella campagna di Galles e Inghilterra.Nella primavera del 1932 egli è tornato e ha trascorso un po'di tempo a vedere i pazienti in camere di consulenza in Wimpole Street. Trovò Londra come difficile da sopportare come la ricordava, e dopo un paio di mesi ha lasciato di nuovo a riprendere la sua ricerca. Mentre a Londra ha scritto "Libero te stesso" componendo gran parte di esso in Regent Park, dove andava per sfuggire dal rumore e dalla frenesia della capitale. Il testo è stato pubblicato in un opuscolo in seguito la stessa dell'anno, ma non è mai stato ristampato durante la vita di Bach. Le descrizioni dei rimedi, in particolare, divennero presto obsolete, poiché una maggiore esperienza con i pazienti e l'individuazione di nuovi rimedi, ha portato lui a raffinare la sua comprensione di ogni pianta qualità. Bach scoraggiato la ripubblicazione dei suoi out of date scritti ogni volta che c'era un libro più recente o più accurati disponibili, in ogni modo "Libera te stesso" fu presto perduto. Questo è stato un peccato, perché il vero interesse di Free Thyself  è nell'intuizione che ci dà nella filosofia di base di Bach. Molte delle citazioni sulla guarigione che sono più familiari. 

La storia di di Bach di ricerca per porre rimedio a impianti è detto in "I medici scoperte" di Edward Bach, medico da Nora Weeks.

Agli studenti provengono da questo testo. Il sottotitolo di uno dei brevi capitoli potrebbe anche riassumere up tutto Bach ha creduto ha scritto: "Salute dipende essere in armonia con le nostre anime" 

 Nel 1990 il Bach Center ha ripubblicato Free Thyself come parte di una raccolta intitolata "The Original Writings of Edward Bach", omettendo le descrizioni dei rimedi in linea con i desideri di Bach. Ma sia prima che dopo gli scritti originali furono stampate edizioni non autorizzate dell'opera, senza alcuna menzione del fatto che le descrizioni dei rimedi non erano più accurate. Per questa nuova edizione del libro, quindi, siamo tornati alla versione integrale, così come l'ha scritta per la prima volta il

 Dr Bach, e abbiamo aggiunto delle note a piè di pagina per evidenziare quelle parti del testo che Bach memorabilmente chiamava “impalcatura”: Passaggi necessari per costruire il sistema, ma un ostacolo alla sua forma finita.

Ci auguriamo che in questo modo per produrre un testo che sarà essere l'ideale per gli studenti di lavoro di Bach, ma che non creerà la confusione che un antistorico lettura di vecchi rimedio descrizioni possono causare. 

 

Stefan Ball The Bach Centre, 2014

 

 
   

Libera te stesso di Edward Bach

 

Introduzione

 

Si è impossibile mettere la verità in parole. L'autore di questo libro non ha alcun desiderio di predicare, anzi detesta molto questo metodo di trasmissione della conoscenza. Ha provato, nelle pagine che seguono, per mostrare come chiaramente e semplicemente come possibile l'obiettivo della nostra vita, le usi delle difficoltà che ci affliggono, e il mezzo con cui siamo in grado di riconquistare

la nostra salute e come ognuno di noi può diventare il medico di se stesso.

 

 Capitolo I

Si è semplice come questo, la storia della vita. Un piccolo bambino ha deciso di per dipingere l' immagine di una casa in tempo per il compleanno di sua madre. Nella sua piccola mente la casa è già dipinta; lei sa che cosa si è ad essere come verso il basso per il molto più piccolo dettaglio, non vi rimane solo per mettere esso su carta. Esce la scatola dei colori, il pennello e lo straccio, e piena di entusiasmo e di felicità si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione e il suo interesse sono concentrati su ciò che sta facendo : Nulla può distrarlo dal lavoro in corso. L' immagine è finita in tempo per il compleanno. Per il meglio delle sue capacità ha messo la sua idea di una casa nel modulo. 

Si tratta di un opera d' arte, perché esso è tutto il suo molto proprio, ogni colpo fatto fuori di amore per la madre, ogni finestra, ogni porta dipinto con la convinzione che essa è destinata ad essere lì. Anche se sembra un pagliaio, essa è la più perfetta casa che è sempre stato dipinta: Si tratta di un successo , perché il piccolo artista ha messo il suo intero cuore e l'anima, il suo intero essere nel fare di esso. Questa è la salute, questo è il successo e la felicità e il vero servizio. Servire attraverso l'amore in perfetta libertà nel nostro proprio modo. 

Arriviamo quindi in questo mondo, sapendo che cosa immagine che abbiamo di dipingere, avendo già tracciato il nostro percorso attraverso la vita, e tutto che rimane per noi da fare è di mettere esso in materiale modulo. Passiamo lungo pieno di gioia e di interesse, concentrando tutta la nostra attenzione sul perfezionamento di quel quadro, e al meglio delle nostre possibilità tradurre i nostri propri pensieri e obiettivi nella la fisica la vita di qualunque ambiente che abbiamo scelto.

Poi, se ci seguiamo da inizio a finire i nostri molto propri ideali, i nostri molto propri desideri con tutta la forza che possediamo, non c'è fallimento, la nostra vita è stata un enorme successo, un sano e felice. 

La stessa storiella del bambino pittore illustrerà come, se li lasciamo, le difficoltà della vita possono interferire con questo successo e la felicità e la salute, e impedire a noi dal nostro scopo.

Il bambino è impegnato e felice a dipingere quando arriva qualcuno e dice: “Perché non metti una finestra qui e una porta là; e ovviamente il sentiero del giardino dovrebbe andare da questa parte. Il risultato nel bambino sarà in completa perdita di interesse nel del lavoro; si può andare avanti, ma è ora solo mettendo idee di qualcun altro su carta: lei può diventare croce, irritato, infelice, ha paura di rifiutare questi suggerimenti; inizio per odiare l' immagine e forse strappare esso in su: in realtà, in base al il tipo di bambino così sarà sarà la reazione.

L'immagine finale può essere una casa riconoscibile, ma è imperfetta e un fallimento perché è l'interpretazione dei pensieri di un altro , non del bambino. Si tratta di non uso come un compleanno presente perché non può essere fatto in tempo, e la madre può avere ad aspettare un altro intero anno per il suo dono. Questa è la malattia, la reazione all'interferenza. Questo è fallimento temporaneo e infelicità: e questo si verifica quando permettiamo agli altri di interferire con il nostro scopo nella vita e inculcare nella nostra mente il dubbio, la paura o l'indifferenza.

 

 Capitolo II 

Salute dipende in essere in sintonia con le nostre anime.

Si tratta di primaria importanza che il vero significato di salute e di malattia deve essere chiaramente compreso. La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È l'unione completa e piena tra anima, mente e corpo; e questo non è un ideale lontano difficile da raggiungere, ma così facile e naturale che molti di noi lo hanno trascurato. Tutte le cose terrene non sono che l'interpretazione delle cose spirituali. Il più piccolo evento più insignificante ha dietro di sé uno scopo divino.  Ognuno di noi ha una missione divina in questo mondo e le nostre anime usano le nostre menti e i nostri corpi come strumenti per fare questo lavoro, così che quando tutti e tre lavorano all'unisono il risultato è salute perfetta e felicità perfetta. Una missione divina significa nessun sacrificio, nessun ritiro dal mondo, nessun rifiuto delle gioie della bellezza e della natura; al contrario, significa una più ampia e una maggiore fruizione di tutte le cose: esso significa fare il lavoro che ci amiamo a fare con tutto il nostro cuore e l'anima, sia esso sia pulizie, l'agricoltura, la pittura, recitazione, o servire il nostro compagno di uomini nei negozi o nelle case. E questo lavoro, qualunque esso sia, se amiamo è sopra tutto il resto, è il preciso comando del nostro animo, il lavoro che abbiamo a che fare in questo mondo, e in cui solo noi possiamo essere i nostri veri sé, interpretando in un ordinario modo materialistico il messaggio di quel vero sé. Siamo in grado di giudicare, quindi, per la nostra salute e la nostra felicità, come ben ci stiamo interpretando questo messaggio. Ci sono tutti gli spirituali attributi in del perfetto uomo; e veniamo in questo mondo per manifestare questi uno in una volta, per perfezionare e rafforzare la loro in modo che nessuna esperienza, nessuna difficoltà può indebolire o deviare noi dal l' adempimento di tale scopo. Abbiamo scelto il terreno occupazione, e le circostanze esterne che ci daranno le migliori opportunità di metterci alla prova fino in fondo: veniamo con la piena realizzazione del nostro lavoro particolare : veniamo con l' impensabile privilegio di sapere che tutte le nostre battaglie sono vinte prima di essere combattute, quella vittoria è certa prima ancora che arrivi la prova , perché sappiamo di essere figli del Creatore, e come tali siamo Divini, invincibili e invincibili. Con questa conoscenza la vita è una gioia; difficoltà e esperienze possono essere guardato su come avventure, perché abbiamo, ma di realizzare il nostro potere, per essere fedeli alla nostra Divinità, quando queste si sciolgono come nebbia al sole. Dio ha davvero dato ai Suoi figli il dominio su tutte le cose. Le nostre anime ci guideranno, se solo ascolteremo, in ogni circostanza, in ogni difficoltà; e la mente e il corpo in modo diretto passerà attraverso la vita che irradia felicità e la salute perfetta, come libera da tutte le preoccupazioni e le responsabilità come il piccolo fiducioso bambino.

 

Capitolo III

Le nostre anime sono perfetta, essendo figli di del Creatore, e tutto quello che ci dicono di fare è per il nostro bene.

Salute è, quindi, la vera realizzazione di ciò che siamo: siamo siamo perfetti: siamo figli di Dio. Non c'è alcuno sforzo per ottenere ciò che abbiamo già ottenuto. Noi siamo semplicemente qui per manifesta nella forma materiale la perfezione con cui siamo stati dotati fin dall'inizio di tutti i tempi. Salute sta ascoltando esclusivamente per i comandi delle nostre anime; nell'essere fiduciosi come bambini piccoli; nel rifiutare l'intelletto(quell'albero della conoscenza del bene e del male) con i suoi ragionamenti, i suoi 'pro' e 'contro', le sue paure anticipatorie : ignorare le convenzioni, le idee futili e i comandi di altre persone, così che possiamo attraversare la vita intatti, illesi , liberi di servire i nostri simili.

Possiamo giudicare la nostra salute dalla nostra felicità e dalla nostra felicità possiamo sapere che stiamo obbedendo ai dettami delle nostre anime. Si è non necessaria per essere un monaco, un suora, o nascondere via dal il mondo; il mondo è per noi di godere e di servire, ed è solo servendo fuori di amore e di felicità che noi possiamo veramente essere di uso, e facciamo il nostro lavoro migliore. Una cosa fatta da un senso del dovere , con, forse, un sentimento di irritazione e di impazienza non conta affatto, è solo tempo prezioso sprecato quando potrebbe esserci un fratello che ha davvero bisogno del nostro aiuto. La verità non ha alcun bisogno di essere analizzato, discusso su, o avvolto in molte parole. Si realizza in un lampo, fa parte di te. Si tratta solo delle cose complicate non essenziali della vita di cui abbiamo tanto bisogno di essere convincenti e che hanno portato allo sviluppo dell'intelletto. Le cose che contano sono semplici, sono quelli che ti fanno dire: “Perché, questo è vero, mi sembra di avere saputo che da sempre”, e così è la realizzazione della felicità che viene a noi quando siamo siamo in sintonia con la nostra spirituale di sé, e il più vicino l' unione la più intensa la gioia. Pensa allo splendore che a volte si vede in una sposa il mattino del suo matrimonio; il rapimento di una madre con un neonato; l'estasi di un artista completare un capolavoro: sono tali le momenti in cui non v'è spirituale unione. Pensate come meravigliosa la vita sarebbe essere se abbiamo vissuto è tutto in tale gioia: E così si è possibile quando ci perdiamo noi stessi nella nostra vita di lavoro.

 

Capitolo IV

Se noi seguiamo i nostri propri istinti, i nostri propri desideri, i nostri propri pensieri, i nostri desideri, dovremmo sapere mai niente ma la gioia e la salute è che un difficile, lontano raggiungimento di ascoltare la voce della nostra anima; è stato reso tutto così semplice per noi se lo ammettiamo . La semplicità è la nota fondamentale di tutta la Creazione. La nostra anima (la voce ancora sommessa, la stessa voce di Dio) ci parla attraverso la nostra intuizione, i nostri istinti, attraverso i nostri desideri, ideali, le nostre comuni simpatie e antipatie; in qualunque modo sia più facile per noi individualmente ascoltare. In quale altro modo può parlarci? I nostri veri istinti, desideri, simpatie o antipatie ci sono date in modo che possiamo interpretare i comandi spirituali della nostra anima per mezzo dei nostri percezioni fisiche limitate, perché non è possibile per molti di noi ancora per essere in diretta comunione con il nostro Superiore Sé. Questi comandi sono pensati per essere seguiti in modo implicito, perché l' anima solo sa quali esperienze sono necessarie per quella particolare personalità. Qualunque sia il comando può essere, banale o importante, il desiderio per un'altra tazza di tè, o di un completo cambiamento di l' intero della propria abitudini di vita, dovrebbe essere di buon grado obbedito. L'anima sa che la soddisfazione è l' unica vera cura per tutto ciò che noi, in questo mondo, considera come peccato e torto, perché fino a quando tutto l'essere non si ribella contro un certo atto, quella colpa non è sradicata ma semplicemente sopita, così come è molto meglio e più veloce continuare a ficcare le dita nella marmellata finché non si è così malati quella marmellata non ha più attrazione. I nostri veri desideri, i desideri del nostro vero sé, non devono essere confusi con i desideri ei desideri di altre persone così spesso impiantati nelle nostre menti, o della coscienza, che è un'altra parola per la stessa cosa. Dobbiamo prestare alcuna attenzione al mondo dell'interpretazione delle nostre azioni. La nostra propria anima da sola è responsabile per il nostro bene, la nostra reputazione è ha in custodia; possiamo stare tranquilli che c'è un solo peccato, quello di non obbedire ai dettami della nostra stessa Divinità. Questo è il peccato contro Dio e il nostro prossimo. Questi desideri, intuizioni, desideri non sono mai egoisti; riguardano solo noi stessi e hanno sempre ragione per noi, e portare a noi la salute nel corpo e la mente. La malattia è il risultato della fisica del corpo della resistenza della della personalità alla guida dell'anima. E 'quando ci rivolgiamo orecchie da mercante per il 'ancora piccola voce', e dimenticare la Divinità dentro di noi; quando cerchiamo di imporre i nostri desideri agli altri o permettiamo ai loro suggerimenti, pensieri e comandi di influenzarci. Il più noi diventiamo liberi da fuori influenze, da altre personalità, l'altro, la nostra anima può usare noi per fare il suo lavoro. E 'solo quando si cerca di controllo e regola qualcun altro che ci siamo egoisti. Ma il mondo cerca di dire a noi che si è egoismo a seguire i nostri propri desideri. Questo è perché il mondo auguri per schiavizzare noi, per davvero si è solo quando siamo in grado di realizzare e essere ostacolati nostro vero io, che siamo in grado di essere utilizzato per il bene dell'umanità. E 'la grande verità di Shakespeare, “A tuo proprio essere vero, e si deve seguire, come la notte al giorno, tu non puoi essere falso ad ogni uomo”. L' ape, con la sua molto scelta di un particolare fiore per la sua miele, è il mezzo utilizzato per portare è il polline necessaria per il futuro la vita dei suoi giovani piante.

 

 Capitolo V

Si sta permettendo l'interferenza di altre persone che si ferma il nostro ascolto per i dettami della nostra anima, e che porta la disarmonia e la malattia. Nel momento in cui il pensiero di un'altra persona entra nella nostra mente, ci devia dal nostro vero corso. Dio ci ha dato ogni nostro diritto di nascita, un'individualità: della nostra stessa: Egli ci ha dato a ciascuno il proprio lavoro particolare da fare, che solo noi possiamo fare: Egli ha dato a noi ogni nostro proprio particolare percorso a seguire con la quale nulla deve interferire. Vediamo in modo che non solo facciamo permettiamo alcuna interferenza, ma, e ancora più importante, che noi in maniera più assoluta interferire con qualsiasi altro essere umano.        In questo sta la vera salute, il vero servizio e l' adempimento di il nostro scopo sulla terra Interferenze si verificano nella vita di tutti, fanno parte del Piano Divino, che sono necessari in modo che noi possiamo imparare a stare in piedi fino a loro: in realtà, siamo in grado di guardare su di loro come veramente utile avversari, solo per aiutarci guadagno in forza, e realizzare la nostra Divinità e la nostra invincibilità. E possiamo anche sapere che è solo quando permettiamo loro di influenzarci che acquistano importanza e tendono a controllare i nostri progressi. Esso ricade interamente con noi quanto velocemente progrediamo: se ci permettiamo interferenza nella nostra missione divina ; se noi accettare la manifestazione di interferenza (chiamata malattia) e lasciate che limitano e danneggi i nostri corpi; o se noi, come figli di Dio, utilizzare questi per stabilire noi il più saldamente nel nostro scopo. Le più le apparenti difficoltà nel nostro percorso il più che può essere certi che la nostra missione è la pena. Florence Nightingale ha raggiunto il suo ideale di fronte all'opposizione di una nazione: Galileo credeva che il mondo fosse rotondo nonostante l'incredulità del mondo intero, e il brutto anatroccolo divenne il cigno nonostante tutta la sua famiglia lo disprezzasse. Noi abbiamo alcun diritto di tutto ciò per interferire con la vita di ogni uno di di Dio i bambini. Ognuno di noi ha il nostro proprio lavoro, nel il fare di cui solo noi abbiamo il potere e la conoscenza per portare che alla perfezione. È solo quando dimentichiamo questo fatto, e cerchiamo di imporre il nostro lavoro agli altri, o lasciamo che interferiscano con il nostro, che si verificano attriti e disarmonia nel nostro essere. Questa la disarmonia, la malattia, fa si manifesta nel il corpo per il corpo semplicemente serve per riflettere le lavorazioni del l' anima; proprio come il viso riflette la felicità con i sorrisi, o l'umore con i cipiglio. E così nelle cose più grandi; il corpo rifletterà le vere cause della malattia (che sono come la paura, l'indecisione, il dubbio, ecc.) nel disordine dei suoi sistemi e tessuti. La malattia, quindi, è il risultato di interferenza: interferire con qualcun altro o di permettere a noi stessi di essere interferito con...

 

 Capitolo VI

 

Tutti noi abbiamo a che fare è di preservare la nostra personalità, per vivere la nostra propria vita, di essere il capitano della nostra

nave, e tutto andrà bene. Ci sono grandi qualità in cui tutti gli uomini si stanno gradualmente perfezionando, possibilmente concentrandosi su uno o due alla volta. Sono quelli che si sono manifestati nelle vite terrene di tutti i Grandi Maestri che di volta in volta, sono venuti al mondo per insegnarci e aiutarci a vedere il modo facile e semplice per superare tutte le nostre difficoltà.

 

Questi sono ad esempio:

AMORE

COMPRENSIONE                                                               

SIMPATIA

TOLLERANZA                                                  

PACE

SAGGEZZA                                                            

RISOLUTEZZA 

PERDONO                                      

DOLCEZZA

CORAGGIO                                              

FORZA

GIOIA                                                   

Ed essa è da perfezionare queste qualità in noi stessi che ogni uno di noi sta sollevando tutto il mondo un passo più vicino alla sua definitiva impensabilmente gloriosa meta. Ci rendiamo conto allora che noi stiamo cercando non guadagno egoistico del merito personale, ma che ogni singolo essere umano, ricco o povero, alto o basso, ha la stessa importanza nel Piano Divino, e riceve lo stesso potente privilegio di essere un salvatore del mondo semplicemente sapendo che egli è un figlio perfetto del Creatore. Come ci sono queste qualità, questi passi verso la perfezione, così ci sono ostacoli o interferenze che servono a rafforzarci nella nostra determinazione a rimanere saldi.

Queste sono le vere cause della malattia:

 

COSTRIZIONE

DUBBIO                                                 

PAURA                                                              

FANATISMO

INQUETUDINE

IGNORANZA                                          

INDECISIONE                                             

IMPAZIENZA

INDIFFERENCE                                          

TERRORE

DEBOLEZZA

DOLORE                                                  

 

Questi, se glielo permettiamo, si rifletteranno nel corpo causando ciò che chiamiamo malattia. Non capire le vere cause che hanno attribuito la disarmonia alle influenze esterne, germi, il freddo, il calore, e hanno dato nomi ai risultati, l'artrite, cancro, asma, ecc .: il pensiero che la malattia inizia nel il fisico del corpo. Vi sono quindi gruppi definiti di umanità, ciascuno dei quali svolge la propria funzione, cioè manifesta nel mondo materiale la particolare lezione che ha appreso. Ogni individuo in questi gruppi ha un preciso della personalità del suo proprio, un preciso lavoro per fare, e un preciso individuo modo di fare quel lavoro. Questi sono anche cause della disarmonia, che se non teniamo alla nostra personalità definita e il nostro lavoro, possono reagire sul il corpo nella forma di malattia. Reale la salute è la felicità, e una felicità così facile di realizzazione, perché esso è una felicità in piccole cose; fare le cose che abbiamo davvero facciamo l'amore a fare, essendo con le persone che abbiamo veramente come. Non c'è sforzo, nessuno sforzo, nessuno sforzo per l'irraggiungibile, la salute è lì per noi da accettare ogni volta che Come. È scoprire e fare il lavoro per cui siamo davvero adatti. Tanti sopprimere i loro veri desideri e diventano pioli quadrati in fori rotondi: per volontà di un genitore di un figlio può diventare un avvocato, un soldato, un affari uomo, quando il suo vero desiderio è quello di diventare un falegname: o attraverso le ambizioni di un madre per vedere sua figlia ben sposata, il mondo potrebbe perdere un'altra Florence Nightingale. Questo senso del dovere è poi un falso senso del dovere e un disservizio al mondo; provoca infelicità e, probabilmente, la maggior parte di una vita sprecata prima che l' errore possa essere rettificato. Ci fu un Maestro , una volta chi ha detto, “Conosci voi non che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” il che significa che deve obbedire alla sua divinità e non ai suoi genitori terreni. Troviamo l'unica cosa nella vita che ci attrae di più e facciamola. Lasciate che una cosa sia così parte di noi che si è come naturale come respirare; naturale come lo è per l' api al miele raccogliere, e l'albero a spargere le sue vecchie foglie in l' autunno e portare avanti nuove quelli nella primavera. Se studiamo la natura ci troviamo che ogni creatura, uccello, albero e fiore ha la sua definitiva parte a giocare, la sua propria definitiva e peculiare lavoro attraverso il quale aiuta e arricchisce l'intero Universo. Il molto verme, andare circa il suo quotidiano lavoro, aiuta a drenare e purificare la terra: la terra prevede il nutrimento di tutte le cose verdi; e, a sua volta, la vegetazione sostiene l'uomo e ogni essere vivente, tornando a tempo debito ad arricchire il suolo. La loro vita è uno di bellezza e l'utilità, il loro lavoro è così naturale per loro che che è la loro vita. E il nostro proprio lavoro, quando ci troviamo di esso, in modo appartiene a noi, così si adatta a noi, che si è senza sforzo, esso è facile, ma è una gioia: abbiamo stancheremo mai di esso, esso è il nostro hobby. Essa porta in noi la nostra vera personalità, tutti i talenti e le capacità di attesa all'interno di ogni uno di noi ad essere manifestati: in esso ci siamo felici e a casa; ed esso è soltanto quando ci siamo felici (che si obbedisce i comandi della nostra anima) che noi possiamo fare del nostro meglio lavoro. Potremmo aver già trovato il nostro lavoro giusto, allora che divertimento è la vita! Alcuni dall'infanzia hanno la conoscenza di ciò che essi sono destinati a fare, e tenere a esso per tutta la loro vita: e un po' di know durante l'infanzia, ma sono dissuasi da controindicazioni suggerimenti e le circostanze, e l'abbattimento degli altri. Eppure tutti noi possiamo ottenere di nuovo ai nostri ideali, e anche se non siamo in grado di realizzare immediatamente siamo in grado di andare in cerca di fare in modo, quindi il molto la ricerca ci porterà conforto, perché le nostre anime sono molto pazienti con noi. Il desiderio giusto, il movente giusto, qualunque sia il risultato, è la cosa che conta, il vero successo. Quindi, se si sarebbe piuttosto essere un contadino di un avvocato; se si preferisce essere un barbiere di un autista di autobus, o un cuoco di un fruttivendolo, cambiare la vostra occupazione, sia quello che si vuole per essere: e allora si sarà felici e bene, poi si dovrà lavorare con la scorza, e poi si volere essere fare più fine lavoro come un contadino, un barbiere, un cuoco, di quanto si possa ottenere in l' occupazione che non apparteneva a voi. E allora si sarà essere obbedendo i dettami della vostra spirituale sé.

 

 Capitolo VII

Una volta che ci rendiamo conto la nostra propria Divinità il resto è facile. In principio Dio diede all'uomo il dominio su tutte le cose. L'uomo, figlio del Creatore, ha una ragione più profonda della sua disarmonia che non lo spiffero di una finestra aperta. “Le nostre bugie di guasto non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi”, e come pieno di gratitudine e di speranza può che essere quando ci rendiamo conto che la cura anche le bugie dentro di noi! Rimuovere la disarmonia, la paura, il terrore, o l'indecisione, e noi ritrovare l'armonia tra anima e la mente, e il corpo è ancora una volta perfetto in tutte le sue parti. Qualunque sia la malattia, il risultato di questa disarmonia, ci può essere abbastanza sicuri che la cura è ben all'interno dei nostri poteri di realizzazione, per le nostre anime non chiedono mai di noi più di quanto possiamo fare molto facilmente. Ognuno di noi è un guaritore, perché ognuno di noi a cuore ha un amore per qualcosa, per i nostri compagni di uomini, per gli animali, per la natura, per la bellezza in qualche forma, e noi ognuno di noi desidera proteggere e aiuto si a aumento. Ognuno di noi ha anche simpatia per chi è in difficoltà, e naturalmente così, perché tutti noi stessi siamo stati in difficoltà in qualche momento in le nostre vite. Così che , non solo possiamo noi guarire noi stessi, ma abbiamo il grande privilegio di poter aiutare gli altri a guarire se stessi, e le uniche qualifiche necessarie sono l' amore e la simpatia. Noi, come figli del Creatore, abbiamo in noi tutta la perfezione, e veniamo in questo mondo solo per realizzare la nostra Divinità; in modo che tutti i test e tutte le esperienze ci lascerà intatta, tramite quel Divino Potere tutte le cose sono possibili a noi.

 

CICORIA  Chicorium intybus                                            

MIMULUS  Mimulus luteus                                                

AGRIMONY  Agrimonia eupatoria                                     

SCLERANTHUS  

 

 Capitolo VIII

Le erbe curative sono quelle a cui è stato dato il potere di aiutarci a preservare la nostra personalità. 

Proprio come Dio nella Sua misericordia ci ha dato da mangiare, così ha messo tra le erbe dei campi bellissime piante per

guarire noi quando siamo siamo malati. Questi sono ad estendere un aiuto mano per l'uomo in quelle ore buie della

dimenticanza quando perde di vista la sua divinità, e permette la nuvola di paura o di dolore per oscurare la sua visione.

 

Tali erbe sono :

 

                                                                Scleranthus annuus

CLEMATIS                                              Clematis vitalb

CENTAURY                                           Erythroea centauriuma 

GENTIAN                                               Gentiana Amarella 

VERVAINA                                            Verbena officinalis 

CERATO                                                 Ceratostigma willmottiana

 IMPATIENS                                           Impatiens royalei  

ROCK ROSE                                          Helianthemum vulgare 

VIOLETTA ACQUA                               Hottonia palustris   

 

Ogni corrisponde erba con una delle qualità, e il suo scopo è di rinforzare quella qualità in modo che la personalità può salire sopra l'errore che è il particolare inciampo blocco. La seguente tabella  si indica la qualità, la colpa, e il rimedio che aiuta la personalità per sfatare quel guasto.

 


Difetto

Erba

Virtù

Costrizione

Cicoria

Amore

Paura

Mimulus

Simpatia

Irrequietezza

Agrimonia

La pace

Indecisione

scleranthus

Fermezza

Indifferenza

Clematide

Dolcezza

Debolezza

Centaurea

Forza

Dubbio

Genziana

 Comprensione

Fanatismo

Verbena

Tolleranza

 
   
Nel 1932, quando fu redatta questa tabella, Bach aveva scoperto dodici rimedi. Tra 1933 e 1935 ha trovato un ulteriore 26 e rivisto la struttura del sistema e le indicazioni rimedio più volte. È utile confrontare questa tabella – e le indicazioni obsolete per Water Violet in particolare – con le descrizioni del sistema e dei rimedi così come Bach le presentava nella finale Twelve Healers and Other Remedies . Vedere www.bachcentre.com/healers e in particolare i Editors' Introduzione.

 

Ignoranza

Cerato

Saggezza

Impazienza

Impazienti

Perdono

Terrore

Rock Rose

Coraggio

Dolore

Viola d'acqua                           

Gioia

I rimedi sono dotati con un preciso guarigione potere a prescindere dalla fede, neppure la loro azione dipendono colui che li amministra, proprio come un sedativo invia un paziente a dormire sia dato dall'infermiere o il medico.

 

Capitolo IX

La vera natura della malattia.

In true healing the nature and the name of the physical disease is of no consequence whatever. Disease of the body itself is nothing but the result of the disharmony between soul and mind. It is only a symptom of the cause, and as the same cause will manifest itself differently in nearly every individual, seek to remove this cause, and the after results, whatever they may be, will disappear automatically.

We can understand this more clearly by taking as an example the suicide. All suicides do not drown themselves. Some throw themselves from a height, some take poison, but behind it all is despair: help them to overcome their despair and find someone or something to live for, and they are cured permanently: simply taking away the poison will only save them for the time being, they may later make another attempt. Fear also reacts upon people in quite different ways: some will turn pale, some will flush, some become hysterical and some speechless. Explain the fear to them, show them that they are big enough to overcome and face anything, then nothing can frighten them again. The child will not mind the shadows on the wall if he is given the candle and shown how to make them dance up and down. We have so long blamed the germ, the weather, the food we eat as the causes of disease; but many of us are immune in an influenza epidemic; many love the exhilaration of a cold wind, and many can eat cheese and drink black coffee late at night with no ill effects. Nothing in nature can hurt us when we are happy and in harmony, on the contrary all nature is there for our use and our enjoyment. It is only when we allow doubt and depression, indecision or fear to creep in that we are sensitive to outside influences. It is, therefore, the real cause behind the disease, which is of the utmost importance; the mental state of the patient himself, not the condition of his body. Any disease, however serious, however long-standing, will be cured by restoring to the patient happiness, and desire to carry on with his work in life. Very often it is only some slight alteration in his mode of life, some little fixed idea that is making him intolerant of others, some mistaken sense of responsibility that keeps him in slavery when he might be doing such good work.

 

There are seven beautiful stages in the healing of disease, these are:

PEACE HOPE JOY FAITH

CERTAINTY WISDOM LOVE

 

 Chapter X

To gain freedom, give freedom. 

The ultimate goal of all mankind is perfection, and to gain this state man must learn to pass through all experiences unaffected; he must encounter all interferences and temptations without being deflected from his course: then he is free of all life's difficulties, hardships and sufferings: he has stored up in his soul the perfect love, wisdom, courage, tolerance and understanding that is the result of knowing and seeing everything, for the perfect master is he who has been through every branch of his trade. We can make this journey a short joyful adventure if we realise that freedom from bondage is only gained by giving freedom; we are set free if we set others free, for it is only by example we can teach. When we have given freedom to every human being with whom we are in contact; when we have given freedom to every creature, everything around us, then we are free ourselves: when we see that we do not, even in the minutest detail, attempt to dominate, control, or influence the life of another, we shall find that interference has passed out of our own lives, because it is those we bind who bind us. There was a certain young man who was so bound to his possessions that he could not accept a Divine gift. And we can free ourselves from the domination of others so easily, firstly by giving them absolute freedom, and secondly, by very gently, very lovingly, refusing to be dominated by them. Lord Nelson was very wise in placing his blind eye to the telescope on one occasion. No force, no resentment, no hatred, and no unkindness. Our opponents are our friends, they make the game worth while, and we shall all shake hands at the end of the match. We must not expect others to do what we want, their ideas are the right ideas for them, and though their pathway may lead in a different direction from ours, the goal at the end of the journey is the same for us all. We do find that it is when we want others to 'fall in with our wishes' that we fall out with them. We are like cargo-ships bound for the different countries of the world, some for Africa, some for Canada, some for Australia, then returning to the same home port. Why follow another ship to Canada when our destination is Australia? It means such a delay. Again, we perhaps do not realise what small things may bind us, the very things that we wish to hold are the things that are holding us: it may be a house, a garden, a piece of furniture; even they have their right to freedom. Worldly possessions, after all are transient, they give rise to anxiety and worry because inwardly we know of their inevitable and ultimate loss. They are there to be enjoyed and admired and used to their full capacity, but not to gain so much importance that they become chains to bind us. If we set everybody and everything around us at liberty, we find that in return we are richer in love and possessions than ever we were before, for the love that gives freedom is the great love that binds the closer.

 

Chapter XI

Healing

From time immemorial humanity has recognised that our Creator in His love for us has placed herbs in the field for our healing, just as He has provided the corn and the fruit for our sustenance. Astrologers, those who have studied the stars, and herbalists, those who have studied the plants, have ever been seeking those remedies which will help us to keep our health and joy. To find the herb that will help us we must find the object of our life, what we are striving to do, and also understand the difficulties in our path. The difficulties we call faults or failings, but let us not mind these faults and failings, because they are the very proof to us that we are attaining bigger things: our faults should be our encouragements, because they mean that we are aiming high. Let us find for ourselves which of the battles we are particularly fighting, which adversary we are especially trying to overcome, and then take with gratitude and thankfulness that plant which has been sent to help us to victory. We should accept these beautiful herbs of the fields as a sacrament, as our Creator's Divine gift to aid us in our troubles. In true healing there is no thought whatever of the disease: it is the mental state, the mental difficulty alone, to be considered: it is where we are going wrong in the Divine Plan that matters. This disharmony with our Spiritual Self may produce a hundred different failings in our bodies (for our bodies after all merely reproduce the condition of our minds), but what matters that? If we put our mind right the body will soon be healed. It is as Christ said to us, “Is it easier to say, thy sins he forgiven thee or take up thy bed and walk?“ So again let us clearly understand that our physical illness is of no consequence whatsoever: it is the state of our minds, and that, and that alone, which is of importance. Therefore, ignoring entirely the illness from which we are suffering, we need consider only to which of the following types we belong. Should any difficulty be found in selecting your own remedy, it will help to ask yourself which of the virtues you most admire in other people; or which of the failings is, in others, your pet aversion, for any fault of which we may still have left a trace and are especially attempting to eradicate, that is the one we most hate to see in other people. It is the way we are encouraged to wipe it out in ourselves.We are all healers, and with love and sympathy in our natures we are also able to help anyone who really desires health. Seek for the outstanding mental conflict in the patient, give him the remedy that will assist him to overcome that particular fault, and all the encouragement and hope you can, then the healing virtue within him will of itself do all the rest.

 
   
Chapter XII
The Remedies.

 

CHICORY

Restraint Love

Are you one of those who long to serve the world: who long to open out both arms and bless all around you; who wish to help and comfort and sympathise, and yet for some reason circumstances or people stop

See page 4. This whole chapter was omitted when Free Thyselfwas published in the collection The Original Writings of Edward Bach Bach's description of Chicory is very close to the indications for Centaury (see page 42 below). By the time all 38 remedies had been researched, in 1936, Bach described Chicory as a stronger person, more controlling than controlled: “Those who are very mindful of the needs of others; they tend to be over-full of care for children, relatives, friends, always finding something that should be put right. They are continually correcting what they consider wrong, and enjoy doing so. They desire that those for whom they care should be near them.” (This and other remedy descriptions given in footnotes in this chapter are from the definitive 1941 edition of The Twelve Healers and Other Remedies; see www.bachcentre.com/healers.)

 you? Do you find that instead of serving many you are held in the grip of but a few, so that your opportunity of giving as fully as you wish is limited: are you getting to that stage when you wish to realise that it is, “when all men count with you, but none too much?”Then that beautiful blue Chicory of the cornfields will help you to your freedom, the freedom so necessary to us all before we can serve the world.

 

MIMULUS

Fear – Sympathy

Are you one of those who are afraid; afraid of people or of circumstances: who go bravely on and yet your life is robbed of joy through fear; fear of those things that never happen; fear of people who really have no power over you; fear of tomorrow and what it may bring; fear of being ill or of losing friends; fear of convention; fear of a hundred things? Do you wish to make a stand for your freedom, and yet have not the courage to break away from your bonds; if so Mimulus, found growing. A line from Rudyard Kipling's poem If, one of Bach's favourites. The final indications for Mimulus did not change very much from this early draft: “Fear of worldly things, illness, pain, accidents, poverty, of dark, of being alone, of misfortune. The fears of everyday life. These people quietly and secretly bear their dread, they do not freely speak of it to others.” Bach later associated the positive quality of sympathy more with other remedies. For example, Beech, he wrote, would help us “be more tolerant, lenient and understanding of the different way each individual and all things are working to their own final perfection” on the sides of the crystal streams, will set you free to love your life, and teach you to have the tenderest sympathy for others.

 
   
AGRIMONY
Restlessness – Peace

Are you one of those who suffer torments; whose soul is restless: who can find no peace, and yet bravely face the world and hide your torture from your fellow-men: who laugh and smile and jest, and help those around you to keep a cheery heart whilst you are suffering. Do you seek to soothe your sorrows by taking wine and drugs to help you face your trials: do you feel that you must have some stimulant in life to keep you going? If so, that beautiful plant Agrimony, growing along the sides of our lanes and in our meadows, with its church-like spire, and its seeds like bells, will bring you peace, the peace that “passeth understanding”.10 The lesson of this plant is to enable you to hold peace in the presence of all trials and difficulties until no one has the power to cause you irritation. Compare Bach's final indications for this remedy: “The jovial, cheerful, humorous people who love peace and are distressed by argument or quarrel, to avoid which they will agree to give up much. Though generally they have troubles and are tormented and restless and worried in mind or in body, they hide their cares behind their humour and jesting and are considered very good friends to know. They often take alcohol or drugs in excess, to stimulate themselves and help themselves bear their trials with cheerfulness.”

 

SCLERANTHUS
Indecision Steadfastness

Are you one of those who find it difficult to make decisions; to form opinions when conflicting thoughts enter your mind so that it is hard to decide on the right course: when indecision dogs your path and delays your progress: does first one thing seem right and then another? If so you are learning prompt action under trying circumstances; to form correct opinions and be steadfast in following them; and the little green Scleranthus of the cornfields will help you to this end.

 

CLEMATIS

 Indifference Gentleness

Are you one of those who find that life has not much interest: who wake almost wishing there were not another day to face: that life is so difficult, so hard, and has so little joy: that nothing really seems worth Bach's final description is very similar: “Those who suffer much from being unable to decide between two things, first one seeming right then the other. They are usually quiet people, and bear their difficulty alone, as they are not inclined to discuss it with others. Bach would eventually associate the positive quality of steadfastness in keeping to one's ideas with other remedies, including Walnut and Cerato  Bach's final description: “Those who are dreamy, drowsy, not fully awake, no great interest in life. Quiet people, not really happy in their present circumstances, living more in the future than in the present; living in hopes of happier times, when their ideals may come true. In illness some make little or no effort to get well, and in certain cases may even look forward to death, in the hope of better times; or maybe, meeting again some beloved one whom they have lost.” while, and how good it would be just to go to sleep: that it is scarcely worth the effort to try and get well?14 Have your eyes that far-away look as though you live in dreams and find the dreams so much more beautiful than life itself: or are your thoughts, perhaps, more often with someone who has passed out of this life? If you feel this way you are learning “to hold on when there is nothing in you except the will which says to you - hold on!”15 and it is a very great victory to win through. That beautiful plant which adorns our hedges where there is chalk, the Clematis, better known as Traveller's Joy, and whose feathery seeds are, always longing to be blown away and start again, will help you so much to come back and face life and find your work, and bring you joy.

 

CENTAURY

 Weakness Strength

 

Are you one of those people whom everybody uses, because in the kindness of your heart you do not like to refuse them anything: do you

Bach would later identify other remedies that applied to some of the states described in this first sentence: compare for example the descriptions for Hornbeam, Olive, Wild Rose and Willow in the 1936 descriptions in www.bachcentre.com/healers.   Another line from Kipling's If   Bach's final description: “Kind, quiet, gentle people who are over- anxious to serve others. They overtax their strength in their endeavours. Their wish so grows upon them that they become more servants than willing helpers. Their good nature leads them to do more than their own share of work, and in so doing they may neglect their own particular mission in life.”

Just give in for the sake of peace rather than do what you know is right, because you do not wish to struggle: whose motive is good, but who are being passively used instead of actively choosing your own work. Those of you who are door-mats are a very long way along the road to being of great service once you can realise that you must be a little more positive in your life. Centaury, that grows in our pastures, will help you to find your real self, so that you may become an active, positive worker instead of a passive agent.

 

GENTIAN

Doubt – Understanding

Are you one of those with high ideals, with hopes of doing good; who find yourself discouraged when your ambitions are not quickly realised?1When success is in your path are you elated, but when difficulties occur easily depressed? If so, the little Gentian of our hilly pastures will help you to keep your firmness of purpose, and a happier and more hopeful outlook even when the sky is over-cast. It will bring you encouragement at all Bach's final description: “Those who are easily discouraged. They may be progressing well in illness or in the affairs of their daily life, but any small delay or hindrance to progress causes doubt and soon disheartens them.” Personality characteristics to do with high ideals, ambitions and hopes of doing good are not present in the final description – cf. the previous footnote. In the finished system they are associated more with remedies like Vervain, Walnut, Elm etc. times, and the understanding that there is no failure when you are doing your utmost, whatever the apparent result.

 
   
VERVAIN
Over-enthusiasm Tolerance

Are you one of those burning with enthusiasm: longing to do big things, and wishing all done in a moment of time? Do you find it difficult patiently to work out your scheme because you want the result as soon as you start? Do you find your very enthusiasm making you strict with others; wishing them to see things as you see them; trying to force them to your own opinions, and being impatient when they do not follow? If so, you have within you the power of being a leader and a teacher of men. Vervain, the little mauve flower of the hedge-banks, will help you to the qualities you need, kindness for your brothers, and tolerance for the opinions of others: it will help you to realise that the Bach's final description: “Those with fixed principles and ideas, which they are confident are right, and which they very rarely change. They have a great wish to convert all around them to their own views of life. They are strong of will and have much courage when they are convinced of those things that they wish to teach. In illness they struggle on long after many would have given up their duties.” This is an example of how positive indications are often slippery, because the same positive quality can be the flip-side of many different negative states. Tolerance is a positive that is also associated in the finished system with the remedy Beech.This early description includes some indications that in the finished system are more associated with other remedies, in particular Vine and Impatiens. Big things of life are done gently and quietly without strain or stress.

 
   
CERATO
Ignorance Wisdom

Are you one of those who feel that you have wisdom; that you could be a philosopher and a guide to your fellow-men? Do you feel the power within you to advise them in their difficulties, to soothe their sorrows, and at all times to be a help to them in their troubles; and yet, through lack of confidence in yourself, you are unable to accomplish this, possibly because you are listening too much to the voice of others and paying too great attention to the conventions of the world? Do you realise that it is only this lack of confidence in yourself, this ignorance of your own wisdom and knowledge, that tempts you to listen too intently to the advice of others? Then Cerato will help you to find your individuality, your personality, and, freed from outside influences, enable you to use the great gift of wisdom that you possess for the good of mankind.  Bach's final description emphasises that Cerato people actively ask for advice: “Those who have not sufficient confidence in themselves to make their own decisions. They constantly seek advice from others, and are often misguided.” In the complete system, being swayed by other people's ideas and opinions is an indication for one of the later remedies, Walnut

 

IMPATIENS

Impatience Forgiveness

Are you one of those who know that deep down in your nature there is still a trace of cruelty; when buffeted and harassed you find it difficult not to have a little malice? Have you still left within you the desire to use force to bring another to your way of thinking: are you impatient and does that impatience sometimes make you cruel: have you left in your nature any trace of the inquisitor? If so, you are striving for exquisite gentleness and forgiveness, and that beautiful mauve flower, Impatiens, which grows along the sides of some of the Welsh streams, will, with its blessing, help you along the road.Bach's final understanding of this remedy shows a tighter focus on speed and patience: “Those who are quick in thought and action and who wish all things to be done without hesitation or delay. When ill they are anxious for a hasty recovery. They find it very difficult to be patient with people who are slow, as they consider it wrong and a waste of time, and they will endeavour to make such people quicker in all ways. They often prefer to work and think alone, so that they can do everything at their own speed.” In the final system of 38 remedies malice and cruelty are associated more with the Holly remedy. Using force to change people's minds is more a Vine characteristic in the finished system.  The attitude of an inquisitor would suggest Holly or Beech in the final system.  Bach first found Impatiens glanduliferagrowing by a stream in the Abergavenny area of Wales, in 1928.

 

ROCK ROSE
Terror – Courage
Are you one of those in absolute despair, in terror: who feel that you can bear nothing more; terrified as to what will happen: of death; of suicide; of insanity; of some awful disease: or fearful of facing the hopelessness of material circumstances? If so, you are learning to be brave against great odds, and fighting for your freedom, and the beautiful little yellow Rock Rose, which grows so abundantly on our hilly pastures, will give you the courage to win through.

Bach's final description: “The rescue remedy. The remedy of emergency for cases where there even appears no hope. In accident or sudden illness, or when the patient is very frightened or terrified, or if the condition is serious enough to cause great fear to those around Bach later found that Sweet Chesnut was the more exact remedy for complete anguish and despair. This is another good example of how remedy indications became more focused as the system grew. In 1935 Bach suffered an acute sinusitis and feared he was going out of his mind with the pain and mental anguish. This led to the discovery of the Cherry Plum remedy, which in the finished system is indicated for “fear of the mind being over-strained, of reason giving way, of doing fearful and dreaded things”.

 

WATER VIOLET

Grief– Joy

 

Are you one of those great souls who bravely and without complaint, still endeavouring to serve your brother-men, bear suffering calmly and with resignation, not allowing your grief to interfere with your daily work? Have you had real losses, sad times, and yet go quietly on? If so, the beautiful Water Violet, which floats so freely on the surface of our clearest streams, will help you to understand that you are being purified through your grief, uplifted to a great ideal, so that you may learn to serve your fellow-men even in the hour of your affliction: that you are learning to stand absolutely alone in the world, gaining the intense joy of complete freedom, and therefore of perfect service to mankind. And when this is realised it is no longer sacrifice but the exquisite joy of helpfulness even under all conditions. Moreover that little plant will help you to the understanding that so much you think of in life as being cruel and sad, is truly for the good of those you pity.The indications for this remedy changed greatly by the time Bach had completed his research. In 1936 he described it thus: “For those who in health or illness like to be alone. Very quiet people, who move about without noise, speak little, and then gently. Very independent, capable and self-reliant. Almost free of the opinions of others. They are aloof, leave people alone and go their own way. Often clever and talented. Their peace and calmness is a blessing to those around them  In the finished system grief is more usually associated with Star of Bethlehem To a user of the complete system this last sentence could also suggest Mimulus or Oak, among others. We can all take courage and keep a stout heart, for He Who placed us in this world, did so for a great purpose. He wants us to know that we are His children, to know our own Divinity; to be perfect; to have health and to have happiness. He wants us to know that, through His Love, we can accomplish all things, remembering that it is only when we forget this that we suffer and are unhappy. He wants the life of each one of us to be one of joy and health, and loving service, for as Christ told us: “My yoke is easy, My burden is light.“Stocks of these remedies can be obtained from the leading London Homoeopathic chemists, though they can be prepared as follows by anyone who cares to make their own. Take a thin glass bowl, fill with clear water from a stream or spring for preference, and float enough of the blooms of the plant to cover the surface. Allow this to stand in bright sunshine until the flowers begin to wilt. Very gently pick out the blooms, pour the water into bottles and add an equal quantity of brandy as a preservative. One drop alone of this is sufficient to make potent an eight ounce bottle of water, from which doses may be taken by the tea- spoonful as required. The doses should be taken as the patient feels necessary: hourly in acute cases; three or four times a day in chronic cases until relief occurs when they can be dispensed with.And may we ever give thanks to God Who, in His Love for us, placed the herbs in the fields for our healing. 

 

 
   

 

 

 

 

 

 
   

 

 

 

 

 
   

 

 

 

 


I DODICI GRANDI GUARITORI E ALTRI RIMEDI.

 INTRODUZIONE

 

Questo metodo di cura è il più perfetto che sia stato dato all’umanità a memoria d’uomo.9Ha il potere di curare la malattia; e, nella sua semplicità, può essere usato in ogni casa. È la sua semplicità, unita ai suoi effetti benefici, ad essere tanto meravigliosa. Nessuna scienza, nessuna conoscenza è necessaria, a parte i semplici metodi qui descritti; e trarranno i maggiori benefici da questo Dono di Dio coloro che lo manterranno puro com’è; libero   da scienza, libero da teorie, perché in Natura tutto è semplice.

 
   
Questo metodo di cura, che ci è stato divinamente rivelato, mostra che sono le nostre paure, le nostre preoccupazioni, le nostre ansie e quanto di simile ad aprire la via all’invasione della malattia. Quindi trattando le nostre paure, le nostre preoccupazioni, le nostre inquietudini e così via, non solo ci liberiamo dalla malattia, ma le Erbe donateci per Grazia del Creatore di tutte le cose, in più, porteranno via le nostre paure e preoccupazioni, e ci renderanno migliori e più felici. I primi sette paragrafi dell’Introduzione furono dettati dal dottor Bach dopo la pubblicazione dell’edizione del 1936. Vedere l’Introduzione degli editori per maggiori informazioni. Poiché le Erbe curano le nostre paure, le nostre ansie, le nostre preoccupazioni, le nostre debolezze e le nostre mancanze, sono queste che dobbiamo cercare, e allora la malattia, non importa quale, ci lascerà. Non c’è molto da aggiungere, poiché una mente aperta sa cogliere tutto ciò, e forse ci sono sufficienti menti aperte, svincolate dalle tendenze della scienza, che useranno questi doni del  cielo per  il conforto ed il bene di chi sta loro accanto. Così, dietro tutte le malattie si celano le nostre paure, le nostre ansie, la nostra avidità, le nostre simpatie ed antipatie. Cerchiamole e curiamole, e curandole se ne andrà la malattia che ci affligge. Da tempo immemorabile è noto che la Provvidenza ha posto in Natura la prevenzione e la cura della malattia,  per mezzo di erbe  e piante e alberi arricchiti da mano divina.10 I rimedi della Natura presentati in questo libro hanno dato prova di esser benedetti al di sopra degli altri nella loro opera misericordiosa; e che è stato loro donato il potere di guarire ogni forma di sofferenza e di malattia. Nei casi trattati con questi rimedi non si considera la natura della malattia. Si tratta l’individuo, e man mano che questi si  rafforza la malattia se ne va, dissolta dal migliorare della salute. Tutti sanno che la stessa malattia può avere effetti diversi su persone diverse; sono gli effetti che vanno trattati, perché guidano alla vera causa. La mente, parte più delicata e sensibile del corpo, accusa l’inizio e il decorso della malattia in modo molto più definito che non il corpo fisico, perciò è l’atteggiamento della mente ad essere scelto come guida al rimedio o ai rimedi necessari. Nella malattia avviene un cambiamento di umore rispetto a quello della vita normale, e coloro che sanno osservare possono notare questo cambiamento spesso con anticipo, e talvolta con largo anticipo, rispetto alla comparsa della malattia, e con il trattamento possono addirittura evitare che essa si manifesti. Quando la malattia è presente da qualche tempo, è ancora lo stato d’animo di chi ne soffre che guiderà al corretto rimedio. Non badate alla malattia, pensate solo all’atteggiamento che ha verso la vita la persona che ne è afflitta. Trentotto stati differenti sono semplicemente descritti: e non si dovrebbe avere difficoltà alcuna né per se stessi né per qualcun altro, a trovare lo stato o l’insieme di stati che sono presenti, e  quindi poter dare i rimedi necessari per una cura efficace. Il titolo del libro, I dodici guaritori, è stato mantenuto  perché noto a molti lettori. Il sollievo dalla sofferenza era così certo e benefico, persino quando c’erano soltanto dodici rimedi, che si era giudicato necessario portarli subito a conoscenza del pubblico,  senza  attendere di scoprire i rimanenti ventisei che completano la serie. Questo paragrafo e quello successivo vennero aggiunti al testo dattiloscritto dell’edizione del 1936 al momento della prova di stampa. Vedere l’Introduzione degli editori.

 

I RIMEDI E LE RAGIONI DATE PER CIASCUNO.

 

Nell’edizione originale inglese del 1936 la dicitura è leggermente diversa e la traduzione è: ‘I Rimedi e le ragioni per dare ciascuno di essi’. La variazione nella presente edizione del 1941 è dovuta probabilmente ad un errore di stampa.

 

I 38 RIMEDI sono posti sotto le seguenti CATEGORIE

 

1  PER LA PAURA                                                                                               

2 PER L’INCERTEZZA                                                                                       

3 PER L’INSUFFICIENTE INTERESSE NELLE CIRCOSTANZE PRESENTI      

4 PER LA SOLITUDINE                                                                                     

PER QUELLI IPERSENSIBILI ALLE  INFLUENZE E ALLE IDEE                  

6 PER LO SCORAGGIAMENTO O LA DISPERAZIONE                               

  PER L’ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE DEGLI ALTRI  

I nomi dei gruppi sono basati sulle caratteristiche emotive generali che Bach identificò per ciascuno dei sette nosodi di Bach.   

I nosodi di Bach erano un set di rimedi omeopatici preparati a base di batteri su cui Bach aveva lavorato tra il 1919 e il 1928. Vedere The Medical Discoveries of Edward Bach di Nora Weeks, capitoli V e VI 

 

 
   
PER QUELLI CHE HANNO PAURA.

 

 ROCK ROSE

 

Il rimedio di soccorso. Il rimedio di emergenza persino per  i casi che appaiono senza speranza. Per incidenti o malattie improvvise, o quando il paziente è molto spaventato o terrorizzato, oppure se le condizioni sono gravi al punto da  causare  grande  paura in chi è vicino. Se il paziente non è cosciente gli si possono inumidire le labbra con il rimedio. Potrebbero anche rendersi necessari altri rimedi in aggiunta, ad esempio, Clematis in caso di incoscienza, che è uno stato di profondo assopimento; Agrimony, se c’è tormento e così via.

 

MIMULUS

 

Paura delle cose del mondo: malattie, dolore, incidenti, povertà; paura del buio, di essere soli, della fortuna avversa. Le paure della vita quotidiana. Queste persone sopportano i propri timori silenziosamente e in segreto, non ne parlano liberamente ad altri. Questa prima frase è stata tralasciata in gran parte delle edizioni successive del libro. Il dr. Bach aveva miscelato cinque rimedi e chiamato tale combinazione ‘rimedio di soccorso’ e alcuni lettori erano confusi dal fatto che il medesimo nome fosse usato anche per descrivere Rock Rose

 

CHERRY PLUM

 

Paura che la mente si sovraccarichi, di perdere la  ragione,   di fare cose spaventose di cui si temono le conseguenza, cose non volute e che si sanno sbagliate, eppure assale il pensiero e l’impulso di farle

 

ASPEN

 

Paure vaghe, sconosciute, per le quali non si sa dare alcuna spiegazione, né una ragione. Eppure il paziente può essere spaventato dalla sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile, ma non sa che cosa. Queste paure vaghe, inspiegabili possono tormentare di  notte o di giorno. Chi ne soffre spesso prova timore a parlare agli altri del proprio turbamento.

 

RED CHESTNUT

 

Per quelli che trovano difficile non stare in ansia per altre persone. Molte volte arrivano a non preoccuparsi più per se stessi, ma possono soffrire molto per le persone a cui tengono, spesso aspettandosi che possano loro accadere eventi spiacevoli.

 

PER QUELLI CHE SOFFRONO DI INCERTEZZA.

 CERATO

 

Quelli che non hanno sufficiente fiducia in se stessi per prendere le proprie decisioni. Chiedono costantemente consiglio agli altri, e spesso vengono fuorviati.

 

SCLERANTHUS

 

Quelli che soffrono molto perché non riescono a decidere tra due cose, in quanto ora pare giusta l’una ora l’altra. Generalmente sono persone quiete, e sopportano la propria difficoltà da sole, in quanto non inclini a discuterne con gli altri.

 

 GENTIAN

 

Quelli che si scoraggiano facilmente. Possono fare buoni progressi nella malattia o negli affari della vita quotidiana, ma qualsiasi lieve ritardo o il più piccolo ostacolo causano loro dubbi e subito li demoralizzano.

 

 GORSE

 

Profonda perdita di speranza, queste persone non credono sia possibile fare ancora qualcosa per loro. O perché si lasciano convincere o per compiacere gli altri possono provare diverse cure, al tempo stesso affermando convinti a coloro che sono vicini che non vi è molta speranza di trarne beneficio.

 

HORNBEAM

Per quelli che sentono di non avere sufficiente forza, mentale o fisica, per portare il peso della vita posto su di loro; le attività quotidiane sembrano troppo pesanti da affrontare, benché generalmente essi riescano a portare a termine i propri compiti. Per quelli che credono che alcune parti, del corpo o della mente, necessitino di essere rafforzate prima di poter agevolmente compiere il proprio lavoro.

 

 WILD OAT

 

Per quelli che hanno l’ambizione di realizzare qualcosa di importante nella vita, che desiderano fare molte esperienze, trarre piacere da tutto quanto sia loro possibile e vivere pienamente la vita. La loro difficoltà sta nel determinare quale occupazione seguire; poiché sebbene abbiano grandi ambizioni, non hanno  alcuna particolare vocazione che li attragga al di sopra di tutte le altre.

Ciò può causare indugio e insoddisfazione.

 

NON SUFFICIENTE INTERESSE NELLE CIRCOSTANZE PRESENTI.

 

CLEMATIS

 

Per quelli che sognano ad occhi aperti, sono assopiti, non completamente svegli, non hanno grande interesse nella  vita. Persone tranquille, non realmente felici delle circostanze in cui si trovano, vivono più nel futuro che nel presente; nella speranza di tempi più felici, quando i loro ideali potranno realizzarsi. Nella malattia alcuni non si sforzano molto, o per  nulla, di migliorare, e   in certi casi possono persino anelare alla morte, nella speranza di tempi migliori;  o forse, di incontrare di nuovo una  persona amata  da loro perduta.

 

HONEYSUCKLE

Per quelli che vivono molto nel passato, tempo forse di grande gioia, o di memorie di un amico perduto, o di ambizioni mai realizzate. Non si aspettano altra felicità simile a quella già conosciuta.

 

 

 WILD ROSE

 

Quelli che, apparentemente, senza una ragione sufficiente si rassegnano a tutto ciò che accade, e si lasciano scivolare attraverso la vita, prendendola come viene, senza minimamente sforzarsi di migliorare le cose e trovare un po’ di gioia. Si sono arresi alla lotta della vita senza lamentele.

 

OLIVE

Per quelli che hanno sofferto molto mentalmente o fisicamente e sono tanto stanchi e affaticati da sentirsi allo stremo delle forze, incapaci di compiere il minimo sforzo. La vita quotidiana per loro è un duro lavoro, senza piacere.

WHITE CHESTNUT

Per quelli che non riescono ad evitare che pensieri, idee, argomentazioni indesiderate si insinuino nella loro mente. Generalmente nei periodi in cui l’interesse del momento non ha forza sufficiente a mantenere la mente occupata. Pensieri che preoccupano e non se ne vanno, o se cacciati per un momento, poi ritornano. Sembrano girare e rigirare e causano tortura mentale. La presenza di pensieri tanto spiacevoli allontana la tranquillità ed interferisce con la capacità di pensare al lavoro o al piacere quotidiano.

 

 MUSTARD

 

Per quelli che sono soggetti a periodi di tristezza o persino di disperazione, come se una nube fredda e oscura li offuscasse nascondendo loro la luce e la gioia della vita. Potrebbe non essere possibile fornire alcuna ragione o spiegazione di tali attacchi. Tali condizioni rendono quasi impossibile apparire felici o allegri.


 

 CHESTNUT BUD

Per quelli che non si avvantaggiano fino in fondo dell’osservazione e dell’esperienza, e impiegano più tempo di altri  ad apprendere le lezioni della vita quotidiana. Mentre per qualcuno un’esperienza sola è sufficiente, a tali persone è necessario farne di più, talvolta molte di più, prima di imparare la lezione. Di conseguenza, con loro dispiacere, si trovano a ripetere il medesimo errore in diverse occasioni, quando una sola volta  avrebbe potuto essere sufficiente, oppure, osservando gli altri, avrebbero potuto evitare persino quell’unico sbaglio.

 

 

 

 SOLITUDINE

 

WATER VIOLET

 

Per quelli che in salute o in malattia amano star soli. Persone molto quiete, che si muovono senza far rumore, parlano poco, e in modo sommesso. Molto indipendenti, capaci e sicure di sé. Non danno grande importanza alle opinioni altrui. Sono riservate, lasciano in pace le persone e vanno per la propria strada. Spesso acute e di talento. La calma e la tranquillità che le contraddistinguono sono una benedizione per chi sta loro intorno.

 

IMPATIENS

 

Per quelli che sono veloci in pensieri e azioni e desiderano che tutto sia fatto senza esitazione o ritardo. Quando malati desiderano ansiosamente una rapida guarigione. Trovano molto difficile essere pazienti con le persone lente, considerandolo un difetto e una perdita di tempo, e si adoperano in tutti i modi per rendere tali persone più sollecite. Spesso preferiscono lavorare e pensare da soli, per poter fare tutto secondo i propri ritmi.

 

 HEATHER 

 

Per quelli che sono sempre alla ricerca della compagnia di chiunque possa mostrarsi disponibile, trovando necessario discutere  i propri affari con altri, non importa di chi si tratti. Sono molto infelici se debbono star soli per qualche tempo, breve  o lungo che sia.

 

 

 

IPERSENSIBILI AD INFLUENZE E IDEE.

 

 

AGRIMONY

 

Persone gioviali, allegre, piene di buonumore che amano la tranquillità e sono disturbate da litigi o contrasti, onde evitare i quali sono disposte a grandi rinunce. Benché generalmente tormentate da problemi, irrequiete e preoccupate nel corpo o nello spirito, nascondono tali crucci dietro il proprio buonumore e il loro essere burlone e sono considerate ottimi amici da conoscere. Sovente fanno uso eccessivo di alcool o droghe, per stimolare ed aiutare se stesse a portare le proprie croci con leggerezza.

 

CENTAURY

Persone gentili, quiete, miti, estremamente ansiose di servire gli altri. Chiedono troppo alle proprie energie nel loro intento. Il loro desiderio cresce al punto da rendersi più servitori che non volonterosi aiutanti. La loro natura gentile li conduce a  compiere più di quanto non competa  loro, e  ciò facendo  rischiano di trascurare la propria particolare missione di vita.

 

 

WALNUT 

 

Per quelli che posseggono ideali e ambizioni di vita ben definiti e ai quali stanno adempiendo, tuttavia in  rare  occasioni  sono tentati dall’altrui entusiasmo, convinzioni o forti opinioni, di allontanarsi dalle proprie idee, dai propri fini e dal proprio lavoro.

Il rimedio conferisce costanza e offre protezione dalle influenze esterne.

 

HOLLY

Per quelli che talvolta vengono assaliti da pensieri di gelosia, invidia, vendetta, sospetto. Per le diverse forme di contrarietà e corruccio. Possono soffrire molto nel proprio intimo, benché  spesso non vi sia una reale causa a giustificare tale infelicità.

 

 

 

PER SCORAGGIAMENTO O DISPERAZIONE.

 

LARCH

Per quelli che non considerano se stessi abili o capaci  quanto chi sta loro intorno, sono convinti di fallire, di non avere mai successo, e così non fanno neppure un tentativo, o non lo fanno con sufficiente convinzione.

 

PINE

Per quelli che biasimano se stessi. Persino quando hanno successo pensano che avrebbero potuto fare meglio, e non si accontentano mai dei propri sforzi o risultati. Sono lavoratori instancabili e soffrono molto per gli errori che attribuiscono a se stessi. Talvolta, in presenza di un errore compiuto da  qualcun  altro, se ne assumono essi stessi la responsabilità.

 

 ELM

Per quelli che stanno facendo un buon lavoro, seguendo la loro vocazione e sperando di fare qualcosa di importante, magari a beneficio dell’umanità. A volte possono avere periodi di depressione, quando sentono che il compito che si sono assunti è troppo impegnativo e al di là delle umane possibilità.

 

SWEET CHESTNUT

Per quei momenti che accadono a certe persone in cui l’angoscia è tanto grande da sembrare insopportabile. Quando la mente o il corpo sentono di aver raggiunto il limite della sopportazione, e che sia giunto il momento di cedere il passo. Quando sembra non rimanere altro che distruzione e annientamento da affrontare.

 

STAR OF BETHLEHEM

Per quelli che soffrono molto in condizioni che, per un certo tempo, causano grande infelicità. Lo shock in seguito a gravi notizie, la perdita di una persona cara, lo spavento dopo un incidente o altro. A coloro che per un certo periodo rifiutano di essere consolati, questo rimedio porta conforto.

 

WILLOW

Per quelli che hanno sofferto avversità o sventure e trovano difficile accettarle senza lamentele o risentimento, poiché giudicano la vita soprattutto in funzione del successo. Sentono di non aver meritato una prova tanto grande, che è stato ingiusto, e ne sono amareggiati. Spesso provano minor interesse e sono meno attivi in ciò da cui un tempo traevano piacere.

 

OAK

Per quelli che lottano, si battono con forza per guarire, o per adempiere ai compiti della vita quotidiana. Non si stancano di provare una cosa dopo l’altra, persino quando il loro caso appare senza speranza. Continuano a combattere. Sono insoddisfatti di se stessi se la malattia interferisce con i loro doveri o con la possibilità di aiutare gli altri. Sono persone coraggiose, lottano contro grandi difficoltà, senza perdersi d’animo né risparmiarsi.

 

CRAB APPLE

Questo è il rimedio depurativo. Per quelli che hanno la sensazione di avere in se stessi qualcosa di poco pulito. Spesso si tratta di qualcosa apparentemente insignificante; in altri casi può trattarsi di un disturbo più serio,  pressoché trascurato rispetto alla sola cosa su cui la persona concentra la propria attenzione. Entrambi i tipi sono ansiosi di sbarazzarsi di  quell’unica cosa che riveste la maggiore importanza nella mente e che sembra loro essenziale curare. Si deprimono se la cura fallisce. Trattandosi di un depurativo, questo rimedio ripulisce le ferite se il paziente avesse motivo di pensare che sia penetrato un veleno da eliminare.

 

 

 PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER Il BENESSERE DEGLI ALTRI.

 

CHICORY

Quelli che si preoccupano molto delle necessità altrui; tendono ad essere stracolmi di attenzioni verso figli, familiari, amici, trovando sempre qualcosa da rimettere in ordine. Correggono in continuazione ciò che ritengono sbagliato, e traggono piacere nel farlo. Vorrebbero sempre avere vicino coloro che amano.

 

VERVAIN

Quelli che hanno principi e idee fisse, che sono convinti essere giuste, e che molto di rado cambiano. Hanno grande desiderio di convertire tutti quelli che li circondano alla propria visione della vita. Posseggono una grande forza di volontà e molto coraggio quando sono convinti di quelle cose che desiderano insegnare. Nella malattia continuano a lottare a lungo dopo che molti avrebbero già rinunciato ad adempiere ai propri doveri.

 

VINE

Persone molto capaci, certe della propria abilità, sicure di ottenere successo. Essendo così sicure, pensano che sarebbe un bene per gli altri se questi potessero essere persuasi a fare le cose come le fanno loro, o come sono certe essere giusto. Persino nella malattia danno ordini a chi le assiste. Possono essere di grande valore nell’emergenza.

 

BEECH

Per quelli che sentono il bisogno di vedere di più il buono e il bello in tutto ciò che li circonda e, benché molto appaia sbagliato, di avere la capacità di vedere il buono crescere dentro. Possono così essere più tolleranti, indulgenti e comprensivi rispetto ai  diversi modi in cui ciascun individuo e tutte le cose si impegnano per raggiungere la propria perfezione finale.

 

ROCK WATER

 

Per quelli che sono molto rigorosi nel proprio modo di vivere; negano a se stessi molte gioie e piaceri della vita perché ritengono che possano interferire con il loro lavoro. Sono severi maestri di se stessi. Desiderano mantenersi sani, forti e attivi, e fanno qualunque cosa ritengano necessaria a tale fine. Sperano di fungere da esempio per gli altri che potrebbero poi seguire le loro idee

e divenire alla fine migliori.

 

 

INDICAZIONI.

 

Per chi non ha la possibilità di curarsi da solo o di preparare le proprie provviste, trattamento e rimedi possono essere reperiti richiedendoli a: SEDI: TEAM DI LAVORO DEL DR. BACH “Wellsprings” e “Mount Vernon”, Sotwell, Wallingford, Berks.

 

 Ad eccezione della più lunga introduzione, dettata da Bach prima della sua morte, le pagine 36 e 37 sono le uniche in cui l’edizione del 1941 differisce da quella del 1936. Nora Weeks le modificò per rendere noto ai lettori che i rimedi (nonché un aiuto nella loro selezione) erano disponibili anche al Bach Centre: cfr. facsimile edizione originale inglese, pag. 26 su: www.bachcentre.com/centre/download/healers1936.pd Il team nel 1941 era composto da Nora Weeks (assistente e biografa del dr. Bach), Victor Bullen e Mary Tabor. Wellsprings era la casa che apparteneva a Mary Tabor ed era stata usata da Bach per ricevere i pazienti e come indirizzo per la corrispondenza. Mary Tabor lasciò il team e si trasferì negli anni ’40 del secolo passato.  La casa, tuttora esistente, è di proprietà privata. Bach e Nora Weeks si trasferirono a Mount Vernon nel 1934.

Oggi, Mount Vernon è proprietà del The Dr Edward Bach Healing Trust, un ente benefico ufficialmente riconosciuto, ed è la dimora del The Bach Centre. Vedere The Story of Mount Vernon, di Judy Ramsell Howard.  

Il villaggio di Sotwell faceva parte della contea del Berkshire fino al 1974, quando la zona intorno a Wallingford e Didcot venne trasferita alla confinante contea dell’Oxfordshire in ottemperanza alla Legge del Governo Locale del 1972

 

I rimedi possono essere reperiti anche dai seguenti farmacisti:

 

Messrs. KEENE & ASHWELL, New Cavendish Street, London, W.1.

Messrs. NELSON & CO., LTD., Duke Street, Grosvenor Square, London, W.I.

 

Boccette stock: Un rimedio  (affrancatura 2d.) Dodici rimedi 0 (affrancatura 4d.) Set completo di 38 15 0 (affrancatura 6d.)

 

   

La Keene & Ashwell ha cessato l’attività. L’indirizzo è attualmente sede di una ditta fornitrice di attrezzature per cantine.            La Nelsons Homoeopathic  Pharmacy continua la propria attività in Duke Street, così come il suo rapporto con i rimedi floreali: la Nelsons produce e vende i rimedi con il marchio Bach®Original Flower RemediesQuesti prezzi del 1941sono indicati nella valuta britannica in uso prima dell’introduzione del sistema metrico decimale: uno scellino (s.) equivaleva ad una moneta da 5p attuale (circa 6-7 centesimi di euro); uno scellino era composto da dodici vecchi penny (d.). Un set completo di rimedi più le spese postali oggi avrebbe un costo pari a poco meno di 78p (meno di un euro)

 

 
   
METODI DI DOSAGGIO.

 

Poiché tutti questi rimedi sono puri ed innocui, non si deve temere di somministrarne in eccedenza oppure troppo spesso, sebbene soltanto la più piccola quantità sia sufficiente per agire come una dose. Né alcun rimedio può produrre un effetto nocivo qualora risultasse non essere quello realmente necessario al caso specifico. Per la preparazione, prelevare circa due gocce dalla boccetta stock e porle in un flaconcino quasi pieno di acqua; se fosse necessario serbare il flaconcino per qualche tempo, sarebbe preferibile aggiungere poco brandy come conservante. Questo flaconcino è usato per somministrare le dosi, e soltanto poche gocce del preparato, assunte in poca acqua, latte, o   in qualunque modo pratico, è tutto quanto necessita. Nei casi urgenti le dosi possono essere date ad intervalli di pochi minuti, finché non ci sia un miglioramento; in casi gravi circa ogni mezz’ora; e nei casi a lungo termine ogni due o tre ore, o con maggior o minor frequenza secondo le necessità del paziente. Le istruzioni di dosaggio nelle edizioni successive di The Twelve Healers venivano sostanzialmente riscritte per rispondere a domande e timori sollevati da persone che usavano i rimedi. Cfr. ad esempio le pag. 23 e 24 dell’edizione del Bach Centre del 2009 (in lingua inglese) su www.bachcentre.com/centre/download/healers.pdf.

A chi è in stato d’incoscienza, inumidire frequentemente le labbra.

Qualora  siano  presenti  dolore,  rigidità,  infiammazione,   o problemi localizzati di qualsiasi genere, andrebbe applicata una lozione. Prelevare alcune gocce dal flacone del medicinale e  metterle in una ciotola d’acqua, immergervi un panno e coprire la parte affetta; è possibile inumidire il panno di tanto in tanto, se necessario.

Spugnature o bagni con acqua cui si aggiungono alcune gocce di rimedi possono talvolta essere utili.

 
   

 

  METODO DI PREPARAZIONE.

 

Due sono i metodi usati per preparare questi rimedi.

 

METODO DEL SOLE.

 

Si prenda una ciotola di vetro sottile riempita quasi completamente della più pura acqua di cui si disponga,  possibilmente proveniente da una sorgente nelle vicinanze. Si raccolgano i fiori della pianta e si facciano immediatamente galleggiare sulla superficie dell’acqua, così che venga ricoperta, e poi la si lasci in pieno sole per tre o quattro ore, o meno tempo se le corolle cominciano a mostrare segni di appassimento. I fiori vengano poi attentamente rimossi e l’acqua versata in bottiglie così da riempirle a metà. Le bottiglie siano poi riempite con brandy per conservare il rimedio. Queste bottiglie contengono i rimedi stock, e non sono usate direttamente per la somministrazione di dosi. Da queste vengono prelevate  alcune  gocce che si mettono in un’altra bottiglia, con cui il paziente viene trattato, così che le bottiglie stock contengano una grossa riserva. 

Le riserve dei farmacisti andrebbero usate allo stesso modo. I seguenti rimedi sono stati preparati come sopra citato: Agrimony, Centaury, Cerato, Chicory, Clematis, Gentian, Gorse, Heather, Impatiens, Mimulus, Oak, Olive, Rock Rose, Rock Water, Scleranthus, il Wild Oat, Vervain, Vine, Water Violet, White Chestnut Blossom. Rock Water. È da lungo tempo risaputo che certune fonti o sorgenti di acqua posseggono qualità curative per certe persone, e  tali fonti o sorgenti sono divenute note per queste proprietà. Si può utilizzare qualsiasi fonte o sorgente rinomata per aver posseduto qualità curative e rimasta intatta allo stato naturale, non costretta in templi dell’uomo. 

   
Verso la fine degli anni ’70 del secolo passato, Nora Weeks decise di ritirare un testo sulla preparazione dei rimedi da lei scritto insieme a Victor Bullen, mossa dalla preoccupazione che le essenze preparate utilizzando i metodi di Bach potessero essere considerate parte del metodo, a prescindere dalle piante usate. Contemporaneamente, venne tolta gran parte di questo passo.
Il Bach Centre ripubblicò il libro di Weeks & Bullen nel 1998: vedere la Prefazione di The Bach Flower Remedies: Illustrations and Preparations. Bach si riferisce alle tinture madri chiamandole “rimedi stock” e prepara il rimedio per le dosi direttamente dalla tintura madre. In realtà, il normale procedimento di diluizione è costituito da tre fasi: l’acqua energizzata viene miscelata con brandy per ottenere la tintura madre; la tintura madre a sua volta viene diluita nella proporzione di due gocce in 30ml (1 oncia) di brandy per avere un rimedio stock; ed infine, il rimedio stock viene diluito prima di assumerlo come descritto nella parte sul Dosaggio. Non risulta chiaro perché Bach, in questo passaggio si riferisca soltanto a due fasi, tuttavia è probabile che considerasse la fase intermedia non necessaria alle persone che preparavano piccole quantità ad uso personale.
 Il termine “stock” va letto come “tintura madre” vedere nota precedente. Le riserve reperibili dai farmacisti sarebbero però state rimedi stock di concentrazione standard e non tintura madre. “White Chestnut Blossom” (Fiori di White Chestnut) è così chiamato per differenziarlo dalle gemme della stessa pianta usate per preparare Chestnut Bud (Gemme di Chestnut).            Vedere Metodo della Bollitura di seguito.

 
   

 

 

 
   
METODO DELLA BOLLITURA.

I rimanenti rimedi sono stati preparati per bollitura come gli  esemplari,  come  stanno  per  essere  descritti,  sono stati bolliti per mezz’ora in acqua pulita e pura. Il liquido è stato filtrato, versato in bottiglie fino a riempirle a metà, e poi, non appena raffreddato, si è aggiunto brandy per riempirle e conservarle, come sopra. Chestnut Bud. Per questo rimedio si colgono le gemme dalla pianta di White Chestnut, appena prima che germogli. Per altri si dovrebbero utilizzare i fiori insieme a piccoli pezzi di stelo o peduncolo e, se presenti, fresche e giovani foglie. Tutti i rimedi presentati si possono trovare a crescere spontaneamente nelle isole britanniche, ad eccezione di Vine, Olive, Cerato, sebbene alcuni siano in realtà originari di altri paesi lungo l’Europa centro-meridionale fino all’India settentrionale e al Tibet. I nomi inglesi e botanici di ciascun rimedio sono come segue:


AGRIMONY                           Agrimonia Eupatoria         

ASPEN                                    Populus  Tremula

BEECH                                    Fagus Sylvatica

CENTAURY                            Erythræa Centaurium

 

 La convenzione per i nomi scientifici latini delle piante vuole la lettera iniziale maiuscola solo del primo termine e non del secondo: Agrimonia eupatoria. Nelle prime edizioni inglesi di The Twelve Healers and Other Remedies entrambi i termini dei nomi latini portavano le iniziali maiuscole e qui è stato lasciato allo stesso modo.   Il nome latino dato ad una pianta obbedisce al Codice internazionale di nomenclatura botanica. Le regole cambiano di tanto in tanto, e alcuni nomi nel testo del 1941 sono ora superati. Il nome moderno della pianta utilizzata per preparare il rimedio Centaury, ad esempio, è Centaurium umbellatum.

 

   CERATO                              Ceratostigma Willmottiana

   CHERRY PLUM                  Prunus Cerasifera

CHESTNUT BUD                  Æsculus Hippocastanum

   CHICORY                            Cichorium Intybus

   CLEMATIS                          Clematis Vitalba

CRAB APPLE                       Pyrus Malus

ELM                                    Ulmus Campestris

   GENTIAN                            Gentiana Amarella GORSE                         Ulex Europæus

   HEATHER                           Calluna Vulgaris

   HOLLY                               -Ilex Aquifolium

   HONEYSUCKLE                  Lonicera Caprifolium

   HORNBEAM                       Carpinus Betulus

   

   IMPATIENS                         Impatiens Royleii

 

  LARCH                               Larix Europea

 

 
   
Il nome generico Ceratistigma è sostantivo neutro (dal greco -stigma, stigmatos) e l’epiteto specifico deve avere quindi la desinenza del neutro. Il corretto nome scientifico di questa pianta è Ceratostigma willmottianum.                                Qui è stato mantenuto il termine willmottiana in quanto ampiamente usato nei testi sui rimedi. 
Il nome scientifico attualmente in uso è Malus sylvestris. Malus pumila è stato spesso usato come sinonimo sui testi e sulle etichette di alcuni prodotti.

Nome moderno Ulmus procera.  Nome moderno Impatiens glandulifera. 35 Nome moderno Larix decidua.

 

   MIMULUS                                Mimulus Luteus

MUSTARD                              Sinapis Arvensis

OAK                                      Quercus Pedunculata

OLIVE                     Olea        Europæa

PINE                                       Pinus Sylvestris

RED CHESTNUT                   Æsculus Carnea

ROCK ROSE                          Helianthemum Vulgare

 

  ROCKWATER   

 

  SCLERANTHUS                      Scleranthus Annuus

  STAR OF BETHLEHEM           Ornithogalum Umbellatum

  SWEET CHESTNUT                Castanea Vulgaris

  VERVAIN                              Verbena Officinalis VINE                                         

  VITIS VINIFERA

  WALNUT                                Juglans Regia

  WATER VIOLET                     Hottonia Palustris

  WHITE CHESTNUT                Æsculus HippocastanumWILD OAT                          Bromus Asper     

  WILD ROSE                             Rosa Canina WILLON                                                         Salix Vitellina

 

Non esiste il nome comune inglese di Bromus Asper.41 Bromus è un vecchio termine che significa Avena.

Nome moderno Mimulus guttatus.  

Nome moderno Quercus robur.

Nome moderno Helianthemum nummularium.  

Nome moderno Castanea sativa.    Nome moderno Bromus ramosus.     

Questa nota su Wild Oat fa parte del testo del 1941. 

E che i nostri cuori possano sempre esser colmi di gioia e gratitudine ché il Grande Creatore di tutte le cose, nel Suo amore per noi, ha posto le erbe nei campi per la nostra guarigione.

 
   

 

 

 

 

 
   

 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   

" Il proposito principale dell' educazione dovrebbe essere aiutare l'anima in crescita a far emergere ciò che in lei è il meglio e renderlo perfetto per un nobile uso "       

                                                             Sri Aurobindo