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KEFIR

da padreromanozago | 8 Gen, 2016 | Probiotici |

 Il Kefir di latte

Si tratta di uno degli alimenti dal più alto valore biologico presente oggi in natura. Il Kefir di latte è un vero e proprio concentrato di microorganismi buoni (probiotici), capaci di raggiungere illesi l’intestino arricchendo la flora batterica, migliorandone la funzionalità e potenziando le difese immunitarie di cui l’intestino è il maggior responsabile.

Il Kefir ha una storia millenaria alle sue spalle e i popoli del Caucaso, che lo utilizzano da tempo immemore, sono di fatto tra i più longevi del Pianeta. Il motivo? Nessuno lo sa con certezza, ma sono in molti a credere che il Kefir abbia avuto un ruolo cruciale.

Tra questi illustri studiosi come il Prof. Drasek, il Prof. Menkiv e il premio nobel Ilya Ilitch Metchnikov, che hanno documentato come gli abitanti delle regioni caucasiche non conoscano tubercolosi, cancro né disturbi intestinali, considerando il Kefir come uno dei principali fattori chiave della loro salute di ferro.

Ma che cos’è il Kefir di latte?

La parola Kefir deriva dall’armeno keif che significa benessere.

 

Si tratta di una bevanda fermentata contenente una gran moltitudine di ceppi di lieviti e batteri benefici (in relazione simbiotica) che gli conferiscono diverse proprietà interessanti per la salute umana.

Il Kefir di latte si ricava dalla fermentazione del latte animale (di mucca, pecora, capra, ecc..). Il latte viene fatto fermentare con l’ausilio di uno starter, o meglio dei fermenti. Si tratta dei granuli di Kefir (anche detti Kefiran), costituiti da fermenti lattici e lieviti agglomerati insieme in una struttura particolare biancastra e gelatinosa. Ancora oggi nessuno sa con precisione da dove derivano e come si formino questi granuli. Infatti non è mai stato possibile ricostruire in laboratorio il granulo di Kefir a partire dalla microflora che lo compone.

Il finale della fermentazione è una bevanda dalla consistenza cremosa, dall’aspetto simile allo yogurt, ma leggermente più acido, frizzantino e lievemente alcolico (0.1 – 0.5 %). Le caratteristiche del Kefir di latte può variare in base al tipo di latte utilizzato e in relazione al tempo di fermentazione (in genere tra le 24 e le 48 ore).

Fermenti vivi

Ciò che rende incredibilmente salutare questa bevanda è l’elevatissima concentrazione di probiotici e prebiotici.

Infatti il Kefir di latte contiene oltre 30 differenti specie di fermenti vivi suddivisi tra Lattobacilli, Lattococchi-Streptococchi, Acetobatteri e lieviti e sono tantissimi se li si confronta con il comune Yogurt, contenente solo due ceppi batterici che sono il Lactobacillus Bulgaricus e lo Streptococcus Termophilus.

I fermenti vivi del Kefir riescono a raggiungere illesi l’intestino, colonizzando e migliorando sensibilmente la flora batterica qui presente e contrastando l’attività patogena dei batteri antagonisti.

Questi in buona sostanza sono i fermenti vivi che possono formarsi* nel Kefir di latte:

Lactobacilli (62-69%)

  • Lactobacillus acidophilus
  • Lactobacillus brevis
  • Lactobacillus casei
  • Lactobacillus casei subsp. rhamnosus
  • Lactobacillus casei subsp. pseudoplantarum
  • Lactobacillus paracasei subsp. paracasei
  • Lactobacillus cellobiosus
  • Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus
  • Lactobacillus delbrueckii subsp. lactis
  • Lactobacillus fructivorans
  • Lactobacillus helveticus subsp. lactis
  • Lactobacillus hilgardii
  • Lactobacillus kefiri
  • Lactobacillus kefiranofaciens
  • Lactobacillus kefirgranum sp. nov
  • Lactobacillus parakefir sp. nov
  • Lactobacillus lactis
  • Lactobacillus plantarum

 

 

Lactococchi e Streptococchi (11-12%)

  • Lactococci lactis subsp. lactis
  • Lactococci lactis var. diacetylactis
  • Lactococci lactis subsp. cremoris
  • Lactococci mesenteroide
  • Streptococci salivarius subsp. thermophilus
  • Streptococci lactis
  • Enterococcus durans
  • Leuconostoc cremoris
  • Leuconostoc mesenteroides

Lieviti (16-20%)

  • Candida kefir
  • Candida pseudotropicalis
  • Candida rancens
  • Candida tenuis
  • Debaryomyces hansenii
  • Kluyveromyces lactis
  • Kluyveromyces marxianus var. marxianus
  • Kluyveromyces bulgaricus
  • Kluyveromyces fragilis/marxianus
  • Saccharomyces subsp. torulopsis holmii
  • Saccharomyces carlsbergensis
  • Saccharomyces unisporus
  • Zygosaccharomyces rouxii

Acetobatteri

  • Acetobacter aceti
  • Acetobacter rasens

*Va detto Kefir di latte prodotto in casa può contenere una differente composizione di fermenti. Infatti, i vari ceppi possono essere o meno presenti a seconda dell’origine dei granuli.

Benefici del Kefir di latte

Per tradizione secolare, il Kefir di latte è considerato un latte fermentato con ottime proprietà probiotiche salutistiche. Si attribuiscono ad esso effetti favorevoli nel prevenire, come anche nel risolvere, gastriti, diarrea, malattie intestinali nei bambini e problemi di digestione nelle persone anziane, sino a determinare effetti favorevoli sull’apparato circolatorio e sul sistema nervoso.

Si può ancora aggiungere che la presenza di anidride carbonica e sali di calcio facilita la diuresi e che l’acidità e la caratteristica microflora stimolano la salivazione, la secrezione di enzimi nello stomaco e migliora la peristalsi intestinale.

Nei paesi orientali, in particolare in Russia, il Kefir di latte è tenuto in grande considerazione negli ospedali e viene incluso nelle diete dei pazienti affetti da dismetabolismi intestinali e generali, ipertonicità, aterosclerosi e allergie. Infine, al pari del kumys (latte fermentato acido-alcoolico ottenuto con latte di cavalla), il Kefir viene considerato un buon rimedio supplementare nel trattamento della tubercolosi.

Adatto anche agli intolleranti al lattosio

Innanzitutto va detto che i granuli di Kefir si nutrono di lattosio, per cui il prodotto finale avrà una percentuale di lattosio molto basso. Inoltre nel processo di fermentazione viene prodotto l’enzima lattasi, che è quell’enzima deputato della digestione del lattosio che manca in tutti quei soggetti che sono intolleranti al latte (circa un 80% della popolazione adulta). Per cui anche chi è intollerante al latte può digerire senza alcun problema il Kefir di latte. Non solo, le sostanze contenute nella bevanda sono utili anche perché migliorano la digiribilità degli altri cibi e non soltanto del Kefir stesso.

 

Migliora la flora intestinale

 

Come già accennato il Kefir di latte è un concentrato di probiotici, in grado di resistere all’attacco dei succhi gastrici e arrivare dunque illesi nell’intestino, dove arricchiscono e migliorano la flora intestinale riequilibrandola e apportando innumnerevoli benefici:

  • Regolarità intestinale: la  regolare assunzione di Kefir regola la funzionalità dell’intestino, garantendo una valida protezione sia contro la stitichezza che contro la diarrea, entrambi dei disturbi conseguenti allo squilibrio della microflora intestinale.
  • Potenzia le difese immunitarie: l’organismo da solo non è in grado di sintetizzare le vitamine, ma le procura tramite la flora intestinale. Le vitamine sono a loro volta fondamentali per il buon funzionamento del sistema immunitario. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato che i probiotici  presenti nel Kefir di latte sono in grado di stimolare alcune popolazioni linfocitarie deputate al riconoscimento e alla distruzione di cellule cancerogene, o agenti patogeni (cellule NK e macrofagi);
  • Previene e contrasta la formazione della Candida e Cistite: il tratto genito urinario, specialmente nelle donne, ospita molti microrganismi “buoni” e anche qui i probiotici del Kefir hanno un ruolo  importante nel prevenire e talvolta nel curare casi di Candida albicans e cistite, quest’ultima provocata nella maggior parte dei casi da una maggiore concentrazione di E. coli che, normalmente può diventare patogeno ad elevate concentrazioni. I probiotici agiscono  per competizione, producendo molecole antibiotiche selettive, che inibiscono la crescita e la proliferazione di altri batteri e microrganismi patogeni.

Ricco di vitamine B9 e B12

Il Kefir ricavato dal latte intero ha più o meno lo stesso potere calorico del latte di provenienza.

La fermentazione non modifica significativamente il contenuto calorico, ma piuttosto la composizione di certi nutrienti. Se da una parte Il Kefir di latte presenta una quantità inferiore di lattosio e di alcune vitamine, dall’altra avremo un contenuto piuttosto alto di vitamina B12 (cobalanina) e B9 (acido folico). Rimangono invece inalterati i sali minerali.

La vitamina B12 è molto importante per la sintesi dell’emoglobina. È necessaria al metabolismo del tessuto nervoso, delle proteine, dei grassi e dei carboidrati. Inoltre regola l’assunzione del ferro da parte dell’organismo e fissa la vitamina A nei tessuti. Una sua carenza comporta seri disturbi neurologici e comportamentali e può inoltre portare a forme di anemia.

La vitamina B9, meglio nota come acido folico è importantnissima per la sintesi del DNA e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, ed è fondamentale per la corretta crescita dell’embrione. La presenza di vitamina B9 è indispensabile per equilibrare i livelli di omocisteina, amminoacido associato a malattie cardiovascolari e infarti. Per la sua azione di protezione dei tessuti che andranno a formare il feto, risulta importante per la prevenzione di difetti congeniti (diabete, malformazioni, anemie).

Come si prepara?

 

Vediamo ora come puoi prepararti da solo in casa il Kefir di latte.

Per prima cosa bisogna procurarsi lo starter, ovvero i granuli di Kefir per far fermentare il latte. Senza i granuli non è possibile produrre il Kefir. Continuando la lettura scoprirai come procurarti questi granuli.

Poi c’è bisogno anche di:

  • un contenitore in vetro dalla capienza di 1 litro e mezzo circa, con un ampia imboccatura per facilitare la pulizia;
  • una bacinella larga, di plastica, o di vetro, per l’operazione di filtraggio del Kefir
  • un colino di plastica o in acciaio inox (altri tipi di metallo sono proibiti) a maglie fitte
  • un cucchiaio di plastica
  • uno o più contenitori in vetro, in cui versare il Kefir di latte, ottenuto dopo la fermentazione
  • un litro di latte fresco intero o scremato (latte vaccino, di capra, di pecora, o di altro animale);
  • circa 100g di granuli di Kefir

Preparazione

  1. Metti i granuli di Kefir nel contenitore di vetro;
  2. Versa il latte (deve essere freddo o a temperatura ambiente e assolutamente mai caldo);
  3. Chiudi il recipiente in maniera non ermetica, appoggiando solo il coperchio, o in alternativa mettendo un tovagliolo di carta o di stoffa con l’elastico in modo da permettere il passaggio dell’aria, ma non dei moscerini o della polvere. Infatti il Kefir ha bisogno di aria e i gas che sviluppa durante la fermentazione devono poter uscire facilmente;
  4. Riponi il recipiente in un luogo non esposto alla luce diretta del sole (o al buio);
  5. La fermentazione può andare avanti dalle 24 alle 48 ore e i tempi si riducono durante la stagione calda. In genere bisogna aspettare fintanto che il latte non si è cagliato. Tieni presente che il Kefir non deve cagliare eccessivamente ma rimanere abbastanza liquido altrimenti rischia di diventare eccessivamente acido.
  6. Il Kefir è pronto, ora dovrai procedere al filtraggio.

Filtraggio

  1. Vediamo ora come filtrare il Kefir di latte, o meglio come separare i granuli di Kefir dal latte fermentato (lo “yogurt”). Una volta effettuata la separazione i granuli vanno messi in nuovo latte, dal quale trarrano il loro nutrimento, e lo yogurt potrà essere consumato subito o a distanza di qualche giorno.
  2. Prendi il barattolo con il Kefir e svuota il contenuto nel colino appoggiato preventivamente sulla bacinella di plastica o di vetro. Lascia filtrare per circa 5-6 minuti per consentire alla parte più liquida del composto fermentato, il siero, di colare nel contenitore. Tale tempo potrà in seguito essere variato sulla base dei propri gusti personali. Raccogliere in un altro contenitore il siero.
  3. Metti di nuovo il colino sul contenitore e aiutandoti con il cucchiaio mischia i granuli e lo “yogurt” pressandoli contro le maglie del colino fino a separare i granuli dallo yogurt. La prima volta che eseguirai questa operazione avrai paura di danneggiare i granuli di Kefir: tranquillo… reggono benissimo manipolazioni anche vigorose.
  4. Lo “yogurt”, cioè il Kefir di latte, può essere consumato subito o conservato anche per una settimana in frigo, in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente, naturalemente più giorni passano e più avrà un sapore più forte.
  5. Rimetti* i granuli nel contenitore di vetro e aggiungi il latte in proporzione 1:10 (100g di granuli di Kefir, 1 litro di latte).

*E’ importante sapere che i granuli di Kefir ad ogni fermentazione aumentano di numero e quindi di peso. Per cui una parte di questi granuli, se intendi riutilizzare sempre lo stesso litraggio di latte, dovranno essere per forza buttati, oppure regalati, o mangiati.

 

Per meglio capire come preparare il Kefir di latte, potrebbe aiutarti la visione di questo breve video-tutorial:

Cani e gatti sanno quanto è buono il Kefir per guarire

 

In ogni fase della vita ci troviamo a combattere con disturbi dell'apparato digerente e in generale con i virus che ci attaccano. Mangiare regolarmente il Kefir di latte può aiutarci a regolarizzare le funzioni intestinali e ad aumentare le difese immunitarie. I batteri che popolano la flora intestinale agiscono insieme ai batteri contenuti nel Kefir di latte per un ideale funzionamento dell'organismo umano. Il Kefir è un aiuto naturale per i bimbi, per i giovani e i meno giovani. Diventare golosi del Kefir è una di quelle evenienze dal duplice effetto:
il Kefir appaga il desiderio di gustare un alimento delizioso e nello stesso tempo
cura e guarisce diverse antipatiche affezioni.

Gli effetti benefici del Kefir di latte sono utilizzati anche nella dieta dei nostri amici animali. Cani e gatti si nutrono del Kefir gentilmente offerto dai loro padroni. le eccedenze dei fermenti vivi, il siero e il Kefir filtrato velocemente sono graditi agli animali i quali non sembrano per niente schizzinosi sul gusto e sul sapore a volte asprigno.

Quale latte utilizzare?

 

Nel Kefir di latte si può usare solo latte animale, mentre nel caso del Kefir d’acqua (un’altro tipo di Kefir) si utilizza della comune acqua con dello zucchero, oppure altre bevande vegetali, come il latte di soia, o di riso.Per ottenere un prodotto 100% naturale e genuino, l’ideale sarebbe scegliere un tipo di latte crudo da agricoltura biologica, prodotto da mucche allevate al pascolo. Si può scegliere anche altri tipi di latte, tipo quello di capra, di pecora o di asina.

 

NB: per la fermentazione, va utilizzato sempre  e solo latte freddo o a temperatura ambiente, dato che i  granuli  di Kefir di latte sono molto sensibili al calore e potrebbero anche morire se immersi in latte tiepido o caldo.


KOMBUCHA

Come preprare il tè Kombucha

Riporto qui di seguito la ricetta di preparazione del Kombucha esattamente come

viene riportata da Gùnther Frank sul suo libro “Kombucha-Healthy beverage and

natural remedy from the Far East” e come disponibile anche sul suo sito al link:

https://www.kombu.de/anleit-d:

Diario di Kombucha Online da 25 anni. Fondata nel 1996 da Günther W. Frank

Ecco come riesce il tuo tè Kombucha

Hai bisogno:

Un impeccabile e vigoroso fungo del tè Kombucha

una casseruola e acqua

un vaso di vetro, porcellana o argilla

circa 70 g di zucchero e 5 g di tè nero,

tè verde o tisana per litro d'acqua

un panno traspirante, ad esempio uno strofinaccio o un fazzoletto di carta

un anello di gomma, un imbuto,

un setaccio.

Preparazione (pesi per litro)

1. Versare l'acqua nella casseruola e portare a ebollizione sul fornello.

2. Quando l'acqua bolle, togli la pentola dal fuoco e aggiungi il tè all'acqua: - Tè nero o verde : 1-2 cucchiaini (5 g) o bustina di tè - Tisana : 2 cucchiaini. Lascialo in infusione per circa 15 minuti. È

meglio usare la seguente miscela di tè: 1 parte di tè verde (cioè il tè nero non

fermentato) e 1 parte della miscela di erbe descritta a pagina 26 del mio libro

(achillea, dente di leone, ortica, muschio) - mescolare in un rapporto di 1: I

 

1. Normalmente, il tè verde o nero può essere lasciato in infusione solo per 3-5

minuti. Lasciamo che il tè per il kombucha riposi più a lungo in modo che più

azoto venga trasferito nel liquido di cui il fungo ha bisogno per il suo

metabolismo.

3. Filtrare le foglie di tè attraverso un setaccio o togliere la bustina di tè

dall'acqua.

4. Versare circa 70 grammi di zucchero bianco nel liquido del tè caldo e

mescolare in modo che lo zucchero sia completamente sciolto. Quando si usa il

miele, aggiungerlo solo dopo che si è raffreddato. Come guida per la misurazione:

1 cucchiaino di tè = circa 3 grammi, 1 cucchiaio di zucchero = circa 20 grammi.

5. Lasciate raffreddare il tèa circa la temperatura ambiente (20-25 ° C) e versatelo

in un recipiente di vetro, porcellana o argilla. Quando metti il dito nel tè, il tè

dovrebbe essere solo leggermente caldo. Non mettere mai il fungo del tè nel tè

caldo. Altrimenti lo ucciderai il primo giorno.

È meglio iniziare la produzione di kombucha kvas con un barattolo di vetro da 2

litri . Questo è disponibile in quasi tutte le famiglie o è disponibile in tutti i negozi

di articoli per la casa. Risciacquare il vetro con acqua molto calda (senza

detersivo) prima dell'uso. La pulizia è importante.

Il bicchiere da 2 litri è in realtà inteso solo per l'inizio: per entrare e provare. A

poco a poco vorrai produrre quantità maggiori del delizioso Kombucha kvas. È

quindi possibile utilizzare, ad esempio, una pentola di terracotta più grande

("pentola di crauti"), un bicchiere da punch, un vaso da rum, un nuovo vaso per

acquario (fatto di vetro, vetri singoli non cementati) o uno o più bicchieri da 5 litri

 

6. Aggiungere circa il 10% di bevanda

Kombucha già fermentata . Importante per un

migliore avvio del processo di

fermentazione. Allo stesso tempo, il tè è

protetto dai microrganismi dannosi. Nessun

batterio nocivo può svilupparsi nell'ambiente

acido.

7. Immergere il fungo Kombucha nel

liquido. O affonda sotto o nuota sopra. Sono

corretti entrambi. Quando il fungo si attenua,

un nuovo fungo cresce sulla superficie del tè.

8. Coprire l'apertura del vaso di

fermentazione con un panno (ad esempio uno

strofinaccio) o uno strato di un fazzoletto di

carta strappato. Fissare questa copertura con un elastico! (Molto importante in

modo che non entrino mosche ecc.)

 

9. Posizionare il recipiente di fermentazione in un luogo caldo e tranquillo. L'aria

fresca e il calore sono importanti (non sotto i 20 °, se possibile più alti. Ideale:

intorno ai 23°). La luce non è necessaria. La luce solare molto intensa è dannosa.

Il fungo del tè ha bisogno di calore per funzionare . Quindi dagli il posto più caldo

della tua casa. Per le stagioni più fresche, consigliamo la piastra “Electrim” (circa

30,5 x 30,5 cm, 25 watt, prezzo circa 45 euro), un prodotto di qualità

dall'Inghilterra. Ciò significa che puoi anche posizionare il recipiente di

fermentazione Kombucha in stanze più fresche. Una piastra riscaldante fornisce il

calore necessario per pochi centesimi di elettricità al giorno. 

 

 

Pausa da 8 a 12 giorni.

Poi va avanti così:

10. Rimuovere il fungo con le mani pulite e metterlo

in un recipiente di vetro o porcellana coperto.

11. Riempire la bevanda

finita in bottiglie attraverso

un setaccio. Circa un

decimo della bevanda finita deve rimanere nel

recipiente per l'acidificazione o, se il

recipiente è stato lavato (vedere sotto 12.), deve

essere versato nuovamente. Se non vuoi

iniziare a bere subito, metti le bottiglie con la

bevanda finita in un luogo fresco. Tuttavia, puoi

anche conservare la bevanda finita a temperatura ambiente.

12. Lavare accuratamente il fungo con acqua corrente fredda o tiepida e rimetterlo

nel recipiente di fermentazione. Lasciare il lievito nel recipiente di fermentazione,

ma anche versarlo circa ogni quattro settimane e sciacquare il recipiente con

acqua calda.

13. E ora puoi iniziare un nuovo processo di fermentazione. Ricomincia dal

numero 1. Buona fortuna!

 

Il fungo si moltiplica costantemente

 

Una prima pelle sottile si forma sulla superficie. A volte è gelatinoso e

trasparente, tanto da non notarlo quasi da principiante, a volte è subito biancastro

o grigio. Quando la nuova pelle è inizialmente gelatinosa, si formano

gradualmente macchie grigie o bianche. Alcune persone poi pensano che questa

sia muffa, il che ovviamente non è vero. La muffa ha sempre i peli (guarda con la

lente d'ingrandimento!) Ed è per lo più verde. La muffa è molto rara.

Il tuo fungo Kombucha si moltiplicherà molto rapidamente se ti piace. Se è caldo,

avrà una prole dopo soli 10 giorni: un nuovo fungo kombucha. Funziona molto

bene, soprattutto in piena estate, quando è bello e caldo ovunque. Nelle altre

stagioni, anche il fungo si moltiplica, ma ha bisogno di più tempo per questo.

Se nessun nuovo fungo cresce sulla superficie del tè durante il normale periodo di

fermentazione (circa 10 giorni) perché non è abbastanza caldo, non

preoccuparti! In questo caso,

procedi come segue : separa la produzione della bevanda e la coltivazione di un

nuovo fungo. Prendi due barattoli di vetro. In uno produci la bevanda

kombucha. Riempi l'altra metà con la bevanda già fermentata e poi versa circa la

stessa quantità di tè fresco (raffreddato!).

Metti un pezzetto di fungo nel tutto. Puoi tagliare un piccolo pezzo (da 3 a 6 cm di

diametro) da un fungo con le forbici. Oppure metti la pelle sottile che si è formata

dopo 10-14 giorni in questo barattolo. Se affonda anche il secondo fungo o la

buccia sottile, sulla superficie si forma un terzo fungo. Per favore sii

paziente. Lascia che questo barattolo cresca fermo per 3-4 settimane. Il nuovo

fungo del tè ha bisogno di tempo per crescere. In natura tutto va più lentamente

che con le persone impazienti.

 

Vedrai: Un nuovo disco di funghi cresce

gradualmente sulla superficie del

liquido. Quando ha uno spessore da ½ a 1

cm, puoi rimuoverlo e usarlo come il

fungo originale, il suo antenato. - - Puoi

anche tagliare a metà i nuovi funghi con le

forbici in modo da creare due lune

crescenti. Prendine uno per la prossima

preparazione e dai l'altro a un amico. E

così via.

Una volta che hai coltivato abbastanza

funghi nuovi, il fungo con cui hai iniziato

diventerà gradualmente vecchio e stanco

dopo un po '. Non sembrerà più così bello e probabilmente non sarà più in grado

di tenere il passo con la produttività della sua giovane prole. Non preoccuparti più

per lui. Ritiralo. Ha fatto il suo servizio per te. Quello era l'obiettivo della sua

vita. Digli solo "grazie" e "arrivederci" e sentiti libero di gettarlo sul compost,

anche se hai difficoltà. Dopotutto, vive ancora e ancora nei suoi discendenti. Ora

lavora ulteriormente con loro.

 

Una nota sulla soluzione nutritiva

 

La domanda si pone più e più volte: "Perché lo zucchero è necessario? E perché il

tè dovrebbe fermentare per 15 minuti, mentre la normale preparazione del tè

richiede un massimo di 5 minuti?" Questo argomento è ampiamente trattato nel

mio libro Kombucha . Ecco alcune brevi frasi su questo argomento:

La soluzione nutritiva deve servire principalmente a nutrire i microrganismi del

fungo del tè, non la nostra dieta. Dobbiamo quindi produrre la soluzione nutritiva

in base alle esigenze del lievito in particolare (i batteri a loro volta si nutrono in

parte dei prodotti metabolici del lievito, ma in parte anche della soluzione

nutritiva stessa). I microrganismi hanno bisogno dello zucchero per la loro

attività. Nelle soluzioni nutritive con una bassa concentrazione di zuccheri

(carboidrati) vengono prodotti meno ingredienti attivi. In parole povere, lo

zucchero viene principalmente "mangiato" dal lievito e convertito negli

ingredienti della bevanda.

L'infuso di tè, invece, funge da fonte di azoto e favorisce la crescita di

microrganismi. Affinché la maggior quantità possibile di azoto, sali minerali, ecc.,

passi nella soluzione nutritiva, si consiglia un tempo di macerazione leggermente

più lungo rispetto alla preparazione del tè convenzionale. La ricercatrice russa

Danielova (1959) ha persino fatto bollire il tè per 3-5 minuti, presumibilmente per

lo stesso motivo.

Nel caso in cui dobbiate lasciare a lungo il fungo da solo, vi consiglio il seguente

metodo, che non può arrecare alcun danno: poco prima di partire, mettete il fungo

in un recipiente aperto con del tè appena zuccherato e la consueta aggiunta di un

porzione di Kombucha già filtrato e da bere. Posizionare questo recipiente coperto

con una garza in un luogo leggermente più fresco, ad esempio su uno scaffale

pulito nel seminterrato. A causa della bassa temperatura, l'attività del fungo

rallenta notevolmente, ma non muore. Quindi puoi lasciarlo per settimane e il

fungo può ricominciare a funzionare appena ripreso per la già detta procedura.

Testi (google traduttore) e foto dalla pag web: https://www.kombu.de/anleit-d -

fine -

 

Fig. 29: https://www.kombu.de/anleit-d

Chiunque tratti la propria cultura

dei funghi con pensiero e cura

 

secondo le regole collaudate non

dovrà fare i conti con nessun

problema. Nei rapporti russi viene

persino menzionato che non sono

necessarie misure precauzionali

speciali perché il fungo si protegge

dalla contaminazione. Ha una serie

di misure di autoprotezione: gli

acidi organici, il basso contenuto di

alcol, l'acido carbonico, i prodotti

antibiotici - tutto questo insieme

inibisce lo sviluppo di tutti i

microrganismi che non

appartengono all'organismo delIl fungo può anche essere

moltiplicato e diviso bene, poiché

cresce felicemente e può essere

condividiviso volentieri con tutti gli

amici e i conoscenti che potranno

presto beneficiarne. È buona

norma passare il fungo Kombucha

ad altre persone in segno di

amicizia e aiuto reciproco. È stato

fatto in questo modo per secoli. È

importante trasmettere

informazioni complete con il

fungo. Dopotutto, trasmettono un

organismo vivente, migliaia di

cellule viventi, piene di forza vitale

...Se hai imparato cose buone

attraverso il Kombucha, dovresti

considerare un tuo dovere morale

parlarne anche ad altre

persone. Un proverbio cinese dice:

il mutuo soccorso rende ricchi anche i poveri


FERVIDA

La Signora Pa Cheng

 

 

La medicina tradizionale Tailandese si basa principalmente sull’uso di particolari fermentati. Non è un caso quindi che dobbiamo a una donna thailandese, la signora Pa Cheng         la scoperta del metodo di preparazione del Nam Mak,               o Fervida- in italiano, il più potente e  fermentato al mondo. .

 Proveniente da una famiglia molto umile e povera,               Pa Cheng, in età avanzata si ammala gravemente e nonostante i grandi sacrifici economici dei parenti,               per assicurarne le cure, la donna pareva condannata.               La Fortuna volle che in casa, la sua famiglia producesse          dei fermentati di frutta, per uso agricolo, benefici nella coltivazione e nell’allevamento. Sentendo forte l’istinto di assumerli, iniziò senza troppe aspettative,  ma con sorpresa ebbe modo di osservare, un graduale miglioramento del suo stato, fino alla guarigione totale.                                              Da quel momento la sua missione è stata quella                      di migliorare la ricetta e diffonderne l’uso e i benefici.          La signora Pacheng e ancora molto attiva,                                  a lei e a tutti i maestri va la nostra gratitudine .

 

 

FERVITA COSA, COME & PERCHE’ USARLO

Il FerVita è un Elisir Acetico ottenuto con una particolare tecnica         di fermentazione chiamata: “ Metodo  Pacheng”  che rappresenta una perfetta sintesi di tutte le fermentazioni benefiche, aerobiche e anaerobiche.

 

Un FerVìta è maturo quando ha spiccato gusto acetico e profumo fruttato.

 

Il processo di maturazione dura almeno 6 mesi, ma solo dopo l’ anno           il Fervita può dirsi invecchiato e pronto per i suoi molteplici usi.                 La lunga fermentazione, produce un grande varietà  di sostanze benefiche: enzimi, probiotici, e sostanze nutriceutiche,  dalle innumerevoli propietà alimentari e salutistiche, utilissime all’ l’uomo ma anche al suo habitat.

 

Un FerVita invecchiato diventa molto potente,              bastano poche gocce per apprezzarne le proprietà benefiche anche se non vi sono limiti nell’assunzione.


Pa Cheng consiglia di partire da 3 gocce diluite in acqua dopo i pasti,        e aumentare la posologia fino a che l'effetto benefico è percepibile,               allora si puo' estendere il loro impiego a tutti i modi che conosciamo, usando i FV come condimento, per purificare l'acqua da bere,                            per dare un tocco di sapore a bibite e tisane ecc...

 

I FerVita sono un rimedio universale perché:               donano grande vitalità, rafforzano il sistema immunitario, rigenerano la flora batterica, purificano l’organismo           con la loro azione chelante e detossificante, riducono ,effetto delle radiazioni, rallentano l’invecchiamento cellulare, aiutano nella perdita di peso e tanto altro ancora.

I FerVìta sono alimenti vivi, nutrono quindi l’organismo, oltre che a livello molecolare, anche a livello vibrazionale apportando energia vitale, agiscono quindi anche sull’umore, portando serenità e gioia.

               

                             Ma non è tutto…

 

Fanno molto di più…

I FerVita supportano in modo globale                                 la nostra quotidianità e le nostra vite.

 

Purificano l’acqua, soltanto aggiungendo poche gocce, Igienizzano i cibi freschi allungandone la conservazione.

Aggiungono elementi nutrizionali ai cibi, anche se cotti.

Danno un gusto piacevole a bibite e tisane

Sostituiscono i detergenti chimici o insieme con essi,             ne aumentano l’efficacia annullandone l’impatto ambientale.

Sostituiscono dentifrici e collutori con la loro potentissima azione antibatterica.Sono ottimi digestivi.

Hanno un forte potere cicatrizzante.

Meravigliosi sulla pelle, donano     lucentezza e morbidezza, eliminano ogni problema epidermico,                                anche i più resistenti, come la psoriasi.

Eliminano tutti i cattivi odori (anche dei piedi).

Armonizzano l'ambiente                                          migliorano la qualità delle zone prive di vitalità.

Fungono da antiparassitari, 1/200                                                per gli animali domestici e per le piante.                                                    Fertilizzano e ripuliscono la terra 1/1000

Rendono innocui i rifiuti tossici e radioattivi

Insomma, se non sono la panacea di tutto, poco ci manca.

 

I FeVita Universali C.R.E.I. sono ottenuti attraverso             un mix di piante e frutti bio, selezionati, fermentati e invecchiati,                 in modo da ottenere il meglio da questa fermetazione.

 

 

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documento di Stefano Abbruzzese

I 3 stadi di azione dei Fervìda

I FerVìda sono probiotici di grande valore molto ultili alla salute umana oltre che alla salute del pianeta stesso e dei suoi abitanti animali e vegetali.

Sono creati da una lunga fermentazione e agiscono in simbiosi con l’organismo umano il quale a sua volta è composto in gran parte da microrganismi.

I fervida sono quindi di vitale importanza per la salute, per la cura e il mantenimento del microbiota umano, di quello animale e per l’equilibrio degli ecosistemi.

La loro efficacia si manifesta su diversi piani. Agiscono come comunità di microrganismi innanzi tutto, sono efficaci per le sostanze che portano con se’, estraendole dai vegetali e creandole loro stessi nella fermentazione, agiscono per vibrazione ed energia, sono efficaci per le loro perfetta socialità, perchè sanno costruire una vita comunitaria equilibrata e sanno trasmetterla all’organismo che li ospita.

Ecco come:

1.Elemento probiotico

L’elemento probiotico è l’insieme dei microrganismi contenuti nei fervida. Sono batteri, lieviti e funghi che erano presenti in natura, sui cibi che fermentiamo, nell’acqua, nell’aria al momento della messa in posa e che trovano equilibrio tra loro durante la lunghissima fermentazione creando società microbiche perfettamente funzionali nelle quali le specie dominanti, trasmettono a tutto il gruppo le loro caratteristiche e le loro funzioni così da stimolare anche i microrganismi più pigri e inerti a lavorare per la comunità.

Durante la fermentazione, la maturazione, l’invecchiamento alcuni microrganismi escono di scena dopo aver svolto il loro compito lasciando comunque preziose sostanze al fervìda. 

I microrganismi benefici e virtuosi della comunità fervìda, tolti dal loro ambiente di riposo (che sono i nostri contenitori di fervida) colonizzeranno ogni nuovo ambiente cercando di stimolare le popolazioni microbiche già presenti, aiutandole nelle loro mansioni, aiutando a ristabilire equilibrio e ad allontanare i patogeni.

I microrganismi dei fervìda si insediano nelle società microbiche selvagge che vogliamo rinforzare per ridare ordine alla comunità originaria e completezza con la loro presenza.

Svolto il loro compito nell' organismo umano, gran parte dei microrganismi dei fervida, fuori dal loro ambiente naturale ( il liquido acetico dei nostri prelevati ) moriranno e verranno smaltiti dall’intestino. Per questo motivo è importante assumere con continuità anche laddove la flora batterica abbia ripreso a funzionare adeguatamente. Ridare equilibrio al microbiota ristabilisce le sue normali funzioni garantendo la salute dell’organismo a cui il microbiota è collegato.

Il microbiota intestinale è un esempio di comunità microbica funzionale e puo' rappresentare nella fattispecie tutte le società microbiche presenti in natura perchè ovunque i microrganismi tendono a coalizzarsi per uno scopo comune.

Un processo simile avviene quindi anche in natura dove le comunità batteriche hanno ruoli fondamentali e possono essere nutrite, rafforzate, stimolate, dalle irrorazioni coi nostri fervida.

Nell’assunzione dei fervida quindi l’elemento probiotico è quello predominante per questi scambi di energie tra comunità batteriche

2. Invecchiamento e proprietà della fermentazione

Abbiamo compreso che le comunità batteriche evolvono durante la fermentazione. Le specie dominanti coinvolgono quelle inerti nella loro lotta di supremazia, di ricerca di equilibrio.

All’inizio è un gran baccano di solito, il cibo in abbondanza e l’ambiente favorevole stimola la crescita dei microrganismi presenti nel fervida. C’è vitalità e disordine. La gran quantità di zucchero presente stimola la crescita numerica in una prima fase, ma con tale esuberanza lo zucchero presente in poche settimane comincerà a scarseggiare e a quel punto i microrganismi  ricercheranno nel vegetale il loro approvvigionamento. Nutrendosi del vegetale manterrano vive nel fervida le sue proprietà nel frattempo pero’ produrranno anche nutrienti e sostanze benefiche.

I microrganismi sintetizzano proteine e amminoacidi, producono enzimi e attraverso processi metabolici, un gran numero di sostanze utili, nutrienti e terapeutiche. I processi fermentativi quindi, hanno il compito di integrare alle proprietà del vegetale le proprietà specifiche delle fermentazioni, i loro acidi caratteristici ( lattico, malico, malolattico, acetico, butirrico, acidi grassi a corta catena ed altri ancora), tutto il complesso vitaminico compresa le preziosissima vitamina B12, sostanze antiossidanti, rigeneranti, tonificanti.

In altre parole i microrganismi sono la fabbrica del benessere.

Tutto questo gran lavoro avviene nel primo anno di fermentazione dopo di che i fervida dovrebbero cominciare a diventare stabili, a preoccuparsi meno del nutrimento e a dedicarsi di più a curare gli equilibri tra microrganismi. In questa fase comincia di solito la costruzione delle gelatine, lenta e ordinata; mentre se avviene nella fase caotica i fervida vanno spesso in iperproduzione compromettendo a volte i delicati equilibri che la società microbica cerca di mantenere.

La fase di calma apparente che accompagna i fervida dal secondo anno di vita in poi è invero anch’essa fondamentale e serve a creare selezione, a rafforzare la comunità, a renderla più efficace e meno aggressiva, a renderla funzionale, resistente ed equilibrata. Serve a scomporre gli elementi nutrizionali ai minimi termini per renderli più facilmente assimilabili dagli organismi, serve a rendere digeribili e utili tutte le sostanze che la fermentazione ha prodotto e che ha estratto dai vegetali.

La fermentazione prima e la maturazione poi è una sorta di predigestione che consentirà agli organismi di potersi nutrire con estrema facilità di una infinità di sostanze utili.

Questi quindi i motivi per i quali l’invecchiamento rende i fervida più efficaci:

1.Selezione delle specie più forti e dei singoli più resistenti.

2.Equilibrio.

3.Spirito comunitario

 

3. Elemento fitoterapico

Quando si attribuiscono al fervida le proprietà del vegetale fermentato senza tener presente i grandi cambiamenti che opera la fermentazione si rischia di averne una visione molto limitata che ignora tutto il grandissimo lavoro creativo della fermentazione, che ignora il potenziale probiotico, ossia la varietà microbica in essi presente, che ignora la selezione probiotica, che ignora gli equilibri che la maturazione crea, che ignora il lavoro metabolico dei microrganismi.

La fermentazione opera per rendere digeribili ed assimilabili anche quelle sostanze che nel vegetale fresco non si possono mangiare: parti dure, bucce, vegetali allappanti, tanninici, ricchi di resine verranno resi commestibili dalla fermentazione e persino molto gradevoli negli anni. Del resto sono proprio i microrganismi stessi e gli enzimi da essi prodotti a determinare i processi di maturazione anche in natura e a portare la maturazione dei frutti dalla fase acida e tanninica del frutto acerbo a quella zuccherina e gradevole di quello maturo. Se sono in grado di farlo i microrganismi presenti in natura allo stato selvaggio a maggior ragione lo sapranno fare le comunità batteriche dei fervida, autoselezionate, educate, equilibrate.

La fermentazione quindi opera per rendere digeribili e tollerabili anche quelle sostanze che normalmente non riusciremmo a consumare. Per esempio le bucce di banana. Nessuno di noi si sognerebbe di mangiarle così come sono, ma dopo essere state fermentate danno origine ad un fervida di grande qualità e con grosso potenziale chelante. Nonostante la fermentazione di fervida doni equilibrio e completezza nutrizionale e terapeutica io consiglio di non assumere mai fervida di un solo tipo, di una sola pianta, di un solo frutto.

Il consumo di fervida non serve solo a colmare un buco nutrizionale, una lacuna del nostro sistema, ma serve soprattutto a dare equilibrio al sistema. E per dare equilibrio serve dare varietà all’assunzione.

Consiglio vivamente di fermentare molte varietà di vegetali per poter essere in grado poi di creare miscellanee di fervida che siano in sintonia coi nostri gusti personali, con le proprietà delle piante, che siano selezione di colore, sapore, tramite istinto e conoscenza a seconda della funzione che vogliamo dare al fervida che stiamo assumendo.

Per esempio a me piace accompagnare i pasti con fervida creati dalla fermentazione di spezie. Oppure terminare il pasto coi fervida amari. Amo iniziare la giornata con fervida a base di frutta e prendere fervida di fiori o di erbe aromatiche prima di andare a letto. Durante l’arco della giornata, assumendo fervida di così grande varietà, mi saro’ nutrito di frutta, verdura, erbe amare, fiori, spezie, radici, erbe aromatiche supplendo totalmente alle carenze nutrizionali della mia alimentazione, non solo per i tanti nutrienti che i fervida hanno assorbito dai vegetali fermentati, ma anche per i nutrienti che hanno essi stessi creato.

Stefano Abbruzzese

 


" Il proposito principale dell' educazione dovrebbe essere aiutare l'anima in crescita a far emergere ciò che in lei è il meglio e renderlo perfetto per un nobile uso "       

                                                             Sri Aurobindo